•Part 1•

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Stydia~

Lydia-
Non capiva.
Perché quella sera nella sua testa riappariva l'immagine di Stiles di cotinuo?
Stiles. Ohh cosa avrebbe dato Lydia per capire cosa lei provava per lui, non riusciva a capire i suoi sentimenti: alcune volte gli sembrava dolce e simpatico, altre irritante...ma sempre in senso buono.
Stiles aveva conosciuto Malia e adesso stavano insieme, avrebbe tanto voluto tornare ai tempi in cui lui la amava.
Non capiva.
Ma a cosa stava pensando? Doveva levarsi quei pensieri dalla testa, adesso il problema era un altro:
Continuava a vedere Stiles circondato da tenebre, disperso, impaurito.
Non capiva.
Aveva scritto un messaggio a Scott di venire domani mattina per chidere consiglio a lui:
Le uniche parole che venivano in mente a Lydia erano: Stiles, pericolo. Ma lei non voleva credere a questo.
Dopo ore e ore a pensare al perché, Lydia si addormentó sulla scrivania ma prima di addormentarsi le sue mani si mossero da sole, tracciando con un pennarello, sulla scrivania, l'immagine che quella sera aveva continuato a vedere.
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-Finalmente-tuonò una voce maschile.
Si era appena svegliata, sotto di se non sentiva più la presenza rassicurante del suo letto ma bensì trovò un pavimento liscio e umido. Non era legata, non che la cosa fosse utile visto che era una stanza, tutta nera, così piccola che Lydia faceva fatica ad entrarci e non era presente una via di uscita.
Non era riuscita ad individuare chi era stato a parlare e molto probabilmente la voce era stata modificata.
-Chi sei?- urlò decisa.
-Non mi aspettavo questa domanda, credevo che fossi abbastanza sveglia da intuire che non volessi farmi vedere. Che divertimento ci sarebbe a scoprire subito la mia identità? Nono, non trovi più divertente indagare con i tuoi amici? Anche se forse quello a cui tieni di più non sarà presente.- questa volta la voce veniva da dietro, cosa che fece sobbalzare Lydia.
-Stiles...- sussurró Lydia impaurita. Avrebbe dovuto dare ascolto alle voci che le dicevano che era in pericolo.
-Esatto!- disse divertito mentre batteva le mani.
-Cosa hai intenzione di fargli?-
-Oh. Pensavo di essere stato abbastanza chiaro. Ucciderlo, naturalmente. E lo sto facendo io stesso in questo momento-
Queste parole uccisero definitivamente il coraggio di Lydia. Non riusciva a pensare ad una vita senza Stiles.
-Lasciami andare! Lasciami andare! Devo salvarlo.- urlò diverse volte Lydia, non voleva perdere un'altra volta qualcuno per lei importante. Non voleva perdere Stiles.
-Oh bene. Adesso arriva il pezzo più divertente. Per me.- disse con una voce particolarmente calma l'uomo. Poi proseguì con una risata acuta.
La visuale di Lydia si oscurò, l'aria mancò e si sentì soffocare.
Con le mani cercò sul pavimento qualcosa, qualsiasi cosa e alla fine trovò un oggetto liscio e freddo, non sapeva che cosa fosse. Lo tenne fra le mani aspettando il momento giusto che arrivò molto presto.
Sentì qualcosa di freddo toccarle la gola. Probabilmente una spada. Con tutte le sue forze Lydia tirò l'oggetto che teneva in mano dove sospettava che fosse l'uomo e ebbe la meglio. Ma la spada le procurò comunque una ferita.
Sentì il rumore della spada cadere a terra, l'oscuritá intorno a lei si dissolse insieme alla sensazione di soffocare.
Dopo pochi istanti si ritrovò nella sua camera.
Ma Lydia non ebbe il tempo di riposarsi, uscì di corsa dalla sua casa. Diretta verso quella di Stiles.
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Arrivata trovò la porta sfasciata.
Brutto segno.
Varcó la porta e si direzionó verso la stanza di Stiles ma poco dopo si fermò e tutto quello che si era tenuto dentro uscì insieme alle lacrime che rigarono il viso di Lydia. A terra c'era una pozza di sangue enorme, nessuno poteva sopravvivere a una perdita così grande di sangue. Cadde sul pavimento.
-No Stiles. Proprio adesso. Proprio adesso che avevo capito...- sussurró Lydia con la voce che le era rimasta.
-Torna da me.- una richiesta egoista? Non le importava. L'unica cosa importante era Stiles. Lui aveva sempre dimostrato il suo affetto per lei, quando lo aveva rifiutato le era rimasto amico. Finalmente aveva capito cosa provava per lui...adesso che...adesso che non sarebbe servito a nulla.
Aveva voglia di urlare, ma non riusciva a parlare, figuriamoci urlare.
Ripensó a due giorni prima, quando aspettando gli altri erano rimasti soli per quelli che a loro erano sembrati pochi istanti ma in realtá un'ora. Lui la faceva ridere, la faceva sentire meglio e lei se ne accorgeva solo ora.
Adesso cosa avrebbe fatto? Chi l'avrebbe fatta sorridere nei momenti più tristi?
Era solo colpa sua se adesso Stiles non c'era. Solo colpa sua.
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Non riusciva ad accettarlo.
Tutte le persone per lei più care erano morte e Lydia non riusciva a levarsi dalla testa il pensiero che fosse colpa sua.
Si alzò in piedi a fatica e girandosi si scontrò con Stiles.
Stiles. Era ancora vivo, la gioia di quella notizia la fece iniziare a piangere di nuovo. E agì senza pensare.
Cercò le sue labbra e lo bació. E fu un bacio totalmente diverso da quello che gli aveva dato per il suo attacco di panico. Perché questo veniva dal suo cuore. Dal suo cuore che prima era a tanti piccoli pezzi per Stiles e adesso per lui si era ricostruito.
Un rumore da dietro fece capire a Lydia cosa aveva fatto. Indietreggió arrossando violentemente e si accorse che dietro Stiles c'era una figura femminile. Quella di Malia.
La voce maschile che aveva sentito prima tornò a parlare:
-Ringrazia il tuo disegno Lydia ma tornerò Stiles. Te lo prometto.- e poi  sparì.

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