11.

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Aspettai fuori Bruna che prendeva appuntamento per abortire. Fortunatamente eravamo in una clinica privata, quindi niente paparazzi. Ero contrario all'aborto, ma era l'unica opzione.. Non sarei riuscito a tenere un figlio senza poterlo vedere per tanto tempo..

Mi fermai a pensare. Guardai per terra mentre calciai una pietrina. Mi vennero subito in mente gli occhi di Jenna, e il suo sorriso ovviamente, non ne avevo mai visto uno così perfetto. Presi il telefono e riguardai per l'ennesima volta la foto che avevamo fatto, o meglio, che avevo fatto. Lei si intravedeva appena, mi mi bastava quello spiraglio per ricordarla nei minimi dettagli. Qualcuno mi prese alle spalle

-che guardi?- era Bruna, spensi di scatto il telefono

-niente- mi grattai la testa -hai fatto?- chiesi freddo

-si, sono riuscita a prenotare per dopodomani- non so come riuscisse ad essere così calma, io mi sentivo gravemente in colpa per star per distruggere una piccola vita così indifesa... come avrei voluto che non abortisse..

è per il vostro bene ripetei nella mia testa per autocoinvincermi di star facendo la cosa giusta.

-andiamo a fare shopping?- chiese lei. Credeva di poter usare i miei soldi come le pareva? Bene a quanto pare si sbagliava

-io avrei da fare-

-ok- si offese subito, come al solito. Bambina viziata

Jenna

Stavo sistemando le ultime cose prima di poter finalmente tornare a casa, oggi avevo il turno di pomeriggio. Subito mi arrivò una notifica da instagram. Presi il telefono per controllare di cosa si trattasse. Era un messaggio di Neymar, mi mancò il fiato per un momento.

Neymar- posso venirti a trovare in ufficio? Mi ricordo che ieri mi hai detto che avevi il turno di pomeriggio

Presi coraggio e risposi

Jenna- certo, ti aspetto

Dopo aver sistemato tutto mi misi tranquilla sul divanetto dell'ufficio. Guardai attentamente ogni particolare di quella stanza. Mi venne in mente una cosa, dovevo avvisare! Scesi frettolosamente, prima che Neymar potesse arrivare, ma purtroppo era troppo tardi: lo colsi a parlare con Margaret che lo guardava quasi come se avesse davanti un dio.

-emh, scusate, Margaret stavo per avvisarti che ho un appuntamento con lui- interruppi la loro conversazione prendendo Neymar dal braccio. Margaret annuii e lo portai nel mio ufficio velocemente

-che tipo di appuntamento intendevi?- mi guardò ammiccante

-di lavoro, scemo. Era una scusa- Misi l'ultima penna apposto, notando nei miei appunti la data della verità: il giorno in cui avrei accompagnato Neymar in tribunale. Era tra esattamente 10 giorni. -tra dieci giorni sarai finalmente innocente al cento per cento- cambiai discorso

-non vedo l'ora- si sedette sul divanetto stendendo le braccia lungo i bracciali. Allargò le gambe mettendosi in una posizione rilassata, tipica da un ragazzo come lui. Oh cazzo, seduto così era tremendamente affascinante, lo starà sicuramente facendo apposta. Mi rigirai subito cercando di nascondere il rossore in viso, non arrossivo così tanto da molto tempo.. -ah scusami, mi dimentico che sei facilmente eccitabile- si mise in una posizione più plausibile e inutile dire che arrossii ancora di più.

-smettila Neymar- cercai di dire con un filo di voce, stavo andando in fiamme. Stavo ancora fingendo di mettere apposto cose inutili presenti sulla scrivania. Mi girai verso la sua direzione e lo notai intento a scrutarmi dalla testa ai piedi, senza perdere ogni angolo del mio corpo, non sentii più il cuore battere

-altrimenti?- si alzò facendo sentire la differenza dei 15 cm di altezza. Si avvicinò e lo guardai avanzare sempre più avanti, avevo il fiato sospeso, e sentivo le gambe tremare come non mai. Chiusi gli occhi cercando di prendere fiato -ti faccio questo effetto?- non risposi, ero senza voce, mi limitai a guardarlo intensamente negli occhi.

Prese il mio viso tra le mani continuando a mantenere il contatto visivo. Mi prese tra i fianchi

-santos ti conviene trattenere gli istinti, ricorda pur sempre che sono il tuo avvocato- lo respinsi, non so come, non lo volevo neanche io.

-come mi hai chiamato?- sorrise beffardo

-santos- ripetei scandendo bene la parola, feci spallucce uscendo dalla porta con il cappotto in mano -andiamo?- mi girai guardandolo. Ero riuscita a capovolgere la situazione non so in che modo. Bene, ora il "potere" lo avevo io dato che lui non riusciva a staccarmi gli occhi di dosso.

SPAZIO AUTRICE
scusate se anche questo è corto, giuro che venerdì mi farò perdonare, farò il continuo di questo cap sicuramente, più molte altre cose. Al prossimo capitolo❤️

Sei tutto ciò che voglio. || Neymar jrDove le storie prendono vita. Scoprilo ora