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Ho passato il fine settimana malissimo, le mie crisi sono aumentate, diventando sempre più costanti. Ho fame, il mio corpo chiede cibo, per ricevere energie, ma la mia mente rifiuta, non c'è la faccio più, perché tutto questo? Oggi devo andare all'accademia, il fine settimana si é concluso, cosí mi alzo stancamente dal letto, strusciando i piedi attraversando la mia cameretta, non potendo fare a meno di guardare la mia figura davanti al solito specchio. Il fisico esile, gambe e braccia magre. Il viso scavato, pallido, con due occhiaie ben evidenti sotto gli occhi stanchi. Sembravo un cadavere. Sospiro per poi dirigermi in bagno per sistemare di poco le mie condizioni. Applico sulla mia pelle del fondotinta per nascondere la mia pallidità, e del correttore sotto gli occhi per nascondere invece le mie occhiaie. Sbadiglio, per poi pettinarmi i capelli e indossare la solita divisa. Esco di casa di corsa, ripercorrendo sempre lo stesso percorso per andare all'accademia. Quella mattina avrei avuto l'orario pieno, di conseguenza avrei finito alle cinque, per poi andare a svagarmi da qualche parte. Entro in classe, sorrido timidamente ai miei compagni, non diluguango più di tanto fra le parole per poi sedermi al mio banco. Fuori dalla finestra era una giornata come le altre. Il sole era coperto dalle candidi nuvole, e il cielo era leggermente scuro. Guardo i miei compagni di classe che scherzavano vivaci fra loro, invidiandoli un poco della loro spesieratezza. Il Sensei fa il suo ingresso, mi alzo per il saluto, per poi sedermi e ascoltare le lezioni per tutta la giornata.

La campanella suona, annunciando la fine delle ore scolastiche, mi alzo e sistemo la mia cartella. Faccio per uscire, fin quando non sento qualcuno fermarmi. «Yashiro, stai bene?» Chiese una voce a me famigliare caritatevole. «Benissimo, perché Akane-kun?» Chiedo a quest'ultimo voltandomi sorridente. «Non scherzare, non sei nelle condizioni massime, guardati, sei più magra, il tuo viso é distrutto e scavato.» Fece notare il compagno. «Allora non mi avresti chiesto come stavo se sapevi già la risposta.» Rispondo acida, mi dava sui nervi quando mi facevano notare le mie condizioni, sapendo anche della mia situazione. Il rosso fa per ribattere, io sospiro, per poi andarmene tra i corridoi affollati. Mi dirigo nel teatro del vecchio edificio, un luogo calmo ed isolato, dove posso passare il mio tempo riflettendo, mi sedetti su uno dei sedili osservando il palco isolato. Stetti lí per un po', quando dinanzi a me non comparve Hanako, salutando e sedendosi sul sedile davanti a me. «Come mai qui? Non ti ho mai vista da queste parti.» Chiese curioso lo spirito. «Ultimamente ci vengo spesso, é un luogo appartato, dove posso rilassarmi, e pensare.» Dissi io fissando il vuoto. Hanako annuisce, giocherellando con le sue dita affusolate. Parlammo del più e del meno, portandomi al ricordo dei vecchi tempi, sorrido nostalgica.

Hanako parlava, stavo facendo fatica a seguire il discorso, la testa pulsava, e girava. Avevo lo sguardo disorientato, lo spirito se ne accorse, facendo passare una mano davanti agli occhi per attirare il mio sguardo. Una fitta al ventre mi oltrepassa, facendomi ripiegare su me stessa. Era come se qualcuno mi stesse stringendo da dentro, tossisco violentemente portando una mano davanti alla bocca. La tolgo notandola sporca di sangue. Spalanco gli occhi impaurita, continuando a tossire senza sosta. Il dolore al ventre diventata sempre più forte, e il respiro sempre più affannoso e lento. 'É un'altra delle mie crisi?' Mi chiesi mentalmente. Hanako mi si avvicina preoccupato, tenendomi a se, cercando di aiutarmi in qualunque modo. L'ossigeno diminuisce, comincio a sentire la testa girare, e pulsare in contemporanea. Sento come qualcosa che mi stesse divorando dall'addome, fa male. Strizzò gli occhi, piccole lacrime cominciano ad uscire leggere. Hanako se ne accorge e cerca di assistermi impanicato. Non respiro, troppa poca aria passa per la gola, sento le forze andarsene. «Yashiro!» Urla Hanako disperato, dandomi qualche schiaffetto per tenermi cosciente. Gli poggio una mano sul petto, lui sussulta, impaurito. Cercai di dirgli che andasse tutto bene, che era una delle solite crisi, che sarebbe passata tra poco. Ma sia io, che lui, avevamo capito che non fosse così, che questa volta era oltre alle solite crisi passate. Porto una mano al petto, fa male, tutto fa male. Un dolore lancinante percuote costantemente tutto il mio corpo. Stringo la mascella, cercando di non urlare, km dal dolore o di lasciar sfuggire dei doloranti singhiozzi dalle mie labbra. Ricomincio a ritossire violentemente, il liquido scarlatto esce dalla mia cavità orale, dandomi davanti uno scenario orripilante, sussulto impaurita vedendo sempre più liquido scarlatto uscire dalla mia bocca. Lo spirito mi fa stendere, facendo poggiare la mia testa sulle sue gambe. Il ventre fa male, tutto fa male, ho un'espressione sofferente in volto.
Il dolore alla testa si intensifica, a stento tengo aperte le palpebre, il respiro é irregolare, che cerca di raggruppare quanto più ossigeno possibile. La crisi non stenta a cessare, é più grave del solito. «Yashiro entra nel mio dominio!» Esclama spaventato lo spirito, avvolgendo una mia mano. Lo guardo confuso, perché? Oh vero, nei domini la gente non può ne nascere ne morire, li vivrei per sempre, ma vivere in un eterno dolore, no, non voglio. Sono stanca, basta soffrire, svegliarsi e stare male, voler mangiare ma non potere. Volevo farla finita, se vivere in un dominio dove avrei avuto salva la vita per l'eternità equivale a stare costantemente con questi sintomi che mi avrebbero accompagnata fino alla morte, no per favore, lasciatemi morire, uccidetemi. Non m'importa quanto potrà essere sofferente la mia morte, quanto lenta possa avvenire, ma per favore, fate cessare il mio dolore, fate si che possa finalmente non provare nulla, che non la pace e tranquillità. Guardo Hanako, stanca, la fronte sudata, scuotendo il capo contrariata. Lui mi fissa sconvolto, piccole lacrime calde che cominciano ad uscire dai suoi occhi, segno che soffre a causa mia. «H-hanako, stai piangendo?» Riesco a dire tra i respiri lenti e sofferenti. Lui si tocca il viso, sentendo le guance bagnate dalle sue lacrime intrise di dolore. Porto una mano sulla sua guancia, asciugando malamente le piccole lacrime salate. Hanako mi guarda sconvolto, senza proferire parola, tremando spaventato. Io gli sorrido stanca. «Yashiro, perché non vuoi venire nel dominio?» Chiese con vice inclinata. Lo fisso, facendo più attenzione ai suoi dettagli, per poi parlare: «S-sono stanca, non voglio più soffrire hanako, per favore, voglio morire. Fammi morire così che le mie sofferenze si plachino.» Dico a fatica. Lui continua a non capire, cercando di convincermi. Ridacchio sofferente, guardandolo nelle sue iridi dorate. «Come piace dire a te... Dio non ci ha lasciato stare insieme in questa vita, chissà se nella prossima, ci sarà un futuro, in cui potremo essere felici insieme Hanako... Sai, mi sei sempre piaciuto, ma non avevo il coraggio di dirtelo, me ne pento lo ammetto.» Dico sentendo gli occhi pizzicare, il respiro si fa sempre meno efficente, comincio a sentire la testa pesante. Lui scuote il capo, terrificato che il suo peggior incubo stesse per accertarsi. «Yashiro no!» Urla addolorato, sentendo gli occhi inumidirsi ancora di più di prima. Un ultimo respiro esce dalle mie labbra, gli occhi si chiudono, la testa mi gira. Non sento più nulla, apparte qualcuno che mi avvolge, e poi... silenzio.

Hanako stringeva a sè il corpo inerme della grigia, piangendo disperato, urlando pieno di dolore, non capendo ciò che pensasse la ragazza in quel momento. Lacrime salate scendevano dai suoi occhi, sgorgavano intrepide, il dolore prese il sopravvento. Yashiro era andata, per sempre, e non sarebbe più tornata. Nel grande teatro, ormai non più frequentato, le urla dello spirito rimbombavano sofferenti, urla piene di dolore, accompagnate da un pianto continuo. «Non ho potuto salvarla...» Disse tra i singhiozzi lo spirito. «Se fossi riuscito a trovare qualche soluzione prima... non sarebbe morta.» Disse stringendo i pugni arrabbiato con se stesso. Continuando a pinagere, rannicchiato vicino al corpo, oramai morto, della povera studentessa.

Hanako ogni giorno si recava nel giardino dell'istituto, per annaffiare il seme che la ragazza gli aveva donato. "É un segreto" aveva detto a lui. "Se te ne prenderai cura, scoprirai di cosa si tratta" Disse poi. Hanako sorrise, amareggiato, ricordando i bei momenti. Entrando nella piccola recinzione del giardino. Camminava tra le varie colture, fino ad arrivare dove aveva piantato l'ignoto seme. Era in una parte appartata della serra, precisamente dietro, dove il sole arrivava più forte, in modo che essa potesse crescere forte e rigogliosa. Lo spirito svolta l'angolo notando in lontananza la pianta, diversa da come l'aveva lasciata. Si avvicinò, notando piccoli boccioli rosso fiamma, cresciuti su di essa. Era una rosa, il fiore preferito di Yashiro, una piccola rosa rigogliosa, appena sbocciata, impaziente di crescere. Hanako trema, il suo respiro diventa irregolare, l'annaffiatoio cade in terra. Le lacrime fanno nuovamente spazio sul volto del corvino, i singhiozzi escono dalla bocca ininterrottamente. Hanako cercò di soffocarli, di non pinagere in quel momento, ma il ricordo della ragazza che più amava si faceva sempre più vivido nella sua mente. Chiuse gli occhi, gli faceva male il torace, Yashiro gli mancava, eccome se gli mancava, ma oramai non era più con lui, e non lo sarebbe stato per sempre.

Dio ti prego, fa che sia in un posto migliore ora.

Pregò la divinità lo spirito, guardando il cielo, in lacrime. Stringendo la maglia al livello del cuore, cercando di calmare i suoi singhiozzi. «Scusa Yashiro di non poter aver fatto nulla, di non esser riuscito a farti stare qui con me. Chissà come te la passi la su, se magari ci sarà qualche bel belloccio, come piace dire a te. Yashiro, per favore, non dimenticarmi, ti prometto che in un prossimo futuro, anche se lontano, staremo insieme per sempre.»
Disse lo spirito, prima di scomparire dal giardino.

[Fino all'ultimo respiro]•HananeneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora