Persi giorni interi a cercare tra le pagine l'indirizzo di quel dannato posto. Ero disperata, quella era una delle ultime occasioni che avevo per trovare lavoro. Mi ero trasferita da pochissimo in California, e non sapevo come fare a costruirmi una vita, era tutto così nuovo.
Ops, scusatemi...Non mi sono neanche presentata, sono Amalia. Amalia Smith, una ragazza di 22 anni, con gli occhi scuri come il carbone e i capelli biondi sempre scompigliati (non è colpa mia se sono sempre di fretta). Ad ogni modo dov'ero arrivata? Ah ecco...
Pochi attimi prima di impazzire e chiamare la mia amica Nancy, decisi di guardare un'ultima volta in quei fogli, e finalmente trovai quell'indirizzo. Mi catapultai fuori di casa, presi la macchina e iniziai a guidare verso questa meta a lungo cercata. Nel tragitto mi soffermai ad ammirare il paesaggio della spiaggia, così lucente. Una volta arrivata sul posto, vidi altre tre o forse quattro macchine parcheggiate, davanti a me c'era una villa gigantesca e mi bloccai a tale vista, ma quando sentii due uomini dire il nome del mio datore di lavoro (Dave) mi affrettai ad entrare. Quando mi trovai di fronte al datore di lavoro mi accorsi di aver dimenticato tutti gli altri fogli a casa, ma lui mi rassicurò immediatamente dicendomi che aveva già ricevuto via email tutte i miei documenti. Feci il colloquio, al termine del quale mi sentivo molto in ansia, preoccupata per il mio futuro. Passarono giorni prima che potei ricevere notizie, decisi quindi di evitare di pensarci e mi divertii con Nancy. Quando arrivò l'email sul mio volto comparse una nota di nero, aggiunta a qualche lacrima, ero stata rifiutata. La mia amica mi portò sulla spiaggia a bere qualcosa assieme ai suoi amici e io decisi di andare.