L'aquila parlava,ed io ormai ero immersa nei miei pensieri.
Nessuno,credo fino ad ora mi avesse mai chiesto,il perché del mio nome,e se era successo,avevo risposto tranquillamente:"decisioni familiari.."
Poca gente,veramente poca conosceva la mia storia.
Mia mamma,Carlotta,mi mise al mondo proprio all'alba,di un normalissimo giorno di giugno,che stranamente combaciava con il solstizio d'estate.
Il sole era appena sorto e lei era ricoverata in un ospedale,di una località di mare.
Pensavo a quanto Amavo mia mamma,una donna forte,alta e bella,con i capelli rossi che le ricadevano boccolosi sulle spalle.
Aveva due occhi verdi,uguali ai miei,e un sorriso che rispecchiava la felicità nel mondo,che a volte diciamolo,non è il massimo.
L'ora di algebra passava lentamente ed io non avevo voglia di ascoltare la lezione,e così ripresi a pensare alla bellezza del mio nome,era particolare,ma mi rispecchiava in pieno,da piccola i miei cugini mi chiamavano "estate",anche d'inverno,perché riuscivo a farli stare caldi,anche se fuori nevicava.
Ero in grado di "sciogliere il ghiaccio",ma a volte,era il ghiaccio a bloccarmi,non ero in grado di sopportare il freddo,e mentre pensavo un brivido mi percorse la schiena,il prof era in silenzio a guardarmi,e i miei compagni di classe,ridevano con la mano sulla bocca per non farsi vedere.
A volte le persone sono peggio di una ventata fredda,peggio di un mare in burrasca,quando non riesci ad armeggiare le vele,e allora capisci che è la fine.
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#HastagPhoto.
Teen FictionSummer,la solita ragazza strana,un pò matta,con un nome particolare,ed una storia alle spalle che non conoscono tutti. Un segreto,ed un amore irrefrenabile verso l'unica cosa che la rendeva veramente felice,la fotografia. Ha sempre saputo che le fot...