-Allora, cosa cazzo è successo?- Mi chiese sdraiata sul divano mentre guardavamo un film.
-Eravamo al concerto, ricordi che te lo dissi?- lei annuì, senza staccare gli occhi dallo schermo. -Bhè e lei era bellissima. La musica era alta e assordante, le luci del palco illuminavano il prato ma noi eravamo nel semi buio. Lei aveva un bicchiere di plastica in mano e indossava la mia maglia.- Feci una pausa, per guardare meglio quell'immagine stampata nella mia mente, mentre ondeggiava i fianchi o saltava, entusiasta.-Aveva gli short neri e le collant strappate, fatte a brandelli. I capelli le volteggiavano attorno al viso. Poi l'ho fissata e nella mia testa le vedevo i fianchi nudi e la pelle un po' abbronzata. La vita stretta... I seni piccoli, le spalle avvolte in quei capelli. Il collo lungo, gli occhi misteriosi che mi ammaliavano. E le sue gambe scoperte, lisce e perfette, che si muovevano a ritmo della musica. Giuro che era fantastica.- A quel punto guardavo fisso a terra, gli occhi sbarrati. Mi diedi il tempo di riprendermi dall'immagine di lei nuda, con solo delle mutande. Feci un profondo respiro e ricominciai. -E allora l'ho baciata. E lei da prima si era fermata, muovendo solo le dolci labbra, ma poi è diventata un uragano, mi toccava il viso, il petto, le spalle, i fianchi... La trascinai allora più nel buio, lontano un po' di più dalla musica che aleggiava nell'aria. E lei rideva, rideva come una bambina.-
-E' a quel punto che successe?- Mi domandò.
-Si. Cioè, non successe tutto così in fretta. Ci mettemmo un po' ma alla fine lo facemmo, si. Sdraiati sull'erba bagnata con la musica alle spalle e il mondo che non esisteva più.- Feci un altra pausa. Ora mi stava fissando intensamente. -E' stata la notte più bella della mia vita.- La guardavo anche io, con tutta la serietà che avevo.
Io l'amavo e lei era tutto ciò che desideravo. L'amavo e l'amo ancora, giuro che non smetterò mai di farlo.
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Fiordalisi
General FictionCos'è che ci spinge a fare tutto questo? Insomma, sei proprio uno stronzo te. E sono proprio una stronza io. Che diritto ho di farti impazzire in questo modo? Che diritto ne hai tu. Ora basta con le domande, sono stanca di parlare, stanca di pensare.