XIV

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e io ti guardo da lontano,
è l'unica cosa che posso fare,
perché anche se ti rivolgo la parola non mi dai una concreta risposta,
e mi fai venire voglia di strozzarmi con le mie stesse mani,
se si potesse morire di crepacuore sarei già morta,
perché sei un ingrato,
non capisco mai se guardi me o il nulla cosmico,
e adesso voglio piangere come ho già pianto per te altre mille volte,
perché alla fine preferirei una morte lenta e dolorosa piuttosto che un tuo rifiuto,
anche se adesso che ci penso credo siano un po' la stessa cosa,
sta di fatto che sono ferita nel profondo,
io c'ho provato in ogni modo,
ma tu non c'hai messo neanche uno sforzo,
e adesso mi sento di morire,
anche se per morire vorrei essere tra le tue braccia,
ma purtroppo non posso,
da grande avrei voluto il tuo cognome accanto al mio,
ma ovviamente è un'immaginazione irreale perché sei troppo perfetto e questo è il tuo unico difetto.

Poems of Love and SufferingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora