Viveva il momento più tenebroso della sua vita. Tutto quello che prima era certezza, tutto ciò che erano le sue colonne granitiche di sicurezza, si erano sbriciolate come coriandoli nell'arco di qualche frazione di secondo.
Si sentiva sconfitto, perso, dimenticato come un antica profezia che non vedrà più la luce del sole. Non riusciva a vedere uscita da quel dedalo labirinto della sua mente. La sua proiezione futura era davanti a uno specchio e riusciva a vedere solo dietro di sé.Il tempo dicono sistemerà tutto. Come se fosse un dio onniscente. Come se lo scorrere delle banali lancette possa davvero riportare il suo stato mentale e sensoriale ai livelli accettabili in cui si librava una volta. Il tempo, il tempo... Il tempo non ti fortifica ma ti fa solo abituare alla sconfitta del tuo animo. Non ti fortifica ma accetti il nuovo oscuro mondo che ti si prospetta.
Chi da luce, rischia il buio. E di luce ne diede tanta, da scaricare tutte le sue pile interne, tutti quei giganteschi serbatoi. Ora quel buio non era solo azzardo ma lo aveva inghiottito, trascinandolo in quel buco nero.
E proprio quello oscuro mondo, si ripeteva, diventerà il tepore di una nuova casa che piano piano irradierà di nuova purissima luce ogni angolo nascosto.Questo era quello che attendeva e che si auspicava, non credendoci ciecamante. Ma tutto ciò si stava già manifestando, aprendosi un spiraglio nelle tenebre a spallate, senza che ancora se ne accorgesse realmente.