Quando Simone e Manuel si rimettono in macchina per raggiungere la location dove hanno lasciato Anita, Dante e Cameron rimangono per cinque minuti a fissare il parabrezza davanti a loro.
Manuel, con le mani sul volante e il piede già posizionato sull'acceleratore ragiona su cosa succederà quando torneranno alla realtà.
Chiude gli occhi e immagina davanti a lui i possibili scenari che potrebbero accadere nei prossimi venti minuti: potrebbero scegliere di andare direttamente a casa sua e di farlo su ogni superficie possibile, potrebbero tornare a casa di Dante e confessare tutto, potrebbero semplicemente spiegare cos'è successo in macchina oppure...
Oppure Simone potrebbe decidere che tutto questo non sia successo.
Prende un respiro profondo e cerca di scacciare quell'immagine dalla sua mente ma i suoi sforzi sembrano solo vani; niente gli era mai andato bene nella vita, nulla aveva mai preso la direzione giusta, perché stavolta sarebbe dovuta andare diversamente? Simone aveva la vita perfetta in Scozia, un lavoro, degli amici, un fidanzato che non lo aveva trattato come se non valesse nulla, la possibilità di avere davvero una famiglia, e lui... Lui non può dargli nessuna certezza.
Stringe la presa sul volante e prende un respiro per evitare che le lacrime trattenute riescano a farsi strada sul suo viso.
"Levatelo dalla testa".
Apre gli occhi e volge lo sguardo alla persona seduta alla sua destra.
"Non pensarci nemmeno Manuel, noi non torneremo indietro"
"Simo" prende parola ma l'altro non ha intenzione di sentirlo
"Noi torneremo a casa, io dirò la verità a Cameron e poi inizierà la nostra storia, non voglio sentire obiezioni, hai capito?" afferma puntandogli un dito contro.
Manuel apre la bocca per ribattere ma Simone lo blocca unendo le loro bocche.
"Non mi convincerai così" mormora lasciandogli però esplorare il suo collo
"Sto solo cercando di tranquillizzarti. Manu, non andrà come credi tu" continua a dire alzando lo sguardo.
Lui sospira, si allontana di poco e gli mette le mani sulle guance per guardarlo negli occhi.
"Ne sei assolutamente sicuro?" chiede sistemandogli un riccio dietro l'orecchio.
Simone gli sorride "Come che papà ci ammazzerà quando vedrà i sedili bagnati"
"Perdonami se mi hai letteralmente trascinato in mare"
"Io non ho fatto proprio niente" afferma con un sorriso innocente
"No vero? Non abbiamo quasi rischiato una multa perché qualcuno voleva fare il bagno nudo?"
"Non mi pare che qualcuno ne fosse così dispiaciuto" lo provoca poggiandogli una mano sulla coscia.
Manuel scuote la testa "Provocatore" lo appella lasciandogli poi un bacio sulla fronte e mettendosi seduto composto.
Simone imita le sue azioni e si appoggia con la schiena ai sedili "Manu"
"Mh?"
"Visto che ora siamo fidanzati-"
"Tecnicamente tu stai ancora con un altro, ma vai avanti" ironizza accendendo la macchina
"Tutto ciò che è tuo è mio e viceversa, no?"
"Se sta per diventare una battuta sessuale puoi stopparti ora".
Simone ride "Niente di sessuale, giuro. È vero?"
"Non è proprio un matrimonio, ma tu hai già tutto di me Simo, da dieci anni" afferma lanciandogli un'occhiata uscendo dal parcheggio.
L'altro lo fissa "Io volevo chiedere se potessi mettere la musica che volevo nella nostra macchina senza la tua approvazione, non piangere" borbotta guardando fuori dal finestrino.
Manuel scoppia a ridere "Ti ho sorpreso vero?"
"Mi chiedo quando smetterai di farlo Ferro" gli risponde nascondendo un sorriso dietro la mano.
Il silenzio li avvolge per qualche minuto prima che sia di nuovo il guidatore a prendere parola.
"Uno, questa non è la nostra macchina, ma se vuoi può diventare una regola per ogni viaggio che facciamo. Due, devi lasciarmi mettere una canzone ogni tre. L'unica eccezione che faccio è per Taylor Swift, per il resto devi prima avere la mia approvazione" stabilisce prendendo la mano di Simone e portandola insieme alla sua sul cambio.
Questo sorride, prende il telefono e lo collega con il bluetooth alla macchina.
"Niente di sdolcinato"
"Troppo tardi" afferma Simone prima che le note iniziali di 'Enchanted' si diffondano nella macchina.Quando tornano davanti alla location del matrimonio ritrovano il parcheggio vuoto per metà.
"Abbiamo fatto così tardi?" chiede Manuel spegnendo il motore
"Chicca che sta venendo verso di noi quasi correndo è una risposta sufficiente" afferma Simone scendendo.
La sua migliore amica, di fatti, sta correndo verso di loro, se quello che fa con i tacchi può considerarsi correre.
"Voi due!" grida fermandosi davanti a loro
"Te l'abbiamo detto che sei bellissima?" prova Simone con un mezzo sorriso
"Le moine non hanno mai funzionato Balestra; se proprio dovevate scopare non potevate aspettare stasera?!" chiede guardandoli.
Simone arrossisce mentre Manuel si affretta a metterle una mano sulla bocca.
"Vuoi farti sentire da tutti i rimasti?" le chiede in un sussurro.
La ragazza chiude per un attimo gli occhi, poi scuote la testa e poggia la mano sul polso del suo amico.
Questo le leva la mano dalla bocca.
"Calma?" chiede per sicurezza
"Mi devi un favore per avervi coperto, ora fammi sedere in macchina" gli ordina indicando il veicolo.
Manuel alza un sopracciglio confuso.
"Perché dovrei-"
"Manuel Ferro o mi fai salire in macchina o mi metto a gridare di quella volta che non sapevi come metterti un preservativo".
Simone soffoca una risata allo sguardo accusatorio che Manuel gli lancia.
"Mi ero fumato una canna per la prima volta" borbotta lamentandosi prima di aprirle la portiera.
Chicca si siede in macchina e si toglie i tacchi.
"Che cazzo stai facendo?" le chiede Manuel alzando un sopracciglio
"Ho detto a Cameron che mi avete portato un altro paio di scarpe, come ringraziamento voglio essere testimone al matrimonio" spiega la ragazza uscendo dalla macchina a piedi nudi e con i tacchi nella mano destra.
Simone borbotta un 'Tu corri troppo' ma prima che possa ribattere Cameron sta correndo verso di loro, seguito da Dante e Anita.
"Siete andati a comprarle queste scarpe eh?" ride Cameron avvicinandosi a lui e prendendogli le mani.
Simone lancia un'occhiata a Manuel ma questo non incrocia il suo sguardo, troppo occupato a divincolarsi dalla presa della madre sul suo braccio.
"Chicca voleva che le portassimo le sue vans preferite, e lo sai come sono le ragazze quando si parla di scarpe"
"Simo ma cosa vuoi saperne tu di ragazze!" grida Matteo raggiungendoli.
Cameron ride a quella battuta e lo bacia a stampo "Tutto bene con Manuel si? Prima ci stava guardando male" gli sussurra vicino all'orecchio.
Il ragazzo scuote la testa "Sai com'è fatto, aveva solo bisogno di sfogarsi" afferma.
Manuel nel frattempo, a qualche passo da lui, sta subendo una ramanzina quasi peggiore di quelle che gli venivano fatte alle superiori.
"Quando pensavi di dirmelo di essere innamorato di Simone?!" chiede Anita a tono basso
"Pensavo che Dante l'avesse già fatto, insomma sappiamo com'è fatto" cerca di buttarla sull'ironia il ragazzo
"Manuel" lo rimprovera lei incrociando le braccia al petto.
Manuel sospira "Te lo avrei detto, davvero, ma che senso aveva se non sapevo nemmeno quello che provava lui?" le chiede
"Ti sei fidato più di Dante che di me" mormora la donna abbassando lo sguardo.
E il ragazzo finalmente capisce qual è il vero problema di sua madre; non è arrabbiata perché non gli ha parlato dei suoi sentimenti, ma perché crede che lui si fidi di Dante più di lei. E Anita non si merita questa paranoia perché suo figlio sa quanti sacrifici ha fatto per lui.
"Mamma, ehy, non è come pensi. Sai com'è fatto Dante, l'ha capito da solo e mi ha messo all'angolo, per questo lo sapeva. Saresti stata la prima se non fosse stato per questo. Tante volte ho immaginato di venirtelo a dire e magari tu mi avresti preso in giro, mi avresti detto 'Se è una cazzata non è divertente' oppure 'Se provi a farlo soffrire ti metterò in punizione a vita'." tenta di farla ridere prendendole le mani.
Ci riesce; Anita ridacchia e annuisce con la testa ''Ti avrei anche detto di essere felice, e che avevi finalmente trovato una persona capace di sopportarti e supportarti nonostante i tuoi casini" afferma con un sorriso.
Manuel ricambia il sorriso "Vuoi sapere una cosa?"
"Cosa?"
"L'ho portato in spiaggia e gliel'ho detto, gli ho detto che lo amo e sei la prima a saperlo" afferma con gli occhi lucidi.
Anita lo guarda negli occhi "Allora ti sei finalmente concesso la felicità"
"Anche io me la merito, no?"
"Tu più di tutti Manuel" gli dice poggiandogli la mano sulla guancia.
Alcune lacrime scappano al controllo del ragazzo che si ritrova ad aggrapparsi al vestito della madre come quando era piccolo e aveva paura di andare dal dentista, nascondendo la testa nell'incavo del suo collo.
"Amore mio.." mormora la donna accarezzandogli i capelli.
Dante, che aveva osservato la scena da lontano, si avvicina ai due e posa una mano sulla schiena di Manuel.
"Ce l'hai fatta eh?" gli sussurra con un sorriso.
Manuel annuisce e libera sua madre dalla sua presa.
"Hai tutta la matita sbavata" ride di lui la donna passandogli le dita sotto gli occhi
"In realtà era così già prima" mormora lui arrossendo leggermente.
Solo in quel momento Dante nota come la camicia di Manuel sia più trasparente in alcuni punti ed Anita nota i suoi capelli leggermente umidi.
"Non mi dire che siete saliti nella mia macchina bagnati" sussurra il professore
"Tu mi hai detto di cambiare binario, io l'ho fatto a modo mio" si giustifica lui alzando le mani.
Dante apre la bocca per rispondere ma Anita gli posa una mano sulla spalla.
"Almeno non l'hanno fatto in macchina, quello sarebbe stato peggio"
"Mamma!" grida il ragazzo mentre il suo rossore aumenta.
Anita ride di lui e poi volge lo sguardo a Simone "Quindi è ufficiale?"
"No, deve prima lasciare Cameron, ed io non voglio mettergli fretta. Stiamo parlando di una storia di quattro anni"
"Lo lascerai anche partire se non glielo dovesse dire prima?" chiede allora Dante guardandolo.
Manuel si morde il labbro perché non può dire loro tutto quello che lui e Simone si sono promessi, gli sembra quasi di rovinare qualcosa di sacro, quindi annuisce anche se la verità è un'altra. La domanda però gli rimane in testa.
Lo lasceresti partire?
Manuel lancia un'occhiata a Simone, ancora con le mani strette attorno a quelle di Cameron, e per un attimo pensa a ciò che il ragazzo sta lasciando per lui: una relazione stabile di quattro anni, un lavoro sicuro, una nazione che accetta il suo desiderio di avere figli.
Il pensiero lo aveva già attanagliato in macchina e il minore lo aveva scacciato via con i baci, ma ora che la vede quella vita, davanti a lui, le sue paure tornano e quasi gli lacerano la mente ed il cuore. Lui non se lo merita un sacrificio del genere da parte di Simone, non dopo tutto il male che gli aveva causato negli anni.
"Credo sia ora di andare" afferma sua madre strappandolo dai suoi pensieri
"Simo', Cam venite!" chiama gli altri due Dante.
Simone distoglie lo sguardo da quello di Cameron "Io sto davanti, non mi sento bene"
"Vuoi qualcosa? Credo che in cucina abbiano una camomilla" propone Cameron prendendogli a coppa la guancia.
Il ragazzo gli sorride, gli prende il polso e toglie, con gentilezza, la mano dell'altro dal suo viso.
"Sto bene, voglio solo stare davanti"
"Posso guidare io, credo che Dante sia stanco dopo tutto questo ballare e bere" propone Manuel lanciando uno sguardo complice al ragazzo, intercettato immediatamente da sua madre
"Ma veramente-" tenta di protestare il professore ma viene bloccato da una gomitata di Anita
"È una bellissima idea Manu, magari ti fermi anche a dormire da noi"
"Grazie ma' ma domani ho un impegno all'università" inventa sul momento Manuel.
Se dormisse in quella casa con la consapevolezza che Simone, a pochi metri da lui, ricambia i suoi sentimenti probabilmente replicherebbero quello che è successo al mare.
Il gruppo saluta gli sposi augurando loro buon viaggio e Matteo, in maniera non troppo pacata, saluta Manuel con un 'Quando ce rivedemo pretendo de sentitte dì che hai scopato!' facendo imprecare il ragazzo in questione e strozzare Simone, mentre Chicca si trattiene dal ridere in faccia a Cameron.
Quando salgono in macchina Cameron si posiziona al centro nei posti di dietro, osservando dallo specchietto retrovisore il guidatore.
"Manuel metti un po' di musica, per favore non i Queen, ho bisogno di riposare le orecchie" chiede Dante posando la testa sul poggiatesta del sedile.
Manuel guarda Simone e accenna un sorriso "Metti quello che vuoi".
Simone lo guarda e accenna un sorriso; crede che questo sia diventato il loro linguaggio d'amore e l'altro glielo conferma passandogli il telefono già collegato al Bluetooth della macchina.
Così il viaggio fino a villa Balestra è accompagnato dalla musica di Lana del Rey, le lamentele del professore su come questa sia una musica troppo depressa dopo la bella giornata passata, Anita che lo rimprovera accusandolo di non capire i gusti dei giovani, Manuel che guarda divertito Simone cantare ogni canzone a squarciagola e Cameron che lancia occhiate ai due ragazzi ignari.
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Quel viaggio che non scordo // Simuel
RandomCi sono viaggi che si iniziano da soli e si concludono in due. Il viaggio di Manuel, a sua insaputa, era iniziato in una notte di Aprile nel cantiere dietro scuola quando aveva preso Simone per il colletto della felpa e se l'era tirato addosso per b...