Copertina creata con Canva, Imagine e Image Combiner (Copyright Canva inc., Vyro AI, ZomboDroid)
Design della tuta di Spider-Man creato con Imagine (Vyro AI)
Design della tuta di Iron-Man preso da Google (copyright Mars, GeekTyrant.com)
Questa è un' opera di finzione, non possiedo nessuno dei personaggi presenti in quest' opera eccetto Michael Pierce (Spider-Man, Iron-Man e altri sono marchi registrati Marvel Comics)
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MICHAEL SCHIRALDI (S_Mike) PRESENTA:
UNA FANFICTION MARVEL
Suspense...
FUTURE SPIDER-MAN
Arrivai davanti al cosiddetto edificio, era buio, la strada era deserta, speravo solo di non attirare l' attenzione. Nervosamente controllai il telefono: 12:30am, orario perfetto. Sapevo che quello che stavo facendo era sbagliato, ma avevo bisogno di soldi e in questa società non credo che assumere sedicenni sia legale, chiaramente mi risparmierei tutto questo se solo i miei genitori non fossero scomparsi senza lasciare traccia, da quando ne ho memoria sono stato allevato all' interno di una struttura che successivamente divenne la mia dimora fissa: si chiamava F.E.A.S.T. Center, era una specie di orfanotrofio,però ognuno di noi ha la sua camera e può fare sostanzialmente quello che vuole, nessuno sa quello che faccio e se lo scoprissero non credo che mi lascerebbero rimanere lì. Misi i guanti di pelle, che mi donavano una presa migliore e mi preparai a farlo di nuovo, speravo solo di non allertare la polizia, o peggio quello Spider-Man...contro di lui non avrei avuto speranza, sapevo che non uccideva, ma un' altro anno al carcere minorile era l' ultima cosa che mi serviva. Dopo aver fatto un respiro profondo mi aggrappai alla grondaia e mi preparai a salire, il proprietario era fuori città, stava festeggiando la luna di miele con la sua ragazza, ora sua moglie, era noto in città per i suoi frequenti atti di filantropia, il che lascia intendere che probabilmente si pulisce il culo con le banconote da 100 piuttosto che con la carta igenica. Mentre salivo la grondaia emisi un piccolo sorrisetto: ero proprio come Robin Hood; rubare ai ricchi per dare ai poveri, solo che in questo caso il povero ero sempre io. Facendo un piccolo salto mi aggrappai al cornicione della casa, l' idiota aveva lasciato la finestra aperta, esitai ad entrare; sebbene fosse necessario, non mi piaceva farlo. Entrai ma rimasi appiattito contro il muro, mi sfilai lo zaino di spalla e ne estrassi una torcia eletterica e una pagina di diario, su di essa erano appuntate le posizioni di tutte le telecamere di sicurezza, compresi i loro raggi d' azione, mi abbassai, appiattendomi sul pavimento e iniziai a strisciare. Ragionando di logica pensai che la moglie di quest' uomo avesse un portagioie e di solito viene tenuto in camera da letto, perciò mi diressi proprio li. Appena entrato, notai che non erano presenti telecamere nella stanza, questo mi avrebbe permesso di stare in piedi come una persona normale, anche se forse chi ruba non è poi così normale. Rovistai in alcuni cassetti e finalmente lo trovai, il portagioie era di legno e al centro era intagliato un cuore, al suo interno era presente una collana d' oro, con incastonato un frammento di ossidiana, era molto bella, mi dispiaceva doverla sottrarre alla sua proprietaria ma come dicevano i latini: Mors tua Vita mea, anche se chiaramente in questo caso non moriva nessuno. Dopo essermi riempito le tasche di altri gioielli cercai con occhio vigile una possibile via di fuga, sarebbe stato meglio usare la finestra della camera da letto, in quanto era l' unica zona della casa a non essere videosorvegliata. Mentre scendevo dalla grondaia emisi un sospiro di sollievo, per fortuna nessuno mi aveva scoperto; una volta sceso udì le sirene della polizia, non avevano ricevuto una segnalazione, stavano semplicemente facendo un giro di ronda, ma per sicurezza decisi di nascondermi dietro l' abitazione.
Qual'è il suono che più vi terrorizza? Una porta che scricchiola? L' urlo di una giovane donna in piena notte? Nel mio caso il suono più spaventoso della mia vita è uno dei suoni più innocenti al mondo: il suono del timer del mio orologio.
Quando udì quel suono la mia faccia divenne pallida di paura; velocemente mi tolsi lo zaino di spalla per la seconda volta in 40 minuti, aprì la tasca interna e ne estrassi una piccola boccettina contenente un liquido verde e un' iniettore, tutto era calcolato sul filo dei secondi, velocemente caricai la bocettina nell' iniettore e mi sparai il liquido in vena. Sentì il freddo metallo perforarmi la pelle, il veleno bruciava mentre mi scorreva nel collo. Faceva un male cane.
Quella era l' ultima boccetta, era ora di fare rifornimento, presi il telefono dalla tasca e digitai il numero di una persona: "Chi parla?" Una profonda voce mi accolse "Dave, sono io" risposi "hai quello per cui ti pago?" Lui rise "Certo che ce l'ho, hackerare i registri Stark diventa sempre più facile" disse mentre rideva "e tu? Hai quello per cui io ti faccio respirare?" Io diedi una rapida occhiata allo zaino, pieno di gioielli "si. Vuoi che te li cambio in banconote o cosa?" Dissi sbuffando "No, non c'è bisogno, faccio da solo" "Benissimo. Passo tra 30 minuti al solito posto. Fatti trovare là" dopodichè riagganciai il telefono.
Sono stanco di questa situazione, io non sono un ladro o perlomeno non voglio esserlo, purtroppo per ogni essere umano la sopravvivenza è la priorità quindi quando il gioco si fa duro, fanculo le regole e facciamo quello che possiamo per continuare a vivere.
[30 minuti dopo]
Arrivai al parco, stessa panchina davanti allo stesso laghetto, lui era lì: Dave. L' unico motivo per cui sono ancora in vita. Io e Dave ci eravamo conosciuti al F.E.A.S.T. Da quello che avevo capito i suoi genitori hanno dovuto abbandonarlo davanti all' entrata del F.E.A.S.T. perchè a stento riuscivano a mantenersi in due, figuriamoci con una terza persona. Dave mi aiuta ad acquisire il T-23, questo il nome del siero, ma chiaramente non senza uno scambio di favori: io rubavo per lui e lui rubava per me, anche se in effetti non gli ho mai spiegato tutti i dettagli, per quello che ne sa lui è semplicemente un siero che vale 10.000 dollari a campione, per lui voglio solo arricchirmi.
"Hey, bello!" Mi disse appena mi vide. Dave è un ragazzo magro e abbastanza alto, i suoi capelli sono rossi e gli arrivano alle spalle, la pubertà lo ha colpito in pieno come si può dedurre dalla voce profonda e dalla faccia tempestata di brufoli, portava sempre il solito berretto rosa, quando eravamo più piccoli lo prendevo sempre in giro dicendo che c'è l' aveva incollato alla testa e che in realtà fosse un' omino di lego. "Hey, come va?" Gli risposi, lui si spaparanzò sulla panchina "Bene, ma tra poco andrà ancora meglio" lui fece spallucce e subito dopo spinse verso di me una scatola di cartone con il logo di Stark su di esso "ora è il tuo turno" mi disse sorridendo e io svuotai il contenuto del mio zaino, tutti rubini, gioelli e collane varie, lui mi guardò deluso e mi disse: "Amico, non è abbastanza" io mi accigliai "Ma dai, dollaro più dollaro meno" lui scosse la testa "Mi dispiace ma conosci il patto" io sbuffai e, aprendo una tasca interna dello zaino gli misi in mano una scatoletta nera di plastica "Questo cosa sarebbe?" Mi disse lui "Si chiama centralina, è un meccanismo appartenuto ad un vecchio dispositivo di trasporto chiamato automobile" lui fece un sorriso a trentadue denti "che figo! E dove l' avresti preso?" Io feci un sorriso soddisfatto e come per vantarmi dissi "Il museo della città" ridemmo alla mia esclamazione e lui mi aiutò a svuotare il contenuto della scatola nel mio zaino. Insieme arrivammo all' entrata del F.E.A.S.T. e aiutai Dave a scalare la parete per rientrare nella sua camera. In quel momento era passata l' 1:00 di notte e passare per l' entrata principale non era la migliore delle idee.
Una volta rientrato nella mia stanza e richiuso la finestra mi guardai allo specchio per vedere se il T-23 avesse modificato il mio corpo in una qualsivoglia maniera, no, ero sempre lo stesso diciannovenne pieno di lentiggini dai capelli castani e gli occhi verdi, caratteristica che possiedo da quando ne ho memoria. Per fortuna avevo già finito i compiti quindi non persi tempo a lasciarmi cadere sul letto e fare in modo che il sonno si impossessi di me
[Il giorno dopo]
Camminavo per le strade del New Queens: la scorciatoia più veloce, erano circa le 14:30 del pomeriggio di una giornata mite. Dovevo tornare al F.E.A.S.T. abbastanza in fretta perchè ero pieno fino al collo di compiti e non potevo perdere tempo. Ero quasi arrivato alla periferia del New Queens quando qualcosa attirò la mia attenzione...uno strano sbrilluccichio proveniva da un bidone della spazzatura...sembrava provenire da una maschera...
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FUTURE SPIDER-MAN
FanfictionIl protagonista è Michael Pierce: un ragazzino di 16 anni che è costretto a diventare un ladro per accumulare soldi e rifornirsi costantemente di un siero che lenisce temporaneamente la sua misteriosa malattia, un giorno troverà in un cassonetto que...