Uno tra mille

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Ho paura. Si ma non paura del buio o dei rumori che sento quando sono in casa da solo, anche se effettivamente di quelli ho paura. Ho paura della realtà, di ciò che sono e che non sono mai riuscito a diventare, ho paura dei miei sogni e che possano trasformarsi in delusioni e infine distruggermi facendomi diventare un semplice Newyorkese ubriaco che vaga per le strade elemosinando qualche spicciolo solo per comprarsi una bottiglia di whisky da Barney. Come? non sapete chi sia Barney? è il negozio in cui passo dopo il lavo... che stupido, certo che non sapete chi sia Barney, a malapena sapete chi sia io, beh, forse sarebbe più semplice spiegarvi chi sia Barney ma ci arriveremo.
Mi chiamo Thomas Kalić. No ok, sembra molto la presentazione ad un colloquio. Riproviamo.
Hey sono Thomas Kalić... Cavolo sembra una cazzo di puntata di How i met your mother... Aahh... Sentite sono Thomas Kalić. Vivo a NewYork, nel Queens di preciso, zona piena di immigrati che fanno qualsiasi cosa per portare il pane a casa, non si sta male però, anche se io vorrei sicuramente stare ovunque tranne che qui.
Si odio questa città, dopo il lavoro fumo erba per compensare lo smog che i miei polmoni devono sopportare ogni giorno e guardo film per compensare il vuoto della mia esistenza uccidendo la monotonia, per poi mettermi sul divano a guardare il soffitto, piangendo sapendo che una vita "da film" non la avrò mai.
Sono il classico stereotipo newyorkese ma non il classico azionario o agente di borsa ma bensì il classico... beh avete capito.
Secondo voi perché specifico? Beh perché agli occhi di chi non ha mai vissuto a NewYork questa città sembrerebbe un sogno, proprio come è sembrata a mio padre che nel 1992 è partito dalla serbia cercando di sfuggire alla guerra Jugoslava per inseguire il suo sogno di avere una vita tranquilla con un figlio laureato e una moglie perfetta, ma trovandosi davanti ad una città che funziona come una trappola per topi: Ti tenta con il formaggio e appena muovi un passo falso ti schiaccia e ti fa diventare un semplice topo morto da buttare nell'umido.
Ora sapete il perché del mio cognome proprio non americano. Sapete di mio padre ma non vi dirò niente di mia madre, non perché dovete farvi i cazzi vostri sia chiaro ma perché fa ancora male parlarne.
Comunque mi stanno bruciando gli occhi, sono stanco e credo che la caffetteria stia per chiudere e vorrei andarmene ma mentre sto scrivendo, seduta al tavolino davanti al mio si trova la stessa ragazza che vedo ogni giorno e a cui non riuscirò mai a parlare. Già, sono uno di quei ragazzi ma forse credo sia colpa sua, non ho mai visto una ragazza come lei. Se non sbaglio va all'università e ogni giorno passa in caffetteria perché la sua amica Stefany lavora qui e fa sempre il turno pomeridiano. No non sono uno stalker, so il nome dell'amica grazie alla targhetta che indossa. Stefany è bellissima, bionda, occhi azzurri e corpo da modella. Insomma è il sogno di ogni uomo, come se avessero ordinato uno stereotipo della donna perfetta dalla Svezia. Ogni giorno scherza con me perché da qui a due anni ho sempre ordinato un caffè macchiato, misura large con una bustina di zucchero ma lei non sa che è semplicemente l'unico che sa fare senza farmi fare una faccia disgustata per tutto il tempo che rimango li, alla fine non siamo tutti perfetti. Tranne la sua amica, non so perché mi piaccia, mettendola a paragone con Stefany sarebbe invisibile per qualsiasi uomo ma non per me. Ha dei capelli neri, ricci, gli occhi verdi e un viso che mi verrebbe voglia di accarezzare mentre si addormenta dopo un'ottima scopata... ok forse potevo risparmiarmela... Ma comunque lei è perfetta. Ancora non riesco a capire perché sono pazzo di lei, ero venuto un giorno a prendere il caffè e il suo viso era talmente familiare che mi sedetti ad osservarla senza farmi notare. La guardai e la analizzai talmente tanto che alla fine notai ogni suo piccolo dettaglio così da comprendere e vedere la sua bellezza che si nascondeva sotto quei capelli davanti al viso e la testa chinata sul Pc.

È strano lo so ma è stato come un colpo di fulmine e non poteva essere una casualità ma tra tutte le ragazze che ci sono, io ho provato una cosa del genere solo con lei e solo vedendola  di sfuggita tra un caffè macchiato e un pagamento di ben 5,99$ (una truffa).
È come se la conoscessi da una vita.
Intanto lei se ne sta andando e Stefany sta iniziando a pulire e come sempre mi ha chiesto "Thommy vuoi qualcos'altro? sto per pulire la macchina del caffè" e io guardando uscire la sua amica rispondo "no grazie Stefany, per oggi credo di aver affogato abbastanza i miei problemi nel caffè" lei ha fatto una faccia stranita e preoccupata mi ha
chiesto "che succede Thommy hai bisogno di parlare?" e io sorpreso "no ma grazie per la preoccupazione Stefany" lei però insiste "davvero Thommy, se hai bisogno di parlare dimmi tutto, puoi restare qui se vuoi, tanto prima di chiudere ho tempo" io imbarazzato per cercare di fuggire dalla conversazione perché troppo insicuro per affrontarla le rispondo che la mia era solo una battuta e che non doveva preoccuparsi. Lei però non mi ha creduto e mi ha dato il suo Instagram dicendo che quando volevo potevo scriverle senza nessun problema.
Esco dalla caffetteria stupito e dubbioso, non l'avevo mai sentita parlare in quel modo e si è comportata come se a lei interessasse davvero ascoltarmi. Che strano...ma è meglio non pensarci perché sono le 21 e domani devo svegliarmi alle 4 di mattina per andare a lavoro.
Arrivo a casa dopo essere passato da Barney a prendere le solite lasagne surgelate e una coca, poso le chiavi, osservo la stanza inorridito sapendo che non la pulirò mai, rollo una canna, fumo, mangio le mie lasagne riscaldate al microonde e crollo sul divano guardando inception come ogni sera. Ma domani è un altro giorno.

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