1

152 9 4
                                    

POV Rose

Le giornate a San Francisco non sono mai state buie: la temperatura non è mai scesa sotto i 10°,la spiaggia ha sempre brillato di luce propria, ed inoltre non ho mai visto una sola gelateria chiusa per più di tre giorni.

Ma in quel giorno di settembre c'era mal tempo, un vento che faceva sbattere da diverse ore tutte le finestre della casa. Non può essere un caso: tutto il mese è stato sempre soleggiato e solo all'arrivo del primo giorno di scuola scende l'ira di dio? 

Coincidenze?

No, io non credo.

La sveglia suonava già da diversi secondi e mi decisi finalmente di spegnerla.

Mi alzai andando a prendere i vestiti preparati la sera prima: camminando verso il bagno, mi chiesi come sarebbe stato se anch'io fossi stata una di quelle ragazze perfette che si svegliano con tutta la famiglia ad aspettarle per fare colazione.

Da quando sono piccola i miei genitori non sono mai stati presenti.

Lavorano negli Emirati Arabi in un'agenzia fondata da loro da diversi anni: ad alcuni può sembrare una cosa davvero emozionante vivere in una casa da sola con una carta di credito praticamente illimitata per gran parte del tempo.

Dico così perché lo pensavo anch'io.
Ma ho dovuto ricredermi.

La solitudine è davvero insopportabile e se non ci fosse la mia migliore amica a farmi compagnia, dovrei considerare l'idea di trasferirmi in qualche ospedale psichiatrico.

Ma la cosa peggiore tra tutte, è l'imbarazzo di dover chiedere ai vicini di uccidere i continui insetti che entrano in casa: solo la visuale mi fa venire i brividi.

Maledette bestie.

Per fortuna si sono abituati,circa.

Dopo essermi leggermene truccata e aver pettinato i miei ingestibili capelli mossi, mi diressi con lo zaino e le chiavi verso l'uscita di casa.

C'era abbastanza fresco, molto simile all'alba delle estati roventi.

Presi il mio telefono fotografando il cielo che aveva preso sfumature tra il viola e l'azzurro, mentre i nuvoloni andavano via.
Sorrisi soddisfatta del risultato, aggiungendola alla mia cartella "cieli con sentimenti".

°°°

Scesa dal bus, mi incamminai verso l'entrata principale di quel circo di scimmie chiamata scuola.

"Rose!"

Una ciocca rosso fuoco stava correndo verso di me con la mano svolazzante in aria.

Come faceva ad essere così allegra e piena di energia in un giorno così orribile?!

"Eva! Ogni anno diventi sempre più bella, datti un freno!" Le presi una mano, facendola girare su se stessa mentre lei ridacchiava.

"Così mi fai arrossire! Pronta per oggi? Ti ricordo che il quarto anno capita una volta sola e tutti dicono che sia il più bello."

Sbuffai.

Sempre la solita storia: ripeteva la stessa cosa ogni anno, ricalcando sul fatto che sarà il nostro ultimo di tutta la vita.

"Oh, ma piantala! Ci sono cascata per troppo tempo alle tue parole che a fine anno spero sempre che  mi rapiscano per non fare il prossimo."

E dire che l'anno scorso ho anche provato a rompermi la mano con un flauto dell'aula musica, ma Eva mi ha beccata in un tempismo incredibile.                                                                                    

Era un'idea così geniale che non capisco come io abbia fallito nel farlo. La prossima volta riuscirò nel mio intento.

Costi quel che costi.

"A proposito di quest'anno: ho saputo che ci saranno nuovi alunni in quasi tutte le classi. Fammi sapere se avrai una sotto specie di Shrek oppure qualcuno di leggermente carino."

Le sorrisi annuendo mentre entravamo insieme tra quella mandria di studenti.

Ogni primo giorno era così: quelli di prima erano totalmente spaesati mentre cercavano di ricordarsi in che direzione andare.Poi c'era chi voleva spararsi piuttosto che lasciare indietro la propria estate e chi cercava di riprendersi dopo una sbornia. Invece tutti gli altri, se non li guardi con uno sguardo molto attento, potrebbero anche sembrare normali.

"Io vado a prendere il mio elenco con le lezioni, ci vediamo in caffetteria?"

"Certo, a dopo."

Dopo avermi lanciato uno dei suoi sorrisi angelici, andai alla ricerca del mio armadietto.

Lo aprii, osservando sullo sportello le diverse lezioni della settimana.

'Matematica, Geografia, Chimica, Storia' c'era scritto per oggi.

Mi misi le mani tra i capelli, tirando leggermente le punte.

Se qualche divinità esiste là fuori, non capisco perché farmi soffrire in questo modo. Matematica alla prima ora è un omicidio.

La campanella suonò e io mi affrettai a prendere i libri.

Fortunatamente in classe non era ancora arrivato il professore, o almeno non fino a quando non sorpassai il ciglio della porta.

"Buongiorno ragazzi, andate a sedervi immediatamente! Signorina Ajam! Anch'io sono felice di vederla, ma per caso ha bisogno che la accompagni al suo banco?"                                                        

Cercò di "scherzare", se possiamo definirlo così.

Gli mostrai una risatina al 100% falsa, dandogli le spalle.

Maledetto! Solo perché ho il debito con lui non ha il diritto di prendermi per il culo.

Dopo che la classe abbassò i toni e si calmò di un minimo, iniziò la lezione.

Sto riconsiderando l'idea di andare adesso in aula musica.

°°°

"E mentre il valore della X corrisponde a..."

Stava continuando da un'ora che sembrava non finire, in cui io ovviamente non avevo capito nemmeno l'argomento.

Un bussare alla porta fece girare in contemporanea tutti gli studenti che non vedevano l'ora di qualsiasi piccola distrazione.

Il collaboratore scolastico fece il suo ingresso, chiedendo scusa per aver interrotto.

"Rose Ajam è pregata di recarsi in presidenza".

Tutti gli sguardi da lui, si spostarono su di me.

Io mi indicai con il dito non capendo cosa avessi fatto: non avevo ancora messo in atto nessuno dei miei folli piani e nemmeno insultato alcun prof.

Stavo andando alla grande.

Mi alzai andando verso la porta, ma prima di uscire e chiudermi la porta alle spalle mi girai verso il professore.

"Mi dispiace così tanto saltare la sua utilissima lezione sulle scomposizioni, mi creda. Recupereremo un'altra volta!"

"Ma se stiamo facendo la proprietà dell'Ellisse!"

Che arrogante e presuntuoso, almeno ci ho provato.

"Stessa cosa"

Chiusi la porta dietro di me e mentre camminavo verso il piano superiore feci un piccolo saltello di felicità.

•••••

Ciao :D

Spero che questo primissimo capitolo sia stato di vostro gradimento!
Fatemi sapere cosa ne pensate nel caso :)

-Heaven

OBSESSEDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora