Un giorno come un altro

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È strano quanto la monotonia possa annoiare e quanto si voglia fuggire da essa, ma alla fine appena riusciamo a sfuggire dalla monotonia di tutti i giorni cadiamo in un paradosso ed è come se ci sentissimo nel posto sbagliato al momento sbagliato e alla fine scappando, finiremmo in un altro tipo di monotonia così da restare bloccati in un limbo senza via di uscita.
Alla fine non si può cambiare ciò che ci circonda se prima non cambiamo ciò che siamo.
Penso a tutto questo mentre sono in metro e mi preparo ad affrontare una giornata di lavoro fatta di urla del capo mai soddisfatto, dolori lancinanti alla schiena e la consapevolezza di fare tutto questo per solo 2000$ al mese pagando ben 1500$ di affitto per un bilocale, spese extra, cibo, erba e ovviamente il caffè macchiato, ma riesco comunque a risparmiare sempre qualcosa.
Purtroppo questa è la realtà che si presenta per un ragazzo di 22 anni non diplomato e laureato a NewYork, che è stato abbandonato ai propri vicini all'eta di 12 anni.
Ogni giorno sulla metro penso alla mia vita, penso se ne valga la pena continuare, se questo è ciò che davvero volevo diventare, certo, sono giovane ma mi sento come se io non possa avere le forze per fare qualcosa per rialzarmi e guardare con ottimismo al futuro.
Smetto di riflettere a tutto questo appena scendo dalla metro e prima di salire in bici e superare il Verrazzano-Narrows bridge vedo il solito appartamento che vedo ogni giorno.
È molto umile ma non ho mai smesso di sognarlo. È come se sentissi che potrebbe farmi sentire a casa e darmi quel briciolo di serenità che mi serve. È davvero la casa dei miei sogni.
Parlando di sogni, questa sera è stato veramente strano, mi sono svegliato con una sensazione strana, ho sognato mio padre;
È strano dato che non lo vedo da 10 anni dopo quel giorno ma l'ho sognato. Ricordo che era tutto diverso da come è sempre stato. Ero felice e lui sembrava soddisfatto. Eravamo in auto insieme e io stavo guidando e questo è molto strano dato che io non ho la patente.
Vedo mia madre ad un certo punto, ci porta una valigia e bacia mio padre e noi partiamo con Dream On degli Aerosmith a tutto volume. Mio padre li adorava.
È stato bellissimo ma poi sono dovuto tornare alla realtà appena la sveglia ha iniziato a suonare.
Comunque vado dall'altra parte del ponte e mi dirigo al porto con il bus. Timbro il cartellino e saluto il capo che a malapena mi guarda.
Come ogni mattina fa l'appello dicendoci la zona in cui dovremo lavorare.
Mette me, Matthew e Chris al carico e scarico come sempre.
Amo lavorare con Matthew e Chris perché nonostante il lavoro massacrante che facciamo riusciamo sempre a farci qualche risata.
Iniziamo io e Chris allo scarico mentre Matthew con più esperienza in questo lavoro come ogni mattina controlla gli ordini e va a confermarli con il supervisore.
Io e Chris entriamo nel container e lui come ogni mattina dice "Deja vu" ridendo, alludendo al fatto che questa situazione l'ha già vissuta come appunto ogni giorno.
Io rido e subito dopo mi chiede cosa ho fatto ieri. Io ho risposto "il solito lo sai, sono andato in caffetteria, poi da Barney e infine a casa e ho fumato" lui prendendomi in giro "cavolo ma perché vai a quella caffetteria di merda. Il caffè sembra piscio di gatto" e io divertito ma infastidito, come se la cosa mi colpisca nel profondo, anche se so che ha ragione "Beh se tu non bevessi piscio di gatto apprezzeresti di più il loro caffè" e lui come al solito con il sorriso stampato in faccia "Beh, almeno il piscio di gatto non lo pago e risparmio per comprarmi l'erba con i soldi di questo lavoro di merda"
Io lo mando a quel paese e lui, subito mentre lavoravamo, con un'aria superficiale come se non fosse successo nulla dice "ma sai che hanno arrestato Eric?" io lo guardai con un'aria confusa chiedendomi chi diavolo fosse Eric. Lui notando la mia confusione disse "Eric, il ragazzo che ci vende l'erba" io stupito e preoccupato "Ah mi ha sempre chiamato Bro non avevo idea di quale fosse il suo nome... Ma che vuol dire che è stato arrestato? E ora dove compro l'erba? era l'unico che la coltivava senza metterci altra merda" "non lo so, ma se vuoi conosco un ragazzo che sta a sud del Queens, magari ti passo il contatto o ci andiamo insieme"
Io rilassato e sollevato accettai così da poterci andare subito domani.
Subito dopo cambia espressione e tono di voce e mi chiede "Come stai?". Chris è particolare. Puoi aspettarti tutto da lui, può essere lo stupido del gruppo che spara battute anche auto ironiche sul fatto che sia nero e subito dopo può diventare serio e iniziare a raccontarti la storia di Martin Luther King spiegandoti le sue ideologie e l'influenza che ha avuto sulla società. Insomma è strano ma è interessante parlare con lui dato che ascolta e cerca di giudicarti il meno possibile.
Comunque io gli ho risposto distaccato dicendo che andava tutto bene e che non c'è niente di nuovo "tutto come sempre".
Lui si ferma un'istante e poi "ma non sei stanco di tutto questo?" Quasi arrabbiato "cioè guardaci, questa sera puzzeremo di pesce e nemmeno lo tocchiamo. Quando avevamo sedicenni sognavamo di diventare leggende e non di diventare meno rilevanti di una mosca" io molto infastidito ho risposto "ma perché devi parlarmi di queste cose proprio alle 7 di mattina in un container mentre scarichiamo guanti da baseball?" ma in procinto di rispondere arriva Matthew che con la sua solita aria da migliore di tutti urla "sull'attenti puttanelle questi due container di guanti da baseball non si scaricano da soli" e Chris ironico come sempre "senta Maggiore Hartman perché non muove il culo e ci aiuta prima che finisco per spararle come palla di lardo" e Matthew "Se magari quel culo nero lo portassi in palestra qualche volta potresti smettere di somigliare a palla di lardo" Io rido insieme a loro due ma ad un certo punto matthew si gira verso di me e dice "Thommy ieri ti ho visto davanti alla caffetteria" Chris in modo saccente disse "Si al Soldato Joker piace molto l'acqua sporca" e io dissi ridendo "fanculo" Matthew restando serio mi guardò e mi disse "stai attento in quella zona Thommy ieri ho sentito che a 200 metri dalla caffetteria hanno derubato una ragazza e hanno tentato di violentarla, ma poi è intervenuto un poliziotto"
Io rimasi scioccato, non mi era mai sembrata una zona molto rischiosa ed ero abbastanza preoccupato pensando che me ne vado tardi dalla caffetteria. Forse dovrei fare più attenzione.
Ma smettiamo di chiacchierare e continuiamo a scaricare dato che ogni ordine ha un tempo medio di 50 minuti e se si supera quel tempo medio scende la media e iniziano a valutare l'opzione di licenziarci. Proprio un bel luogo di lavoro.

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