II

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C'è sempre un altra scelta,
un'altra possibilità, un altro
destino, ma serve coraggio.
'Fabrizio Caramagna

2 giorni dopo..
POV CIRO
Ero a casa con mia sorella Rosa che si stava preparando per uscire con le sue amiche, mentre io stavo aspettando che arrivasse Edoardo per uscire  e svagarmi un po'.

Passarono esattamente 5 giorni da quando sentii quel profumo, e non riuscivo a togliermelo dalla testa.

Edoardo arrivo più o meno una decina di minuti dopo, stavo per salire al piano di sopra per salutare Rosa, ma sentii il suono del campanello e tornai indietro, ed era arrivato il momento che più temevo, l'arresto.

Rivolsi subito il mio sguardo ad Edoardo che era dietro di me, anche lui mi guardò stupito, non eravamo affatto pronti per tutto questo.

<< Ciro Ricci e Edoardo Conte siete dichiarati in arresto per omicidio e spaccio di droga>>
in quel momento stavo morendo dentro, volevo scappare, ma sapevo benissimo che se lo avessi fatto avrei solo peggiorato le cose
<<potrei salutare mia sorella?? è di sopra>>
<< certo, signor Ricci la accompagnerò io per maggior sicurezza>>
non feci in tempo a girarmi che Rosa era dietro di me, con gli occhi rossi e lucidi, pronta ad esplodere dal pianto che riservava dentro di se.
<<piccoli, mo si risolve tutto non ti preoccupare>>

Dopo aver salutato Rosa salii in macchina con le guardie e Edo, avevamo paura.

——

Arrivammo all'IPM e ad accoglierci fu il comandante.
<<Ricci e Conte muovetevi che non abbiamo tutta la giornata appresso a voi!, forza!>>

Ci tolsero le manette che avevamo ai polsi e parlai
<< Edoá, questo già mi ha rotto il cazzo>>
<< Cirú calmati>>
La sua affermazione mi fece ridere e ma da quel momento smettemmo di parlare perché ci fecero entrare nella stanza della direttrice.

Entrammo e insieme a lei c'era una ragazza bionda sembrava un angelo. Aveva labbra carnose, capelli biondi, occhi blu, mi incantai a quel meraviglioso spettacolo e quando mi avvicinai per sedermi proprio di fronte a lei, sentii quel profumo che mi aveva ossessionato da quel momento capii che era lei.
<<Ricci sveglia!!! e tu Anita puoi andare abbiamo finito>>

Dopo l'affermazione della direttrice lei si alzò e se ne andò, credevo fosse
un'infermiera perché indossava un cartellino dove c'era scritto.

La vedi sparire dall'angolo del corridoio così mi concentrai sulla direttrice che ci spiegò la nostra situazione.

La direttrice appena finito di parlare ci fece andare nella nostra cella accompagnati da Lino, la guardia corrotta da mio padre ormai da anni poiché anche Pietro è stato qui per 2 anni.

Appena appoggiammo le cose negli armadietti scendemmo giù dove trovammo i ragazzi giocare a calcio così ci unimmo a loro.

——

La giornata passò in fretta, subito calò la luna e ci portarono in mensa per la cena.

Casualmente trovai un posto di fronte al tavolo dove mangiavano la direttrice e Anita.

Non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso, non gli avevo mai rivolto la parola, non avevo mai sentito la sua voce, semplicemente non la conoscevo e ne ero completamente ossessionato.

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Spazio autrice
lasciate una ⭐️ per il prossimo capitolo
spero che la storia vi stia piacendo
grazie per le tante visualizzazioni

my eternal love // ciro ricciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora