So I left the Navy

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Quel buio che per un lungo momento ha offuscato la mia vista iniziava pian piano a trasformarsi in una scena sfocata ricca di colori, erano come gocce di tempera cadute su un foglio umido che a contatto l'uno con l'altra lasciavano che il pigmento si espandesse, pian piano stavo riprendendo coscienza. Il dolore che iniziava a espandersi sul retro della mia nuca, sui polsi e poi lentamente in ogni parte del mio esile corpo, era fastidioso.
Inizai a vederci più chiaro, iniziai a sentire le voci della gente, a vedere le loro espressioni, e soprattutto il volto di chi mi stava riducendo a tutto questo tormento.
Riuscivo a malapena a girare il collo per seguire i suoi passi, attorno ad esso era presente una fune spessa che per poco non mi lasciava senza aria.
Una voce piuttosto insopportabile iniziava ad interrompere i miei pensieri, era davvero una tortura dover ascoltare tali parole essere pronunciate con tanta schiettezza, una voce rocca, una di quelle che conoscevo perfettamente. Erano riusciti a trovarmi, dopotutto immaginavo che questo momento sarebbe arrivato, i traditori certamente non vengono fatti scappare, soprattutto se si parla di marina, loro non accettano persone infedeli. La colpa non è mia, ma del mio debole cuore che quando ha visto quella tonalità di verde e quel dolce sorriso, ha iniziato a battere più forte, con più energia, qualcosa che non era mai successo prima, un accogliente calore che lo cingeva.

Ricordo ancora quella mattina...
Quei raggi che ricadevano bollenti sulla mia pelle quasi bruciandola, mentre le onde mi sbattevano contro come dolci carezze, continuai a tenere gli occhi chiusi godendo queste sensazioni piacevoli, cercando di dimenticare il motivo per il quale ero in tale situazione, ma la mia quiete venne interrotta all'improvvisa irruzione di un tocco umano sulla mia pelle, una voce melodica, era paragonabile a quella di un angelo, aprii lentamente gli occhi solo per poter avere un'assaggio del viso di tale figura, un ragazzo di carnagione chiara che andava in contrasto con i suoi capelli color carbone, aveva dei lineamenti graziosi, ma quello che aveva attirato di più la mia attenzione furono quei due occhi smeraldo. Senza rendermene conto ero rimasto incantato da tale persona, era come osservare la più bella opera d'arte della mia intera esistenza.

Proprio lui che con tono preoccupato, quasi dolce, mi chiese se stessi bene, in quel momento sentivo come se tutte le mie energie fossero tornate. 'sto alla grande! Dopo tale fascino ogni mio dolore è stato curato' avrei voluto pronunciare, però mi limitai ad un semplice cenno di capo.
Quel ragazzo è stata la mia dolce rovina, dal momento in cui ho iniziato a seguirlo in qualsiasi modo, ancora oggi non lascia la mia mente.

I miei pensieri vennero annebbiati dalla stessa voce fastidiosa.
"Sono grato che voi cittadini siate presenti qui in piazza per assistere alla punizione di tale traditore. Un uomo in cui la nostra totale fiducia era stata riversata fin dall'inizio, ma è stata tradita in un modo così assurdo e impensabile. Oggi in questa piazza la fine di uno dei più grandi vice marescialli della città avrà luogo, condannato per propria colpa all'impiccamento, e bene sì, penso sia giunto il momento, quali sono le tue ultime parole?"

La figura bionda continuava a rivolgermi la parola aspettandosi una risposta. Le mie ultime parole? Non ne avevo, non avrei di certo sprecato parole così all'aria prima della mia fine. Però, avevo un ultimo desiderio. Al solo pensarci un dolore diverso da quello che già provavo mi afflisse, era di certo molto più dolente, qualcosa che pian piano si stava espandendo nel mio cuore... un freddo agghiacciante. Chiusi gli occhi, iniziai a lasciarmi a me stesso, ora mai non c'era più modo di salvarmi da tale inferno, tutto quello che mi restava da fare era accettare il mio destino.

Quel suo sorriso... Quegli occhi smeraldo, era quello il mio ultimo desiderio, volevo vedere la persona per cui avevo perso gli occhi, quel tenero ragazzo ruba cuori, al solo pensiero una scia umida iniziò a formarsi lungo una delle mie gote... rivederlo? Di certo sarebbe stato un desiderio difficile da avverarsi.

Era giunto il momento, la botola sotto i miei piedi stava per essere aperta, e con ciò la mia vitalità sarebbe sparita lasciando che la dolce espressione di un cadavere si facesse strada lungo il mio volto.  Sentii la piattaforma sotto i miei piedi perdere forma, il mio collo venir stretto da quella che era la grossa fune... era la fine, o almeno quello che pensavo. Negli ultimi attimi prima di perdere coscienza, il mio corpo cadde, la fune era stata spezzata da qualcosa, o meglio era stata tagliata, quando caddi atterrati fra le braccia di qualcuno che senza perdere tempo iniziò a correre via, solo dopo le prime parole pronunciate da tale spalancai gli occhi senza pensarci due volte.

"siamo arrivati giusto in tempo, scusaci per l'attesa ex vice maresciallo" era proprio quella voce angelica, non ci misi tanto tempo a riprendermi, scossi la testa e ciò scatenò al corvino una dolce risata.

"non so come ripagare il tuo gesto, è la seconda volta che mi salvi la vita" pronunciai dopo un momento di silenzio, ma all'altro sembrò quasi non interessare, era evidente stesse evitando di rispondere, sapevo già la sua risposta, ma era più forte di me riaprire il discorso. Seguì un lungo momento di silenzio quasi soffocante, cosa che si interruppe quando arrivammo sulla sua imbarcazione.

Ero ancora piuttosto stupito, in qualche modo i miei pensieri erano stati smentiti e il mio desiderio era stato avverato. Guardando meglio il mio amato riuscì a vedere un'espressione diversa da quelle che ero stato in grado di ammirare in precedenza, qualcosa dentro di me si ruppe quando mi prese per il colletto iniziando ad urlarmi contro quanto idiota fossi, non riuscii a fare a meno di essere dispiaciuto, sopratutto quando leggere lacrime iniziarono a coprire il suo volto. Non ero in grado di parlargli, o meglio non avevo intenzione di farlo, lo lasciai sfogarsi e mi limitati ad asciugarli le goccioline che scendevano lungo le sue gote. Passarono un paio di minuti prima che il corvino si calmasse, che stanco dalla rabbia e dalla tristezza si poggiasse con la testa sul mio petto in modo da abbracciarmi, in quel momento il silenzio era in grado di esprimere ogni parola, dopotutto a noi non servivano per capirci.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 28, 2023 ⏰

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