Ally

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Mi trovavo serena, a fissare il soffitto nella camera del mio nuovo appartamento, tormentandomi di pensieri inutili che mi appannavano solamente le idee. Tra poco sarebbero iniziate le mie prime lezioni nella mia nuova università, la Columbia University di New York. Ero così eccitata, ma allo stesso tempo terrorizzata, perché mi trovavo in una città nuova  e immensamente grande, ma soprattutto molto diversa da dove ero cresciuta. Precisamente sono nata a Carlsbad in California. Mi ricordo le giornate intere passate in spiaggia con i miei amici e la mia famiglia. Il caldo, le onde e il mare erano la mia serenità, il mio posto felice, dove mi sentivo al sicuro. Svegliarsi e affacciarsi davanti al mare, sentire il sole sulle guance e osservare le onde morbide che si rompevano sulla sabbia chiara, era una sensazione unica. Avevo sempre pensato di vivere il resto della mia vita lì, ma evidentemente avevo bisogno di cambiare aria, di conoscere posti e persone nuove. Ultimamente il rapporto con i miei genitori non era uno dei migliori. Hanno sempre fatto tutto per me, non mi avevano fatto mancare niente, ma purtroppo durante l'adolescenza finivamo sempre a litigare. Mi mancava moltissimo mio fratello Liam, anche se lo vedevo poco, vista la sua lontananza da casa per via della sua passione per il calcio. Molte cose mi mancavano, soprattutto la mia migliore amica Nora, la persona che più al mondo mi rendeva felice, mia sorella, la mia unica ragione di vita nei momenti bui. Insomma lei era tutto per me. Anche Nora frequentava l'università, ma a Yale, che comunque sia si trovava a poche ore di distanza dalla mia e ciò mi rendeva felice, mi permetteva di vederla quasi ogni venerdì o sabato. In ogni caso io e lei parlavamo sempre anche se eravamo distanti.
Mi alzai dal letto e iniziai a prepararmi. Mi feci una coda alta, tirando indietro i miei capelli biondi, rendendola bella tirata. Mi truccai come sempre senza abbondare con il correttore. Infine infilai i miei soliti jeans e indossai la mia maglietta preferita semplice nera e la mia felpa con la zip. Uscii dal mio piccolo appartamento, che comunque sia era molto accogliente e nel mio stile, moderno e semplice, anche se avevo l'idea di cambiarne alcuni mobili, ma quelli erano solo dettagli. La sua posizione strategica, a quasi mezzo chilometro di distanza dall'Università, mi agevolava, cosi avrei avuto tutto il tempo e la calma per prepararmi per le lezioni. Arrivata lì mi sentivo spaesata e persa. Mi trovai davanti un'infinità di persone e spazi sconosciuti. Un'enorme prato curato ed affollato dagli studenti. L'edificio era grande, ma bello. Ero confusa, non sapevo dove andare. Forse ero preoccupata, ma allo stesso tempo avevo l'adrenalina in corpo. Fino a quando un ragazzo mi si avvicinò, con l'aria preoccupata. Sicuramente aveva capito che mi serviva aiuto per trovare l'aula. Poi Il silenzio venne spezzato appena lui iniziò a parlare.
«Oi, va tutto bene? Ti serve aiuto? », disse il ragazzo. Aveva i capelli biondo cenere ed era un po' più alto di me. Aveva gli occhi chiari, sembravano verdi, ma non ne ero sicura.
«Ehi, ciao. Si in verità mi sono persa. Cercavo l'aula 35 per il corso di Economia», risposi io, alquanto imbarazzata, ma non lo facevo notare molto, o forse si.
«È il tuo primo giorno qui?» chiese lui.
«Si, tra poco ho la mia prima lezione...Tu a che anno sei?»
«Al secondo» si fermò, poi continuò a parlare. «Comunque io sono Larry, non mi ero ancora presentato, tu sei?» chiese lui in un tono gentile ed educato. Era molto carino, nei modi ma anche esteticamente. «Allison, lieta di conoscerti» dissi accennando un sorriso. «Ma chiamami Ally, preferisco». «Bene Ally, ti accompagno a lezione, e ti faccio vedere il Campus, se ti va» disse lui. Accettai e ci incamminammo. Il Campus, era enorme, proprio come immaginavo. Colmo di ragazzi, quasi tutti avevano i libri in mano, visto che sarebbero iniziati a breve i primi corsi. Anche il bar era molto grande, con dei tavolini e delle sedie che sembravano comode. Arrivati davanti all'aula ci salutammo e ci accordammo di vederci dopo la fine delle lezioni davanti all'unico bar che mi aveva fatto conoscere. Aveva detto che mi avrebbe presentato ai suoi amici, che frequentavano anche loro l'università. Ero entusiasta delle prime ore passate al campus, quasi non credevo di essermi fatta già un amico, tra l'altro molto carino. Il corso di Economia era abbastanza interessante, quindi le ore passarono velocemente. Uscita dall'aula, mi incamminai verso il bar, fino a quando una figura possente mi diede una spallata e mi fece cadere a terra il mio telefono. Mentre lo raccoglievo la mia serenità fu spezzata non appena la figura iniziò a parlare. «Ragazzina, stai attenta quando cammini! Ma ci vedi!». Lo fissai dai piedi, mentre mi alzavo, fino ad arrivare a fissare gli occhi scuri, color nocciola. Lo fissai dritto nelle pupille nere con uno sguardo perfido. La sua bellezza mi sorprese. Era bello da morire, i capelli scuri erano mossi, il corpo era muscoloso, sembrava quello di un atleta. Ma tutte queste fantasie svanirono, non appena pensai alla sua arroganza.
«Ma che cazzo vuoi! Sei tu che mi sei venuto addosso! Stai attento te!» sbraitai. Ero abbastanza incazzata. Non permettevo a nessuno di parlarmi in quel modo. Soprattutto se si trattava di uno sconosciuto, di un ragazzo totalmente a caso che non conoscevo. Lui si girò e continuò a camminare verso il luogo in cui io ero diretta. Da lontano vidi Larry che mi sorrise. Anche io inizialmente gli ricambiai il sorriso, non appena però qualcosa mi turbò la vista. Il ragazzo che poco prima mi aveva fatto cadere il cellulare si salutò con lui, e sembravano conoscersi molto. Erano amici. Lo capii dal modo in cui iniziarono parlare. Raggiunsi il bar infastidita per l'accaduto. Appena arrivai, salutai Larry. Vicino a lui c'era il ragazzo muscoloso ed altre due ragazze entrambe more. «Ciao Ally, finalmente posso farti conoscere i miei amici!» disse in tono amichevole «Loro sono Nake, Mary e Alex» la voce di Larry fu seguita da quelle degli altri membri che mi salutarono entusiaste, tranne Nake, che non esitò a guardarmi dall'alto verso il basso. Non capivo perché il suo sguardo riusciva a scoprirmi in quel modo. Non lo conoscevo, eppure mi sembrava di conoscerlo da una vita. I suoi occhi erano come una calamita per i miei. Lo capii perché il mio petto iniziava a fare grandi sospiri. Era strano. Non mi era mai successo con nessuno prima. I miei pensieri furono fermati non appena iniziò a parlare.
«Ah, ma guarda! La ragazzina di prima!» iniziò a ridere « Allora è lei la ragazza di cui mi hai parlato tutto il giorno ?» disse, riferendosi a Larry. Larry rise impacciato. Io ero alquanto imbarazzata ma divertita, queste situazioni mi facevano ridere. Sono sempre stata una ragazza socievole. Mi piaceva parlare e conoscere persone nuove. Infatti non esitai a rispondergli in modo ironico.
«Beh si, sono io... la ragazzina ha un nome però...chiamami Ally, grazie!»Lo dissi in un modo quasi strafottente, come se lo volessi deridere ma per giocare un po'. Presa dalla mano continuai a dire divertita:« Tu saresti? Se non rircordo male Nate... Nale?» . Sapevo benissimo il suo nome, ma volevo provocarlo. Mi interruppe dicendo scocciato: « Nake! Ragazzina. Neanche un nome riesci ricordare!». Disse guardandomi e ridendo. Mi misi a ridere perché aveva capito il gioco che stavo facendo e l'intesa che c'era tra noi non passava inosservata anche se avevamo parlato per poco. Allo stesso tempo riuscivo a percepire le risate e gli sghignazzi degli altri ragazzi.
«Ah, quindi voi vi conoscete?» disse Larry.
« Quanto pare...»dissi imbarazzata ma allo stesso tempo accennando un sorriso.
Il nostro discorso venne interrotto da una delle due ragazze, Alex, che mi chiese quale corso stessi frequentando al campus. Erano simpatiche e carine. Alex portava i capelli neri sopra le spalle. Aveva gli occhi chiari color oceano, e indossava una salopette non allacciata completamente con una maglietta bianca, dove si riusciva ad intravedere il reggiseno di pizzo. Mary invece aveva i capelli ricci e lunghi, era vestita in modo stravagante, non proprio nella norma. I suoi vestiti erano colorati e davano subito all'occhio. Aveva un bel sorriso e il naso all'insù. In ogni modo mi sembravano simpatiche. Iniziammo a chiacchierare e ci scambiammo l'instagtam. Stavano organizzando una festa a casa di Alex ed io ero la benvenuta quanto pare.
«Dai Ally vieni anche tu stasera a casa mia! Ci saranno molti ragazzi... ci divertiremo!»disse Alex entusiasta.
«E poi casa di Alex è un vero spettacolo... c'è perfino la piscina!» aggiunse Larry.
Insomma volevano che io andassi, ma non ero così sicura. Era il mio primo giorno alla Columbia e già andavo ad una festa ?
Mi ero promessa di concentrarmi sullo studio quest'anno e di non farmi prendere da distrazioni come queste. Ma alla fine accettai, non volevo sembrare la solita ragazza che non ama le feste e il divertimento con gli amici. Amavo divertirmi e questo genere di cose, ma pensavo che non fosse opportuno, visto che domani mi sarei dovuta svegliare presto per i corsi. Prima di tornare a casa, salutai tutti con un gesto generale e mi incamminai verso casa. Il cielo era nuvoloso e stava per iniziare a piovere. Mi si sarebbero bagnati tutti i libri se non fosse stato per Larry che si offrì di accompagnarmi a casa dato che aveva l'ombrello. Durante il tragitto breve, mi chiese le mie prime impressioni su l'università e i suoi amici, ed io risposi con molta sincerità. Gli dissi che ero contenta di essermi già fatta degli amici così simpatici. Di certo Larry aveva capito che non pensavo ciò anche su Nake, però comunque non fece neanche una battuta. Larry mi piaceva, era simpatico, carino e gentile, si vedeva subito che era un tipo molto affettuoso e pronto ad aiutare tutti. Non posso dire lo stesso di me. Sono sempre stata abbastanza testarda e a volte troppo schietta e aggressiva, ma tutto sommato ero molto simpatica con le persone con cui avevo confidenza. Arrivati davanti al portone del palazzo, ci salutammo e mi diede un bacio sulla guancia.
«Ci vediamo stasera allora... ti passo a prendere, ok?»disse lui allontanandosi. Gli risposi di sì ed entrai nella mia "dimora".
Ero felice e volevo raccontare tutto a Nora. La chiamai subito, mentre mi iniziavo a preparare. Rimanemmo in chiamata per ore consecutive. Mi mancava tanto, avevo bisogno di abbracciarla e di passare del tempo insieme, così ci accordammo di vederci venerdì sera nel mio appartamento.
Mi truccai meglio rispetto alla mattina, e infilai i miei shorts preferiti neri, con un top che scopriva leggermente il seno. Mi feci la piastra per lasciarmi i capelli, infilai le scarpe e scesi. Larry era già arrivato con la sua auto. Era una Audi A3 bianca. Appena aprii la portiera, mi accomodai sul sedile comodo in pelle. Della macchina notai subito il buon profumo che emanava. Forse era il profumo di Larry? Non capivo, ma so che lo continuai a sentire per tutto il resto del viaggio, ma ciò non mi infastidiva affatto. Era un profumo così buono, un misto tra un agrumato e qualcosa di dolce, che ricordava vagamente la vaniglia. Il tragitto fu molto tranquillo, arrivammo circa in 15 minuti a casa di Alex. Era bellissima, spaziosa, con un giardino immenso ben curato. Si vedeva che faceva parte di una famiglia benestante. Mi ricordava lontanamente la mia casa estiva a Los Angeles. Ripensai alle giornate passate lì con la mia famiglia e Nora. A ogni modo la casa di Alex aveva una piscina molto grande. La villa era affollata da centinaia di persone, che probabilmente neanche conoscevano. Era pieno di bicchieri per terra, gente ubriaca che si tuffava o che ballava a bordo piscina. La prima cosa che feci è stata afferrare un bicchiere di gin Lemon che ingoiai tutto di un sorso. Raggiungemmo gli altri ragazzi. Riconobbi subito Nake. Era fottutamente bello, cazzo. Mi fissò da lontano con i suoi occhi scuri, e mi penetrarono dentro. Sapevo di essere bella quella sera, quindi sfoggiai tutta me stessa con sicurezza e autostima, senza badare agli sguardi dei ragazzi, che mi fissavano il culo. Sapevo che gli shorts facevano intravedere qualcosa che ai ragazzi faceva impazzire, ma non credevo fino a quel punto. Salutai Alex e Mary con un sorriso.            «Siete uno schianto!» dissi.                                                                                                                                        Alex mi chiese dove avevo preso la maglia, ed entrambe fecero i complimenti anche a me. Accennai un saluto anche a Nake, che aveva una ragazza mora appoggiata a lui. Era seduto su uno sgabello vicino al tavolo esterno accanto alla piscina. Lei aveva gli occhi chiari ed era bella. Molto più bella di me. Insomma era fantastica. Magra, non troppo alta ed avevo intravisto il suo bel corpo esile. Io ero molto diversa da lei. Ero abbastanza alta, bionda non eccessivamente magra e infine avevo gli occhi  scuri. Ero praticamente l'opposto, ma tuttavia non mi abbattei. Avevo in mano il mio quarto bicchiere di gin, tra una chiacchiera e l'altra persi il conto di quanti bicchieri avevo già scolato. Ero frastornata, mi girava la testa, la musica alta non mi aiutava affatto. Ad un certo punto abbandonai i ragazzi, anche loro non troppo sobri, ed entrai in casa per cercare un bagno. Salii al piano di sopra ed entrai in un bagno.     Mi chinai sulla tazza del water e iniziai a vomitare. Avevo bevuto troppo, non reggevo per niente l'Alcol. Una mano con forza mi teneva tirati i capelli lisci. No aspetta cosa?Una mano cosa?. Realizzai poco dopo che dietro di me, a reggermi i capelli mentre vomitavo era Nake. Mi spaventai e provai ad alzarmi, senza successo. Vedevo tutto roteare e riuscivo vagamente a riconoscere la persona davanti a me. Ma aveva un profumo così buono, deciso e forte, e capii subito che fosse quello di Nake, lo capii anche grazie alla sua altezza, alla sua figura sfocata ma possente. «Ma che...che... fra... fai? Pe...Perché sei qui?» dissi biascicando, forse un pò perché ero sorpresa, o forse perché ero ancora molto ubriaca.                                                                                                                                                  «Sei ubriaca marcia... ero preoccupato» disse lui in un tono placato.                                                            «Tanto lo so che non sei dispiaciuta...» continuò a dire sottovoce, sperando che io non lo sentissi. Ma capii le suo parole anche se non ero in me.                                                                                                                         «Fai così con tutte? Eh Nate?... fingi di preoccuparti per loro, solo per provarci?» dissi ridendo, ma ero abbastanza seria.                                                                                                                                                      «Senti primo sono Nake, secondo noi siamo partiti con il piede sbagliato... mi dispiace di averti fatto cadere il telefono senza neanche chiederti scusa... ero di fretta» disse lui.                                                                                                                               «Si vabbè» risposi io in modo ironico, facendo cenno di uscire dalla porta del bagno. Ma la sua mano mi bloccò il polso e mi girò di scatto. Ci guardammo dritti negli occhi. Uno di quegli sguardi che riescono ad attirarti come una calamita. Il tempo si fermò per qualche secondo. Ancora una volta ero persa nelle sue iridi scure. Mi iniziò a battere forte il cuore, eravamo molto vicini tra noi. Le nostre labbra stavano per toccarsi, ma mi scansai di colpo ed uscii dal bagno velocemente. Lui continuò a seguirmi, poi ad un certo punto si fermò di scatto. Era scontato che si fermò per parlare con una delle tante, anzi tantissime ragazze sexi che non gli levavano gli occhi di dosso da inizio serata. Corsi subito in giardino per cercare Larry. Lo vidi a bordo piscina con in mano una bottiglia di gin. Mi avvicinai cercando di fare attenzione, sennò sarei caduta dentro la piscina molto probabilmente, visto che ancora ero tutto tranne che sobria, e ciò  lo notò anche Larry ovviamente. «Ehi, ragazza nuova, dove eri finita?». disse Larry con una aria sorpresa. Ero al bagno... l'alcol mi riduce così, quando non mi regolo. Sai Larry ti stavo... » mi fermai all'improvviso. Vidi con la coda dell'occhio Nake. Stava baciando una ragazza mora con un vestitino da troia, nello stesso tempo mi guardava, come se volesse dirmi qualcosa. Non ci ho visto più. Non so sinceramente per quale motivo mi interessava quello che faceva Nake , ma quello  di cui ero molto sicura era che lo dovevo ripagare con la stessa moneta, anche se non eravamo niente, ed era una cosa stupida. Nake in qualche modo riusciva a far risaltare la me competitiva e provocatrice, e questo non mi dispiaceva affatto. Non ci pensai due volte. Presi la testa di Larry e ci baciammo. Lui all'inizio era confuso, ma poi mi prese dai fianchi e mi iniziò a baciare con la lingua. Entrammo in acqua. Mi stavo divertendo tantissimo. Non riuscivo a realizzare quello che stava accadendo, ma quando incrociai lo sguardo di Nike , che improvvisamente si discostò dalla ragazza mora , capii subito che stava per iniziare una sfida,  tra due persone che sanno come tenersi testa a  vicenda. I miei pensieri si fermarono non appena Larry comincio a parlare.                                                                                                                                                   «Oh Ally, non ti immaginavo così...».«Così come Larry? ». dissi io, mentre lo continuavo a baciare sul collo. «Beh così diretta». rispose Larry accennando un sorriso. Sapevo quello che volevo. E in quel momento la mia testa pensava solo a lui. A Nake. Sapevo che dovevo conquistarlo in qualche modo e ci sarei riuscita, non riuscivo a immaginare come, ma qualcosa prima o poi sarebbe accaduto. Lo avevo capito dal primo momento che il mio sguardo incrociò il suo, dal primo momento in cui  i nostri fiati si avvicinarono sempre di più o nel momento in cui diventammo complici di qualcosa che tutti e due volevamo che accadesse, qualcosa di forte che poteva nascere così in poco tempo. Di una cosa ero certa.Non saremmo mai stati solo semplici amici.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 29, 2023 ⏰

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