Dinner out

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Londra è una città che ho sempre amato Diario, ci sono stata molte volte da piccola con mia madre, ma soprattutto con mio padre perché lui è davvero innamorato perso di quella città.

Essendoci andata però solo prima dei dieci anni, non mi ricordavo di quanto fosse bella e speciale.
Sai bene che sono di Roma e quando abiti in una città del genere è difficile che qualsiasi altra città ti possa piacere. Eppure Londra mi sembrò a dir poco fantastica.

Forse perché l'avevo finalmente guardata con gli occhi di una giovane adulta e non una bambina di 10 anni, o forse per la compagnia che avevo durante quella serata passata lì a divertirmi.
Londra è un'altro dei posti legati a me e Charles.
Uno dei tanti.
Ma forse il più importante insieme a Como.
Si, Diario, credo proprio che Londra e Como siano i luoghi dove ho lasciato due bei pezzi di cuore a causa della grande quantità di felicità che mi ha donato in quei posti.

Dopo la gara di Silverstone avevamo entrambi la serata libera e Charles, pazzo come sempre, aveva organizzato di fare questa toccata e fuga a Londra.
Mi lasciai trasportare dal suo entusiasmano e così scappammo via segretamente dal paddock saltando sopra la sua alfa romeo pronti per divertirci. Ci aspettavano due belle ore di macchina, ma noi due avevamo sempre così tanto da raccontarci che non ci fu mai un secondo di silenzio.
Mai.

Strano però che nonostante io gli abbia sempre parlato di tutto, non ho mai avuto il coraggio fino all'ultimo di dirgli dell'università e di Milano...

Era un ammazzata fare ciò che aveva in mente.
Andare a Londra, stare lì una sera e poi tornare tutto prima almeno delle tre di notte, si, era una vera e propria ammazzata.
Ma eravamo giovani, volevamo stare insieme senza pensieri ed avevamo passato troppo tempo chiusi nella nostra stanza d'hotel. C'era un mondo la fuori che ci aspettava e noi due adoravamo esplorarlo insieme. La macchina sfrecciò veloce lungo l'autostrada inglese e senza neanche che me ne accorgessi arrivammo nelle capitale.
Era buio, ma non ancora totalmente, c'era ancora quel rossore nel cielo che dona sempre quel tocco romantico a qualsiasi cosa.

"Prima ceniamo perché sto morendo di fame, poi gireremo un po' Londra"
Mi informò mentre si massaggiava la pancia che avevo già sentito due o tre volte brontolare.
Annuii sorridendo.
Avevo immaginato che Charles avesse chiesto ai suoi amici dei posti dove andare, non si era mai lasciato trovare impreparato in queste toccate e fuga che spesso facevamo.
Difatti, destreggiava il volante tranquillo, segno che fosse ben sicuro di dove andare a mangiare quella sera.
Superammo il big bang ed una piazza piena zeppa di gente arrivando in parte più appartata, ma non meno bella.

"Arrivati"
Fermò la macchina togliendo le chiavi.
Un ristorante, stranamente non lussuoso, era di fronte a noi due.
Le porte alte e grandi in legno, la vetrata piena di gente, due televisori dove venivano proiettate notizie sul calcio e tanti camerieri si muovevano frenetici tra i tavoli.

"Mi hai portato in un pub?"
Chiesi con voce strozzata dalla sorpresa.
"Che c'è? Non va bene? Se vuoi ne trovò un'altro"
Si allarmò riprendendo le chiavi della macchina pronto per metterla in moto ed andarcene da lì come niente fosse.
Lo bloccai con la mano.
"No, no. Va più che bene, sono molto più abituata ai pub che ai ristoranti lussuosi. Solo che non mi avevi mai portato in un posto che non fosse elegante"
Lui sorrise rilassandosi.

"Lo so, ma questo posto è buonissimo"

E lo era.
Un panino stratosferico.
Posso ancora, dopo cinque anni, immaginarmi il sapore di quell'hamburger alla piastra.
Mi viene l'acquolina in bocca solo a pensarci.
Della cena però non ricordo molto altro, sarà che questa sera sono tanto stanca Diario ed il mio cervello non sta funzionando bene, ma posso solo dirti che tutto quanto filò liscio e tranquillo. Ricordo di aver riso ed aver passato il solito buon tempo in sua compagnia.
Ma i tempi erano stretti e non potevamo stare troppo tempo dentro il ristorante e così scoprii che Charles aveva organizzato una passeggiata lungo la south bank per noi due.
Un'altro posto che gli avevano consigliato.

Quella via era affollata quanto, se non più, il ristorante.
C'erano tante famiglie, fidanzati, signori anziani, tutti quanti.
Quando scesi dalla macchina subito udii una musica lontana risuonare, un cantante di strada stava ravvivando la serata.
Sbattei più volte le palpebre per abituarmi a quelle luci fioche e quell'atmosfera.

"Voglio baciarti con questa vista davanti"
Mi strinse la mani facendomi poggiare le spalle alla macchina, il suo petto mi incastrò contro la portiera. 
Alzai lo sguardo verso di lui che era leggermente più alto di me.
"Sei dannatamente romantico"
Sottolineai godendomi tutte queste sue attenzioni.

Glielo ripetevo sempre che forse lo era anche troppo con me.
Non lo adoro solitamente, ma lui è lui e mi stava pian piano rendendo più romantica anche a me.

Mi baciò non potendo più aspettare di andare avanti, avevamo troppo bisogno l'uno dell'altro. Non ricordo da quanto non ci baciavamo, ma sicuramente da tanto.

"Andiamo a ballare?"

Gli chiesi con le labbra ancora sulle sue dato che avevo sentito la canzone in sottofondo cambiare. Lui seguì il mio sguardo guardandomi accigliato.

"Eh dai, vieni!"

Fui io a stringergli la mano per portarlo via dalla sua macchina.
Corsi in mezzo la folla di gente portandolo dietro di me finché non arrivammo davanti al cantante ed alla sua chitarra.
Shape of you Di Ed Sheeran risuonava a tutto volumo ed io incastrai Charles a ballare insieme a me, dando coraggio anche a tutti gli altri che si buttarono in pista.
Le persone danzavano mentre un sorriso era disegnato su ognuno dei loro volti, ma soprattutto sul mio. Mi sentivo di essere in una scena di un film, in compagnia del mio principe, dentro la mia storia d'amore.

Non a caso Diario, dal quel giorno, shape of you è diventata la nostra canzone.
Ora puoi capire quante cose esistono su questo mondo che mi fanno sempre ricordare di lui.
Ecco perché mi è così impossibile dimenticarlo!

Rimanemmo ancora per un'altra canzone, questa volta molto più lenta, non ricordo per niente quale fosse. Non era così importante perché noi due eravamo concentrati a guardarci dritti negli occhi.

"Non ti ho mai chiesto quanto ci metti ad organizzare tutte queste scappatelle che facciamo"
Mi guardai velocemente intorno ancora incredula di essere a Londra con lui.
"La sera, prima di andare a dormire, ho abbastanza tempo. Oppure nei weekend di pausa, passo spesso quei giorni a pensare a te ed a come poter vedere il tuo bellissimo sorriso"

"Romantico"
Tossii.
"Si, lo so"
Rise leggermente avvicinandomi a sé per farmi posare la testa sul suo petto caldo.
Mi aggrappai a lui.

Ci sono così tanche scene che ti devo ancora raccontare di Londra! Solo che, come ti ho già detto prima, ho troppe poche di ore di sonno in corpo ed io devo, devo, necessariamente andare a dormire.
Non disperare, sai che non appena avrò tempo finirò di raccontarti tutto quanto.

Buonanotte Diario, ti lascio ancora un po' ad immaginare la scena di me e Charles, ballare abbracciati l'uno all'altro, prima di svelarti gli altri suoi gesti romantici di quella sera.

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