Camminare tra le mura spoglie della prigione di Azkaban, era decisamente poco confortevole; la giovane donna camminava scortata da due guardie, attraverso i corridoi freddi e bui di quel luogo disperso, che nemmeno il sole voleva raggiungere. Un luogo circondato da una tempesta perenne e inclemente.
Un luogo che solitamente era l'ultima destinazione.
Quella giovane donna era nientemeno che Hermione Granger. La strega riccia, non avrebbe mai pensato di mettervi piede eppure eccola lì, prescelta per un incarico speciale, a pochi passi dal ruolo che sognava da ormai molto tempo, mancava poco per salire quell'agognato gradino; quello che le era costato fatica e profonda dedizione al lavoro. Negli anni precedenti, Hermione aveva conseguito i M.A.G.O, presso Hogwarts e per un breve periodo aveva preso parte all'addestramento per giovani Auror ed era stato proprio in quel periodo che la giovane strega aveva iniziato a comprendere quali fossero i suoi obiettivi. La conclusione di quella lunga e sofferta riflessione era di voler cambiare il mondo della magia, doveva farlo dal suo interno ma per vedere un cambiamento doveva diventarlo, quindi, un anno dopo ebbe un colloquio ufficiale con il ministro della magia. Il nome di Hermione Granger era balzato quasi in cima alle liste per quel ruolo, come successore dell'attuale, ad Hermione era stata anche offerta la possibilità di accedere direttamente, o quasi a quel titolo ma lei non aveva accettato, non poteva pensare di essere scelta a prescindere nonostante tutti, infatti, aveva fatto un passo indietro e aveva partecipato a innumerevoli selezioni perché la sua lealtà, la sua voglia di raggiungere i propri obiettivi per merito era più importante, non avrebbe mai accettato un incarico come quello solo perché era la migliore amica del prescelto.
Ron, Harry e Ginny l'avevano sostenuta strenuamente, insieme a Pansy, si proprio lei, infatti negli ultimi anni, i vecchi rancori con i serpeverde erano stati ampiamente superati e ora godevano della reciproca compagnia. Lei, Harry e Pansy avevano persino organizzato incontri settimanali, ritrovi quasi obbligati, tanto che, chi saltava una serata pagava il giro a tutti la volta dopo.
Ricordava "quella" sera, quando Pansy era entrata al paiolo magico con un sorriso incredibilmente largo e le lacrime agli occhi, seguita a poca distanza, da un'austera Narcissa Malfoy. Hermione stava seduta lì in mezzo ai propri amici e mentre loro ridevano e sorseggiavano la loro burrobirra, lei pensava a quell'incarico, quello finale: doveva trovare un incarico all'altezza, per superare l'ultima prova decisiva circa le sue sorti come successore del ministro della magia, un incarico che doveva puntare a mostrare la sua determinazione, mostrare il cambiamento e le sue intenzioni. Pansy le si avvicinò e di fronte a tutti catturò il suo sguardo, con voce sospetta, lei conosceva i requisiti di quell'incarico; quando Hermione glielo aveva confidato pochi giorni prima, e aveva visto la ragazza rabbuiarsi e saltarre in piedi, sen'era andata all'improvviso con la scusa di un impegno urgente. Che fosse la resa dei conti? Pansy si avvicinò al tavolo e con lo sguardo puntato su Hermione, le disse: "Ho l'incarico che ti serve", dietro a lei gli occhi della signora Malfoy l'analizzavano, nello sguardo già la convinzione di un suo rifiuto, i muscoli del suo volto erano apparentemente rilassati ma la giovane strega capì che fingeva, lo capì dopo uno sguardo più attento, la mascella rigida e le labbra appena tremolanti, piegate in un sorriso forzato che non raggiungeva gli occhi, la donna era convinta che lei avrebbe rifiutato, di questo la strega riccia ne era certa. Hermione, si alzò in piedi e con quel piglio sicuro che l'aveva contraddistinta passo dopo passo, disse: "Accetto", l'espressione di Pansy mutò, un sorriso d'orgoglio si affacciò e si volto verso la donna di fianco a lei, euforica: "Questa è la strega che conosco..." Hermione piego un angolo delle labbra verso l'alto, si sporse in avanti posando le mani sul tavolo e disse: "Ora probabilmente mi vorraà mettere in guardia signora Malfoy ma lo so, dalla sua presenza qui, questa sera come so tutto sulla, delicata situazione che ha...lui, Draco, per questo sono decisa ad accettare". Narcissa sollevò una mano con un movimento elegante e leggero e fece il gesto di attendere, la voce della donna ebbe solo un leggero tremolio ma svanì subito: "Signorina Granger, credo fermamente che lei sia la persona più indicata per questo compito e non mi fraintenda sono felice che sia così... decisa, ma permetta che almeno mi spieghi, mi aspettavo di doverle lasciare del tempo per pensarci; mio figlio è ad Azkaban da tre anni. Non stiamo parlando del ragazzo che era, stiamo parlando di un ragazzo di vent'anni che ha vissuto tra le morsa di una prigione per lungo tempo, l'avverto le darà problemi, tanti. Dovrà affrontare, molte cose...e ancora non abbiamo discusso i dettagli" gli occhi della giovane strega sondarono senza paura le profondità di quegli occhi chiari, lo sguardo furbo che le ricordava il mago e con una determinazione che le nasceva dal cuore disse: "Signora Malfoy, sappia che non sono una ragazzina spaurita, la guerra l'ho vista qualche anno fa così come la vedo ora, la vivo ogni giorno tra le mura del ministero. Se avessi voluto smettere di guardare la paura negli occhi mi sarei arresa anni fa, sarei tornata nel mio mondo e avrei smesso di essere la strega che sono. Ho smesso di temere la paura molto tempo fa e di certo non sarà Draco Malfoy a spaventarmi, so che sarà difficile ma so anche che ne vale la pena, so quali sono le battaglie che voglio vincere" Ginny mise una mano sulla sua e le sorrise, la donna osservò la scena, poi riportò lo sguardo su Hermione in un misto di ammirazione e qualcos'altro a cui non riusciva a dare nome, quindi, annuì.
Il giorno successivo Hermione aprì gli occhi e ancora sdraiata realizzò che qualcosa stava picchiettando alla finestra della sua camera da letto; perciò, si sporse e vide un gufo con una lettera, si alzò con un balzo e ritirò la lettera, rammentò la sera precedente, sulla busta una scrittura elegante spiccava in rosso:
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ECHI DEL PASSATO
ФанфикHermione Granger, Ministro della magia? Sarà proprio il compito finale per ottenere quel ruolo a riportare a galla ricordi dolorosi, minacce, demoni interiori che la coraggiosa strega credeva di aver sconfitto ma si sa, dietro ad una grande lotta...