Capitolo 2.

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2.

28 febbraio 2000, New York

- Jodie! Svegliati!-

Sono sveglia, credo, ma tutto ciò che riesco a mettere a fuoco sono le mura bianche di una stanza molto disordinata e Amber che scuote la sua chioma bionda e si strofina gli occhi rossi con le mani sudate.

- Che ore sono?-

- Le cinque del mattino!-

- Le cinque del...cosa ci facciamo qui? Soprattutto, dove siamo? -

- Allora, da dove comincio? Oh si: il tuo piano di prenderti una sbronza senza precedenti è decollato dopo il secondo Martini e adesso siamo collassate nella camera di due sfigati che da quanto ho potuto captare non hanno mai avuto a che fare con una f...oh-

- Che c'è bellezza? Vai avanti-

Beh, non proprio sfigati oserei dire, magari è l'alcool e tutto il resto, ma in piedi, appoggiato allo stipite della porta c'è tutt'altro che un nerd: alto, fisico ben piazzato, capelli scuri e ricci, ma soprattutto due occhi verdi da mozzare il fiato, mi ricordano le foglie degli alberi in estate, quelli di Central Park che sembrano non appassire mai, neppure in autunno..un momento, io questo ragazzo lo conosco, è lo sbruffone di stamattina, meglio, ieri mattina, quello del caffè universitario, ora la domanda da pormi rimane una: cosa ci facciamo a casa sua, nel bel mezzo della notte, o alle prime ore del mattino, dipende da punti di vista, vestite come due donne di strada e reduci da una profonda ubriacatura?

- Tu! - Mi alzo facendo attenzione alle mie condizioni, non ho intenzione di mostrarmi come mamma mi ha fatta ad uno sconosciuto, lo raggiungo a passo traballante ma pur sempre sicuro nei limiti di un post-sbornia e gli punto un dito al petto, adesso mi accorgo che pur non essendo bassa, Henry, o come diavolo si chiama, mi sovrasta di una decina di centimetri, perfetto! In questa situazione non farebbe alcuno sforzo nel tenermi rinchiusa qui dentro alla sua completa mercè.

- Ascoltami bene coso-

- Harry-

- Ascoltami bene Harry-coso, non me ne starò qui con le mani in mano a lasciarti approfittare di due ragazze non del tutto lucide che non hanno la più pallida idea di cosa sia successo quindi adesso fammi il favore di chiamare un taxi e non farti più vedere a meno di cento metri di distanza da me -

Sorride sfacciatamente passandosi una mano tra i capelli, se non fossi così fuori di me direi persino che è dannatamente sexy, ma magari sono solo i Martini che mi sono scolata.

- Bella prova tesoro, peccato che non abbia nessuna intenzione di approfittarmi di voi e che vi abbia portato qui perchè eravate talmente fuori da non distinguere la porta del bar da quella del bagno, quindi beh, dopo che mi sei stata addosso tutta la sera, il minimo che potessi fare era darti una mano-

- Non ti sono stata addosso tutta la sera, io non mi lancio sugli sconosciuti -

- Ma noi non siamo sconosciuti, ci siamo incontrati ieri mattina, ricordi? E poi non credo che la tua amica la pensi allo stesso modo-

Amber? Non credo che si stia facendo molti problemi al momento, anche perchè l'unica cosa che sembra farsi è il biondino seduto sul divano che le sta praticamente divorando la faccia.

- Allora? Vuoi andare già via? Potremmo fare colazione mentre quei due si danno da fare-

- Colazione alle cinque e mezza del mattino?-

- Tecnicamente sono quasi le sei-

L'aria fredda mi punge la pelle mentre stringo la tazza che ho tra le mani, ne bevo il contenuto a piccoli sorsi con l'intento di riscaldarmi almeno un po', Harry compare improvvisamente con due buste di cartone e me ne porge una - è un muffin alla vaniglia, qui fanno i più buoni della città, ma apparentemente non riuscirai mai ad accalappiarne uno se non sei nei dintorni prima dell'orario di apertura- mi sorride.

- E come avresti fatto ad intrufolarti là dentro?- storco il naso, guardando quella vecchia catapecchia non verrebbe mai in mente che possa uscirne del cibo, l'odore di muffa sembra arrivare fino in fondo alla strada.

- Stai parlando con Harry Styles bambolina -

- E questo vuol dire che...? -

- Se vuoi il meglio senza dare troppo nell'occhio sei nel posto giusto-

-Ah davvero?-

- Scommettiamo? Sabato ti porto a cena fuori, e se non riuscirò a stupirti potrai decidere di non parlarmi mai più, ma se ci riuscirò, e fidati mi accorgo quando la gente è stupita, mi avrai tra i piedi per molto tempo-

- Harry- lascio cadere la testa all'indietro e ridacchio sommessamente- sono nel retro di una pseudo pasticceria ottocentesca a mangiare muffin e bere caffè sul cofano di una macchina con un ragazzo che conosco da meno di ventiquattro ore, pensi che ci sia qualcosa in grado di stupirmi più di così?-

- Aspetta e vedrai -

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 07, 2015 ⏰

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