capitolo 4

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Yuna's pov

Anche per oggi le prove sono finite.
Tutti escono per andare a pranzare in un'altra sala della struttura e io rimango sola nella stanza. Mi siedo in un angolo del divano e prendo il mio libro per passare il tempo, ma poi penso di poter dare una mano in più e mi alzo iniziando a mettere in ordine il casino che c'è a terra.
Raccolgo le bottiglie vuote sparse sul pavimento e le butto nel cestino.
Continuo a riordinare tutto ciò che è fuori posto e più volte sento la testa girare, ma non gli do peso.
Prima che mi abbassi per l'ennesima volta sento la porta aprirsi e richiudersi dietro di me.
«Non ti fermi neanche durante le pause?» Mi giro e mi ritrovo Jeongin con in mano due ciotole di riso.
Mi alzo in fretta ignorando il giramento di testa continuo, «volevo dare una mano e farvi trovare la sala in ordine».
«Va bene. Ora vieni a mangiare però», si siede sul divano e batte una mano accanto a lui per invitarmi a fare lo stesso.
«No grazie, non ne ho bisogno. Inoltre tu dovresti essere con gli altri adesso, non qui».
«Volevo assicurarmi che mangiassi qualcosa anche tu», posa le ciotole alla sua sinistra e si alza.
«Perché ti preoccupi tanto? Infondo non sono nessuno per voi», si avvicina a me e senza lasciarmi il tempo di indietreggiare mi afferra la mano e mi fa sedere.
Si accomoda alla mia sinistra e riprende in mano le ciotole porgendomene una.
Con la mano la sposto leggermente, «non mi va, e poi dovresti uscire da qui. Se BangChan ti scoprisse si arrabbierebbe anche con te.»
«Chi è che si preoccupa adesso?»
Arrossisco e porto una mano sulla guancia per nasconderlo.
«È solo che non voglio che alzi di nuovo la voce.»
«Non succederà. Ora però mangia» mi mette la ciotola tra le mani e mi guarda aspettando che lo faccia.
Nel frattempo lui inizia a mangiare e quando vede che non ho intenzione di fare lo stesso prende le bacchette e raccoglie un po' di riso, me le lascia in una mano dirigendola verso il mio viso e con un sospiro mi arrendo e lo mangio.
Non ha il tempo di dire nulla che il suo telefono inizia a suonare. Risponde e riesco a sentire la voce di BangChan dall'altra parte: «Jeongin ti stiamo aspettando per parlare dell'uscita, puoi venire qui?»
Lui mi guarda indeciso per poi sospirare quando viene richiamato una seconda volta.
«Va bene, Chan, arrivo. Dammi due minuti.»
Chiude la chiamata e mi guarda, «adesso devo andare, ma tu mangia, mi raccomando.»
Si alza prendendo il suo cibo e dopo un ultimo sguardo lascia la stanza.
Non appena il ragazzo esce mi alzo e vado a buttare il riso nella spazzatura.
Non succederà niente se salterò il pranzo, giusto?

Scendiamo dalla macchina e entriamo nel centro commerciale. Li seguo in ogni negozio portando loro le buste ogni volta che comprano qualcosa.
Dopo qualche ora inizio a rallentare non sentendo più forza nelle gambe, ma quando vedo i ragazzi allontanarsi troppo da me aumento di nuovo il passo per evitare un rimprovero.
Nonostante tutto rimango indietro e inizio a preoccuparmi di cosa potranno dire quando se ne renderanno conto, quando Jeongin si guarda indietro e non appena mi vede così lontana inizia a rallentare fino a ritrovarsi al mio fianco.
Lo guardo senza capire cosa stia facendo e nel momento in cui afferra tutte le buste che ho in mano, lasciandomene solo una, sollevo lo sguardo confusa.
«Che fai? Devo portarle io», provo a riprenderle.
«Riesci a malapena a reggerne una, lascia che le porti io.»
«Non serve, davvero.»
Mi ignora e continua a camminare rimanendo al mio fianco tutto il tempo.
Quando gli altri si accorgono di essere così distanti si fermano costringendo i due uomini dello staff a fare lo stesso.
Una volta raggiunti abbasso lo sguardo sapendo già di star per ricevere un rimprovero, ma il ragazzo al mio fianco prende parola prima che possa farlo qualcun altro.
«Scusate, mi sono fermato a controllare una cosa nelle buste perciò siamo rimasti indietro. Yuna mi ha aspettato per non lasciarmi solo.»
Porge le buste allo staff, «potreste tenerle voi? Iniziano ad essere troppo pesanti.»
I due uomini accettano senza pensarci due volte e Jeongin riprende a parlare «possiamo tornare a casa? Comincio ad essere stanco», guarda i suoi amici.
«In effetti anche io lo sono» Jisung gli dà ragione, decidendo così di rientrare.

Una volta arrivati a casa i ragazzi vanno a sistemare ciò che hanno comprato nelle loro stanze, mentre io mi avvio in cucina per preparare la cena anche questa sera.
Dopo neanche un'ora iniziano a scendere e prendere posto a tavola iniziando così a mangiare.
Io vado a sedermi sulla mia sedia e poggiandomi con la schiena al muro dietro di me aspetto che finiscano, riposandomi finché posso e ripensando a ciò che è successo poche ore prima.
Perché Jeongin si comporta così con me?

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