Io sono madre,
sono terra,
sono donna,
sono la personificazione di ciò che è naturale essere,
sono ciò che sento,
ma soprattutto sento ciò che sono.
Senza limiti.
Senza costrizioni
o mal interpretazioni.
Sono l'offesa da non dimenticare,
sono la colpa da sfatare.
Rappresento il sogno di chi non può raggiungere se stesso
e riversa le sue fragilità in un fuoco non concesso.
Scintille di una fiamma che bruciano un cuore spento
e tra la cenere cuoce lento.
Ma dalla polvere della vita,
risorgerà per guarire ogni ferita
con incandescente forza, ritrovata speranza,
la fenice che tra le nuvole si rialza.
Questo sono, altro non voglio rappresentare
se non una dignità da rispettare,
una ruga da valorizzare,
un sostegno da meritare.
Sono il fiore che nasce tra le rocce
che affonda le sue radici nella saldatura
di un amore non egoista.
Un fiore delicato,
che si nutre di sentimenti sinceri
ma che lentamente appassisce
se con l'odio lo si tradisce.