Com'é potuto accadere tutto questo? É impossibile che io mi sia innamorato...di LUI!
É folle...
La sua mano mi scompiglia i capelli, mentre la sua bocca mi lascia baci di fuoco sul collo.
Non riesco a sentirlo cosí vicino al mio corpo, é troppo.
-N-Non ci riesco...- ansimo.
-Che ti succede?-
-Io non...-
-Niente "non"- la sua mano mi scivola sotto la giacca, provocandomi un brivido.
Il respiro affannoso, i battiti accellerati, il calore che si propaga...
-Andrá tutto bene. Vedrai, non ti faró male.-
La sua voce calda é cosí rassicurante...
Ma...com'é cominciato tutto questo?-Theodore's Pov-
-Bene, la piccola matricola alla fine ha deciso di presentarsi!-
Questa é la frase che mi sento ripetere da quando ho messo piede qui dentro.
Devo abituarmi, dato che me lo sentirò dire molte volte, almeno finché non aumento di grado.
Vediamo se ho tutto...
Divisa? Sistemo un po' le pieghe delle maniche troppo lunghe.
Zaino? Pesantissimo, deduco ci sia tutto.
Alloggio? Giusto, nessuno mi ha ancora detto dove si trova.
-Mi scusi?- fermo il primo soldato che passa.
Non ha l'aria molto amichevole...
-Sa per caso dirmi dov'é l'alloggio di Jefferson? Sono appena arrivato e messuno mi ha - non termino la frase.
-Jefferson? Sei una mia recluta, moccioso! Sai che significa questo?-
Scuoto il capo, un po' stordito dalla voce esageratamente alta.
-Che devi rivolgerti a me con rispetto! Intesi?-
-Sissignore..-
-Non ti ho sentito, mammoletta!-
Scatto sull'attenti e strillo -Sissignore! Mi dispiace, signore!-
-Bravo ragazzo! Seguimi-
Giá so che farà parte della mia lista di persone che non sopporto...
Comincio a seguirlo, schivando soldati e una jeep.
Si ferma all'improvviso davanti un capannone: mi distraggo a guardarmi attorno e senza accorgermene lo urto, mormorando delle scuse.
-Non appena ti sarai sistemato verrai affidato a un soldato con un grado elevato. Non ho tempo da perdere con i mocciosi come te.-
Spalanca la porta del capannone e vedo una decina di soldati scattare sull'attenti.
-Dallas! Vieni qui-
-Sissignore-
Li tratta come se stesse chiamando dei cagnolini...forse nel suo caso dei Pitbull..
Un ragazzo alto, con il capo chino e il volto coperto dalla visiera del berretto avanza a grandi passi.
-Tu farai da mentore a questa mammoletta. Sono sicuro che farai un ottimo lavoro- dice dandogli una sonora pacca sulla spalla.
Lo fisso, cercando di scorgere il volto nell'ombra, quando all'improvviso alza il capo e mi scruta, assottigliando lo sguardo.
Ha i lineamenti duri, il mento pronunciato, le labbra sottili; i capelli, color biondo cenere, sono rasati come tutti gli altri soldati.
Mi soffermo sugli occhi: color verde smeraldo, brillanti, magnetici, spettacolari.
Da gelare il sangue...
-Grazie per la sua fiducia, signore. Non la deluderó.-
La sua voce, cosí calda e profonda, é rassicurante e allo stesso tempo aggressiva, di un uomo sicuro di sè.
-Moccioso, vedi di imparare qualcosa da Dallas. É uno dei miei migliori soldati! Sono sicuro che non resterai ancora a lungo cosí... -mi squadra da capo a piedi - cosí debole.-
Che persona gentile...
-Bene! Insegnate le regole a questo moccioso. Riposo!-
Deve amare davvero molto quella parola.
Esce sbattendo la porta e osservo tutti i volti in quella stanza: devo almeno ricordarmi che faccia hanno.
-Questa sará la tua branda. Sistema la tua roba in quell'armadietto, accanto a quello di Scott - dice indicando un armadietto.
Mi avvio lentamente verso la branda e poso lo zaino.
-Prima di iniziare con l'allenento devi conoscere le regole piú importanti. La sveglia é all'alba; devi rifare il letto ogni mattina prima dell'ispezione, e deve essere perfetto. Altrimenti -
Si avvicina improvvisamente a me, facendomi sussultare.
- sei nei guai fino al collo. Sono stato abbastanza chiaro o devo farti un disegnino?-
-Vacci piano, Roger, o non arriva neanche a fine giornata- uno dei soldati fa capolino da una stanza nascosta, asciugandosi le mani sul pantalone.
Incute timore... canotta grigia senza maniche, tatuaggi enormi su entrambe e braccia e muscoli innaturali.
-Non ti intromettere, Doug. Il generale lo ha affidato a me, quindi utilizzo i MIEI metodi. - gira il capo verso il soldato, fulminandolo.
-Va bene, fa' come vuoi - sogghigna - ma almeno sta' attento a non farlo scappare. Conosco bene i tuoi metodi, e prima o poi lo farai suicidare.-
Tutti i soldati scoppiano a ridere.
Bene, adesso ho molta piú paura. Grazie mille, Doug.
-Tornando a noi, dimmi come ti chiami e quanti anni hai.-
Lo guardo senza capire.
-Adesso-
-J-Jefferson. Theodore Jefferson, diciannove anni.-
Gli tendo la mano tremando.
-Davvero? Ti prego, non imitare James Bond, ti rendi solo ridicolo.-
Arrossisco e faccio per abbassare la mano, quando, ancora a mezz'aria, la afferra saldamente.
-Comunque io sono Roger Dallas, ventisei.-
Ha una stretta micidiale.
-Ora ti faccio conoscere i tuoi compagni.
Saranno ottimi alleati, quindi vedi di farteli amici.-
Si avvicina ai soldati e comincia a elencarne i nomi.
-Lui é Doug. Ci ha giá deliziato con la sua opinione sui miei metodi. Dovresti aver giá capito che tipo é -Doug fa un cenno col capo verso di me - lui invece é Scott.
Un ragazzo di colore di circa vent'anni mi porge la mano.
Sembra gentile, al contrario di Doug.
-Quesi sono Roy, Harry, Oliver, Dereck, Marshall, Johnny e Tom. Riesci a memorizzarli?-
Li ripeto mentalmente: lui é Oliver e quello é Tom...o é il contrario? Ma non era Marshall?
-Temo di no...-
-Per il momento almeno ricordati i loro volti, poi torneremo sui nomi. Forza, ora devi ambientarti.-
Usciamo dal capannone e mi porta a visitare il campo un paio di volte.
Non ho esattamente un buon senso dell'orientamento.
Mi distraggo a guardarmi attorno e non sento quello che Roger mi sta dicendo.
-...ambientarti?-
Lo guardo assorto.
-Eh?-
-Ho detto: riesci ad ambientarti?- dice sorridendo e scuotendo il capo.
-Credo di si...-
Diventa immediatamente serio e incrocia le braccia.
-Un buon soldato non ha dubbi. Cosa faresti se ti trovassi davanti a una bomba con due fili?-
Abbasso lo sguardo e arrossisco: non riesco a reggere il suo sguardo..
-Hai ragione...-
-Non ti ho sentito! Non biascicare come una ragazzina, sei un uomo!-
-Hai ragione!-
-Perfetto. E non darmi del tu, non sei ancora al mio livello.-
Mi volta le spalle e si dirige verso un corridoio.
Anche se ha un carattere un po' burbero, devo ammettere che ha un bel sedere..
Ma che mi salta in mente?
Arrossisco violentemente e tengo il capo chino, rimanendo fermo.
-Beh? Ora non cammini piú? Porta il culo qui-
Mi riprendo dall'imbarazzante pensiero e comincio a seguirlo attraverso un lungo corridoio.
Superiamo l'ala est e l'ala ovest e raggiungiamo una vasta sala piena di tavoli e soldati seduti.
C'é parecchia confusione.
-É cosí ogni giorno?-
-No.-
Tiro un sospiro di sollievo. Forse non sará difficile...
-Di solito é molto peggio. É il tuo giorno fortunato.- ride.
Cavoli, moriró qui, me lo sento.
Si fa strada verso un tavolo vuoto e mi fa sedere, per poi piazzarsi davanti a me.
-Perché questo é l'unico tavolo vuoto?- chiedo.
-Nessuno puó sedersi qui senza il mio permesso. Non sopporto quelli che fanno confusione nelle mie vicinanze.-
Ok, Doug è intrepido, Scott sembra gentile, e Roger sembra molto scontroso.
-Allora...perché sono seduto qui?- Non mi convince.
-Ancora non ti conosco bene. La tua compagnia potrebbe non essere cosí insopportabile.-
Forse l'ho giudicato ma_
-E poi non conosci ancora tutte le regole di questo posto, e potresti veramente finire male.-
No, resto dell'idea del Roger scontroso. Dieci punti a SerpeVerde grazie a Roger.Finito di mangiare_se quello puó chiamarsi cibo_andiamo in palestra, dove si allenano giá alcuni uomini.
-Vediamo cosa sai fare- dice lanciandomi dei guantoni.
-Niente riscaldamento?- lo guardo stupito.
-Fai troppe domande per i miei gusti. Muoviti, mettiti i guantoni.-
Credo sia meglio fare come dice...
Mentre li infilo lui si toglie la giacca militare, rimanendo con la canotta nera.
Ha parecchi tatuaggi sul braccio sinistro: intravedo un battello sull'avambraccio e un caccia sulla spalla sinistra, e uno che non riesco a capire sul collo.
Il torace ampio é avvolto dalla canotta.
Dannata canotta, togliti di mezzo!
Altro pensiero strano..
Non riesco a distogliere lo sguardo da lui, e a casa c'é la mia fidanzata che mi aspetta.
Non riesco davvero a capire cosa mi stia succedendo.
-Hai finito?-
Mi accorgo di essere rimasto a fissarlo con aria sognante e, probabilmente, con un rivolo di bava al lato della bocca.
-Oh mio...Scusa, non volevo!-
-No, dico, se vuoi mi spoglio.-
Lo fisso con gli occhi sbarrati.
-No no no no no, grazie. Sono etero e fidanzato! Non fraintendere!-
Cavoli, che imbarazzo.
-Mi aveva solo incuriosito... ehm..quel tatuaggio-
Speriamo che se la beva...
Avanza sogghignando verso di me.
-Certo, il tatuaggio, come no.-
Bene, non ci ha creduto.
-Comunque, dato che sei interessato al "tatuaggio", devi sapere che tutti qui ne hanno uno, e che tutte le matricole che superano il test devono farlo. Dovrai farlo anche tu, mi pare ovvio. E, nel caso avessi paura degli aghi, mi dispiace, ma non puoi tirarti indietro.- ridacchió.
Test? Non avevo mai sentito parlare di un test.
-Quale test?-
-Quello a cui verrai sottoposto non appena avrai finito il periodo di addestramento. Se e quando il Generale McGyver ti considererá pronto, diventerai un vero soldato. Altrimenti..- fece una pausa e mi guardó fisso negli occhi, facendomi arrossire - lo ripeterai fino alla nausea o deciderá di sbatterti fuori. Cerca di evitarlo.-
Si é giá affezionato?
Non riesco proprio a farmi un'idea precisa di lui.N.d.a.
Saaaalve
É la mia prima storia, quindi siate clementi >.
Fatemi sapere che ne pensate e andate a sfracassare i cocomeri a
@Amber_Tomlinson23 :P
Bye byee
Aggiorneró appena possibile u.u
-Sherlocked_2212
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Soldiers' Love
FanfictionUna storia nata sul campo di battaglia. La nuova matricola, Theodore, arriva al campo militare e viene affidato ad un suo commilitone, Roger, all'aspetto scontroso, ma con un lato tenero. Quello che Theo non sa é che Roger nasconde un segreto. Con i...