"Alfa, alfa, alfa", Hermione ansimava in preda a un bisogno disperato, i suoi fianchi si inclinarono verso di loro. I suoi desideri animaleschi avevano la meglio su qualsiasi residuo di sanità mentale, su qualsiasi parte di lei che le dicesse di fermarsi, che non dovrebbe desiderarlo. Loro. Sono pericolosi. Lupi che inseguono la loro preda. Una preda che è stata prontamente messa all'angolo. Volenterosa. Desiderosa di essere divorata. Non li avrebbe fermati. Fermarli era l'ultima cosa che la sua mente avrebbe partorito.
Sentiva caldo, il suo corpo era in fiamme. La pelle luccicava, la camicia era umida e le si appiccicava addosso.
"Shh, ti abbiamo presa", disse Theo facendo le fusa, con le dita che si impigliavano nei suoi riccioli e inclinando la testa all'indietro, come per calmarla. Il cuore le batteva forte contro il petto. La sua lingua rosa si mise a leccarle le labbra.
"Ci prenderemo cura della nostra piccola Omega perfetta", cantilenò Draco, accogliendo le sue suppliche con un bacio appassionato.
Cinque mesi prima
La tribuna del Ministro alla Coppa del Mondo di Quidditch era più affollata del solito, quel giorno infatti le Holyhead Harpies giocavano contro i Chudley Cannons, due squadre molto popolari. Draco e Theo erano arrivati in anticipo e si erano sistemati ai loro soliti posti; provenendo entrambi da famiglie importanti, li avevano sempre riservati in tribuna.
Draco guardò gli altri che entravano, la maggior parte dei quali li riconobbe anche se aveva avuto pochi contatti con loro da quando avevano lasciato Hogwarts.
Il maledetto Harry Potter e l'intero clan Weasley riempivano la maggior parte dello spazio, con la testa rossa brillante e una spruzzata di nero corvino.
Probabilmente erano tutti lì per fare il tifo per quella donna-Weasley, Genivere? Gwendolyn? Il nome non era importante, ma il cognome... era Potter, adesso? Era abbastanza certo che si fossero sposati da diversi anni e, in effetti, Harry aveva due figli al seguito e un piccolo bambino aggrappato alle spalle. Si sistemarono tutti ai loro posti in un turbinio di movimenti, Harry lasciò che il più piccolo del gruppo si arrampicasse sulla signora Weasley mentre lui frugava nella borsa per trovare un binocolo, che fu quasi subito rubato da uno dei suoi figli.
Ben gli stava, era la sua punizione per aver portato i mocciosi.
Draco si stava sistemando al suo posto quando la porta si aprì nuovamente. Per primo entrò il mago irlandese purosangue Adrian Pucey, che indossava abiti eleganti che si addicevano alla sua posizione di uomo che lavorava al Ministero come Auror rispettato dalla comunità magica.
La dolcezza del suo accento giunse all'orecchio di Draco mentre parlava al suo accompagnatore ma, visto il fermento che attraversava la stanza, il biondo faticava a vedere il partner di Pucey, non che gli importasse più di tanto.
Solo quando si sistemarono ai loro posti e si tolsero le vesti, Draco si rese conto con chi fosse Adrian: Hermione Granger.
O meglio, aveva pensato che fosse una Weasley. L'ultima volta che aveva sentito parlare di lei era stata sposata con quell'idiota dalla testa rossa. A quanto pareva, non era più così.
Lanciò un'occhiata al gruppo di maghi dai capelli rossi, cercando una loro reazione, li trovò gioviali e piacevoli come sempre, Harry fu il primo a salutare Hermione; salutandola dal suo sedile con la sua solita fastidiosa esuberanza.
Hermione sembrò momentaneamente eccitata alla vista del suo amico prima di smorzare i toni, facendogli un piccolo saluto e poi appoggiandosi alla sedia accanto ad Adrian il quale le passò un braccio sullo schienale della sedia, appoggiando le dita sulla sua spalla in modo possessivo.
STAI LEGGENDO
Under their protection | Traduzione
FanficQuesta storia non è mia, è una traduzione autorizzata della storia di Stein048 su ao3, i diritti e meriti vanno a lei! Draco e Theo tornano a Londra dopo essersi ritirati in campagna per diversi anni, solo per scoprire che le cose non sono come prim...