Nensy prese tra le braccia Pollyanna e cercò di consolarla.
- Piccola non piangere- le sussurrò con dolcezza.- Non sarà la camera piú bella della casa ma dalla finestra si vede il giardino!
- Sono un ingrata vero Nensy?!.- rispose Pollyanna- Zia Polly mi ha accolta in casa sue e io mi comporto da viziata...
- Macchè, viziata piccola mia!?- disse Nensy scuotendo la testa e asciugando con il grembuile le lacrime della bambina. Dai svotiamo il tuo bagaglio...
- Ma c'é ben poco da riporre nell'armadio- rispose Pollyanna...
-Meglio, cosí faremo prima no?- rispose Nensy con un sorriso.
- Oh,si é verò. - osservò Pollyanna.
Nensy tirò fuori qualche libro e dei vestiti sgualciti.
- Sono sicura che questa camera diventerà molto carina alla fine, - aggiunse Pollyanna. - Ed é meglio che non ci sia lo specchio, così non potrò vedere le mie brutte lentigini.
-Oh, io trovo che siano molto graziose - obbiettò Nensy e...
Ma non riusí a finire la frase, perché il campanello la richiamò per i suoi doveri.
- É Miss Polly, - tarsalì Nensy -Devo andare piccola mia e mi raccomando la cena é alle sei in punto, sentirai il gong suonare; per tua zia la puntualità e molto importante quindi non fare tardi- e scese giù.
Rimasta sola, Pollyanna si affacciò alla finestra e rimase incantata. Il giardino, gli alberi.... Che vista
SPETTACOLARE !!
Non solo: un grosso albero pieno di foglie si sporgeva proprio verso la sua camera.
Pollyanna era abituata a giocare all'aria aperta, quindì era molto brava ad arrampicarsi quindi non ci pensó nemmeno un istante: aprì la finestra e si calò giù da un ramo dell'albero.
Arrivata a terra, Pollyanna corse verso una roccia che dominava i vasti campi della tenuta mentre il sole tramontava.
Un quarto d'ora dopo il Gong suonò per annunciare la cena ma Pollyanna era troppo lontana per sentirlo.