Karl pov
Oggi la luna splende in cielo e illumina il terreno. Non soffia neanche il vento. Si prospetta una notte tranquilla in paese. Ma non per noi. Nella famiglia Mohamed regna il caos ora. La quiete sembra sia lontana miglia. I nostri animi sono tremendamente scombussolati. Specialmente il mio. Il senso di colpa di consuma le pareti del mio organismo.Blue è morto. Non sono riuscito a salvarlo. Ho provato e riprovato ma non è servito a niente.
Non so come possa essere successo.
Stavo davanti al lavandino, stavo mettendo via i boccetti di bagno schiuma appena usati... e subito dopo ho sentito un suono di acqua. Come se qualcuno si fosse appena tuffato. L'immagine del gattino che si dimena nella schiuma mi circola ancora nel cervello. Miagolava a dirotto. Come se stesse strillando dalla paura. Stava annegando.
Io l'ho preso. L'avevo preso. L'avevo afferrato. Ho fatto la respirazione bocca bocca. Ho tentato, giuro che ho tentato in ogni modo. Ma non è servito a niente. A niente.
Le lacrime mi impediscono di vedere a fuoco e lo stomaco mi brontola dalla paura. Paura per Connor. Era così felice. Stava così bene con il suo amichetto. Non so come sia successo. Tutto così un fretta per di più. Non riesco a ragionare in maniera lucida. Non riesco a pensare a niente. Solo che ho deluso mio figlio. L'ho deluso. Non sono riuscito a salvare il suo amico. Sono un pessimo padre. Connor mi odierà. Ne sono certo. Non mi rivolgerà più la parola. E tutto per colpa mia. Forse è giusto così. Merito di avere il suo odio per quello che ho fatto. O forse quello che non ho fatto.
Appena arrivo in giardino volgo lo sguardo verso il cielo stellato e chiudo gli occhi. Inspiro. A pieni polmoni. Esco dal cancelletto e osservo la strada deserta. Il silenzio regna nel vialetto. Come il silenzio nella mia anima. Mi siedo sulla panchina di fronte a casa e appoggio la testa sulla mano. Resto a pensare. A pensare a lungo, osservando il buio infinito alla fine dello stradello. Sospiro un attimo e dopo prendo un pacchetto di sigarette dalla tasca posteriore dei pantaloni. Ne prendo una e me la infilo in bocca. Prendo l'accendino e accendo la sigaretta. Inspiro la nicotina dei miei polmoni e espiro una boccata di fumo nell'aria.
Lo so, Amelya dice che dovrei smettere di fumare. Ma io non riesco a farlo. È più forte di me. Mi rilassa farlo. Quando esco di casa e porto queste sostanze dentro di me, provo una sensazione di calma e serenità di cui non posso fare a meno. Non riesco a lasciarla questa dipendenza. Mi aiuta. E con essa sto bene. In questo momento sono scosso per quanto accaduto. Se c'è una cosa di cui ho bisogno in questo momento è una sigaretta al chiaro di luna. Non c'è sfogo migliore.
Alzo la testa e fisso il satellite bianco che mi osserva dallo spazio.
Io amo la luna. Amo lo spazio. Amo l'astronomia. I pianeti e le stelle mi trasmettono felicità. Passo parecchie sere ad ammirare le costellazioni e individuare il loro nome. Sono innamorato delle costellazioni. Quando penso a loro, mi vengono in mente solo bei ricordi. Come il giorno in cui ho conosciuto l'amore della mia vita. Ci siamo conosciuti una sera, nel giardino di un vecchio amico, per una festa. Quando I nostri sguardi si sono incontrati per la prima volta, eravamo sotto la costellazione della bilancia. Il segno zodiacale di quello che sarebbe diventato il nostro futuro figlio. Sembra una pura coincidenza. Oppure era destino. Le stelle ci hanno scelto. Sono tremendamente ossessionato da queste cose.
Tutto quello che riguarda l'oroscopo, i segni zodiacali, le stelle e tanto altro. Molti non ci credono. Ma io personalmente mi affido solamente a loro.
Sono così tanto concentrato con i miei pensieri, che non mi accorgo neanche che ho finito la sigaretta. La butto a terra e la pesto con la scarpa. Appoggio i gomiti sulle ginocchia e rimango con lo sguardo perso a guardare il marciapiede deserto. Sono solo sulla strada in questo momento.
Giro la testa di scatto perché sento dei rumori provenire dalla mia casa. Amelya che corre avanti e indietro per la casa e Connor che piange rumorosamente dal piano di sopra. Lo sento perché la finestra è socchiusa. Rigiro lo sguardo di fronte a me e sento i miei occhi ritornare lucidi. Se solo trovassi una soluzione. Se solo trovassi un nuovo amico per Connor. Forse mi perdonerebbe. Ritornerebbe tutto alla normalità. Saremmo di nuovo una famiglia felice. Voglio solo questo per le persone che amo di più. Voglio la loro felicità. Sempre e per sempre.
STAI LEGGENDO
Red Green & Blue
General Fictionpartiamo dal presupposto che è una Trilogia: Questo è il primo volume. Verrà narrata la storia di tre ragazzi americani: uno di New York, uno di Miami e la ragazza di Los Angeles. il destino li farà incontrare a Los Angeles a mezz'ora da Hollywood a...