"Una spalla su cui piangere una mente comprensibile, leale.
Un sorriso complice, simile con cui ridere e sdrammatizzare...
Una mano su cui contare.
Due braccia che non si staccheranno mai di abbracciarmi se avrò bisogno
Una persona al mio fianco che forse non è così tanto lontana dal mio essere.
Lo sai...non avrei mai pensato che potessi diventare l'amica più importante...forse non speravo nemmeno.
Abbiamo condiviso così tante cose, abbiamo pianto così tante volte, abbiamo riso.
Quanti dei nostri discorsi ci siamo ideati l'uno per l'altra, per sentire un giorno pesante un po' meno gravoso sulla schiena. Abbiamo attraversato molti momenti difficili rendendoli un po' meno tremendi grazie alle battute, alle chiamate, alla banale presenza uno dell'altro e altrettanti momenti belli sottolineando ogni parte indimenticabile.
La cosa migliore è che ogni cosa che abbiamo fatto da 441 giorni a questa parte l'abbiamo condivisa insieme.
Ogni particolare è arrivato dentro di noi come se fossimo una cosa sola."E a distanza di ormai 4 anni, posso rispondere con la testa non più di una 13enne innamorata.
Fosti tu per me una grande forza nei momenti bui. E io ci sono stata sempre, anche quando pensavi di non farcela. Quando i tuoi, tua madre ti odiava e tuo fratello era rompiscatole, chi c'era?
No.
Non chi pensi tu.
È arrivato molto dopo.
Tutto è arrivato molto dopo.
Non Fabrizio.
Non Edoardo.
Non Alessandro.
Non Aurora.
Non Cristian, pace all'anima sua.
Non Peggy, la mia adorata.
C'ero io. Io ero lì, anche quando non potevo, per sostenerti in tutto, in tutte le battaglie, ti toglievo ogni freccia e quelle piccole scheggie che ti facevano male, ti facevano sanguinare.
Oggi posso dire di essere libera da te, ma non dal tuo ricordo.
Perché tu mi hai reso stronza e ho capito che tu sei uno stronzo, ma il tuo ricordo, il ricordo delle carezze che a questo punto erano spinte, forzate, degli abbracci, delle parole, mi portano sai dove?
Si, proprio lì.
All'innamorarmi del tuo ricordo.
Io te l'ho detto.
Hai rubato tutto di me. Te lo scrissi. Ti scrissi che ero una sottona del cazzo, e che non rivolgevo il mio cuore indietro. Ti chiesi di venderlo al primo che passava.
E sai cosa mi hai risposto?
Che non venderesti mai nulla di nostro. Di ciò che siamo stati.
Di ciò che abbiamo passato.
È mai esistito un "noi"?Sappi che però ora, è finita e aspetto che qualcun'altro rubi il mio cuore dalle tue mani.
Lasciandoti lì.
Vuoto.
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𝙼𝚎𝚜𝚜𝚊𝚐𝚐𝚒 𝙼𝚊𝚒 𝙸𝚗𝚟𝚒𝚊𝚝𝚒 - 𝙾𝚛𝚒𝚐𝚒𝚗𝚊𝚕?
Short StoryAvete mai pensato che le conversazioni siano oro colato? Io si.