2.

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Manuel non avrebbe mai ammesso ad alta voce, né a se stesso né a qualcun altro, che da quella settimana aveva iniziato a notare Simone ogniqualvolta era nei paragi. Non avrebbe mai ammesso ad alta voce che nel cortile guardasse la via da cui aveva capito provenisse la mattina solo per vederlo arrivare e poi riprende ad ignorarlo. Non avrebbe mai ammesso ad alta voce che la sua presenza fastidiosa durante le giornate scolastiche aveva iniziato a stuzzicarlo anche se le interazioni si riducevano al minimo.

Non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce, ma negarlo al suo cervello era pressoché inutile, visto che sembrava essere alla ricerca costante di quell'elettricità che rischiava di causare prima una scintilla e poi un incendio.

E proprio con quelle intenzioni si avvicinò alla macchinetta del caffè su cui era poggiato Simone, mentre chiacchierava con una ragazza della sua classe. Si limitò a guardarlo mentre inseriva la moneta all'interno della macchinetta ed aspettò che lo sguardo di minore si posasse su di lui prima di sorridere divertito.

«te lo potevo offri' io, Bale'» disse ammiccando verso il bicchierino che stringeva tra le dita.
«uno basta e avanza, soprattutto se poi lo vai a dire a mio padre» rispose lui facendolo ridacchiare sfacciatamente.
«a proposito, me devi toglie na curiosità»

Manuel afferrò il suo caffè appena erogato e si passò la lingua sulle labbra, ignorando la presenza dell'amica di Simone che, comunque, rimase in silenzio non avendo alcuna intenzione di entrare in quella discussione.

«tu padre è tanto simpatico, com'è che te sei così stronzo?» il minore alzò l'angolo destro della bocca e si affrettò a buttare il bicchierino vuoto per poi tornare davanti a lui.
«e com'è che te interessa?» chiese, Manuel scrollò le spalle prendendo un sorso di caffè.
«te pare che me interessa? So solo curioso» rispose schioccando la lingua sul palato. «però forse qualcuno che te offre 'n caffè te servirebbe davero, te sfoghi 'n po' almeno»

Il sorriso beffardo non lasciò il volto di Manuel e non fece altro che aumentare il nervosismo di Simone che strinse la mascella e si sporse in modo impercettibile verso di lui, movimento che il maggiore notò comunque, visto che i loro occhi erano perfettamente incatenati.
Agitò leggermente il bicchierino ormai semi vuoto sotto il suo naso e lo sguardo di Simone cadde per qualche istante su di esso prima di tornare sul suo volto.

«vuoi?»

Fu il tono pacato con cui lo chiese che fece uscire il minore di testa definitivamente. Manuel Ferro era finito in pochi giorni in cima alla lista delle cose che non tollerava e l'altro sembrava fare di tutto per non mollare quel posto, era riuscito a tollerare la sua maleducazione, era riuscito a tollerare persino di averlo dentro casa, ma il fatto che si prendesse gioco di lui non poteva tollerarlo.
Né lui, né Manuel, né tantomeno Laura al loro fianco avevano capito quanto poco ci avesse messo ad afferrarlo per le spalle e sbatterlo con la schiena contro il muro. In quel momento non percepì nemmeno la mano della ragazza che cercava di tirarlo via, riuscì solo a focalizzare lo sguardo dell'altro ragazzo e si sorprese di vederci dentro una scintilla, anziché timore o rabbia.

«le prese per il culo non le tollero, Manuel»

E l'altro sapeva che quantomeno si sarebbe dovuto intimorire per quella situazione, ma riuscì solo a pensare al suo nome pronunciato in quel modo ed al fiato leggero di Simone che si infrangeva sul suo volto, oltre al fatto che fosse riuscito a sentire quell'elettricità che tanto ricercava.

«esattamente cos'è che tolleri te?» chiese, stringendo la presa sui suoi avambracci per fargli lasciare la sua maglia. Tentativo che venne ignorato dal minore che rimase immobile nella sua posizione.
«niente di quello che fai tu»
«eccessivo»
«realistico»
«ragazzi» la voce di Dante interruppe quel botta e risposta riportandoli alla realtà, ovvero nel corridoio della scuola, con la metà degli studenti che li fissavano e loro con i visi decisamente troppo ravvicinati per comprendere che quella fosse una discussione. «in mezzo al corridoio non si può-» si interruppe cercando le parole adatte. «fare qualsiasi cosa stiate facendo»

Give me a spark, and I'll give you explosions. | Simuel.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora