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«Buongiorno, potete iniziare a esplorare il posto, vi dico che di là ci sono gli spogliatoi, mentre da qui si esce, sono lieto di avervi come intervistatrici qui»
L'allenatore dei ragazzi iniziò a parlare a me e Amelìe, io avevo la testa ai calciatori invece, dovevano essere lì da un momento all'altro altro.

«Jolìe vieni con me»
mi chiamò la mia collega «Hanno detto che possiamo iniziare a sederci qui»

«Beh, sì»

si sedette al mio fianco e iniziai a squadrarle il viso mentre guardava il campo, è una bella ragazza, lo ammetto, sembra nemmeno darsi arie, ma credo sia il contrario

«Guarda, stanno entrando i ragazzi!»

«Oh sì eccoli»
uscirono tutti i giocatori, hanno detto che dovranno giocare contro il Reims

«Secondo te vinceranno?»

«Ci troviamo davanti ad una delle squadre più forti al mondo, secondo te potrebbero mai perdere?»

«non è detto»

...

La partita era già iniziata, tutti correvano per avere quella dannata palla e calciarla in porta.

«Ed è Gol per Mbappè e Ramos!»
Gridava l'allenatore fiero dei suoi ragazzi, stanno 2-0 per il Paris Saint Germain e stavolta questa non sembra una solita giocata, sembra interessante

a fine partita, tutti i ragazzi prima di entrare negli spogliatoi vennero verso me e Amelìe

«Cos...cosa dovremmo fare?»

«Tieni questo, ci sono le domande che gli farai»

«io? ma non devi farle anche tu?»

«Li avrò intervistati altre 70 volte, oggi è il tuo primo giorno e devi cominciare ad essere più del mestiere»

annuii con il capo, presi quel foglio e il microfono, tutte le videocamere erano su di me e i flash mi stavano accecando

Il primo da intervistare fu un ragazzo mulatto, dalla pelle scura e alto, aveva le spalle grandissime e un sorriso simpatico, lessi nella sua maglia "Mbappè" Ed era quello che aveva segnato.

«Come è andata la partita?» passai il microfono dalla sua parte

lui mi fissó negli occhi ancora sorridendo, mentre io sentii le guance andarmi a fuoco per la paura di sbagliare

«Bene, per quel dannato gol mi sono frantumato per tre secondi la caviglia, ma alla prossima partita non sarà così»

«La prossima partita sarà contro l'Olympique Marsiglia, come pensi di poterla sostenere insieme ai tuoi compagni?» lessi la domanda e parlai senza bloccarmi

«L'Olympique Marsiglia è una squadra forte, davvero forte, per fortuna il Paris si allena ogni giorno per migliorarsi»

«Bene, grazie mille...» lo fissai nelle pupille, non ricordavo il nome e fui costretta a farmelo dire da lui

«Kylian»

«Grazie mille kylian, Alla prossima partita»

«Alla prossima» fece l'occhiolino a me e Amelìe, che si stava preparando per intervistare qualche altro giocatore, e andò via.

attraversai gli spogliatoi dove i ragazzi erano già pronti per andare a casa e aspettavano l'autobus.
io ero già fuori per raggiungere la mia auto.

«Ehm...Giornalista, Aspetti un attimo!»

sentii qualcuno chiamarmi e mi voltai velocemente.

«Sì?» non feci nemmeno in tempo ad alzare lo sguardo, che mi ritrovai quel ragazzo che avevo intervisto poco prima.

«mi hai intervistato e non so nemmeno il tuo nome, potrei s-»

«Hai ragione, mi chiamo Jolìe»

«Grazie, sei nuova?»

«Sì..oggi è stato il mio primo giorno di lavoro»

«Per essere il primo è andata bene, vieni pure agli allenamenti?»

«Non mi era stato detto, potrò chiederlo alla mia collega, Perché?»

«Niente..solo per sapere, torni a casa ora?»

«Sì, il tuo amico lì in fondo ti sta chiamando»

«Kylian dai vieni qui!! Dobbiamo parlarti»

«Sergio aspetta!»

«Fai veloce, non la rimorchiare il primo giorno che la vedi, sù!»

«Non la sto rimorchiando, sto cercando di conoscerla!»

lì mi scappò una breve risata, credevano che Kylian ed io stessimo flirtando, ma non sono una persona che cede subito

«Che palle, scusami Jolìe»

«Macchè, fa pure! gli allenamenti li avrete domani?»

«Verrai?»

«Credo proprio di sì, tu e i tuoi compagni sembrate simpatici, mi farebbe piacere vedervi litigare per cose stupide»

«Ti farebbe piacere vederci allenare, non litigare, fidati»

«E chi te lo ha detto?»

«Ne..nessuno..era una battuta»

«Anche la mia, Sig.Mbappè»

«E vabene, Sig.ssa Laurent, ci vediamo domani»

«Come fai a sapere il mio cognome?»

«Lo tieni scritto sulla giacca, a domani Jolìe!»

«A...A domani kylian!»

entrai subito in macchina e mi accorsi che quella conversazione era durata più del previsto, stavo morendo di sonno, ma il mio pensiero era quello, Kylian.

C'est la vie || Kylian MbappèDove le storie prendono vita. Scoprilo ora