Tra le tante cose che odio, come già detto, ci sono anche gli sconosciuti che cercano di attaccare bottone anche quando è palese che chi hanno di fronte non vuole parlare ma starsene per i fatti propri cercando di godersi un viaggio tranquillo.
Alzo lo sguardo e incrocio due splendidi occhi color nocciola nascosti da una moderna montatura di occhiali da vista.
"Ciao" rispondo fredda, sperando che lo sconosciuto comprenda e mi lasci in pace. Nel frattempo la mia ricerca delle cuffiette continua.
"Piacere Francesco" intanto si è seduto nel sedile diagonalmente opposto al mio, dopo aver posato lo zaino sul sedile di fronte a me e aver allungato un po' le lunghe gambe
"Clara" Dio santo ma non gli hanno insegnato un minimo di comunicazione non verbale? Non capisce che non gli voglio parlare?! Penso lanciando uno sguardo di disprezzo nei suoi confronti. Trovo finalmente le cuffie e quando sto per accingermi ad effettuare il collegamento Bluetooth con il mio cellulare sento nuovamente la voce del ragazzo
"Bella seccatura la professoressa Adreyeva" resto pietrificata e solo in quel momento comprendo che il tizio non è poi così tanto uno sconosciuto e non è neanche un molestatore (si, ad una certa ho iniziato a pensarlo) ma fino a qualche ora fa era nella stessa mia aula.
"Oh si, un bel tipino..." dovrei scusarmi? No, rischia di capire che lo stavo trattando alla pari di uno stalker
"In che laboratorio sei stata assegnata?"
"Ancora non lo so, non ho avuto il coraggio di aprire la busta. Aspetterò questa sera. Tu?"
"Lo scoprirò la prossima settimana quando aprirò la busta, voglio godermi tutto senza ansia o aspettative"
Trascorriamo il resto del viaggio a parlare del più e del meno, a ricordare alcuni aneddoti universitari su vecchi professori in comune e in un lampo sono già arrivata
"Io scendo, grazie della compagnia" gli dico sorridendo, adesso un sorriso se lo merita poverino.
"Anche io scendo qua. Normalmente scendo al capolinea ma ho la giornata libera e ne approfitto per fare un salto da mia sorella. Abiti qua?" scendiamo quindi entrambi alla stessa fermata
"Si, vivo qua da sempre. Prendo la strada a destra per andare a lavoro, tu?"
"Sinistra. Buon lavoro Clara e in bocca al lupo per la ricerca!" mi saluta con la mano e con un sorriso mozzafiato, è davvero carino
"Grazie, anche a te" che disastro che sono, com'è che si chiamava?La noiosa giornata lavorativa trascorre lenta, non vedi l'ora di uscire e di goderti una cena con la tua migliore amica
-AlMi 💜 : Sono fuori, ti aspetto
Sarebbe un po' difficile non notare la sua sgargiante Audi rossa ma nonostante tutto lei ti scrive sempre per avvisarti quando arriva.
Sorridi nel vederla, da tutta la vita è la persona a cui sei più legata e non avresti potuto chiedere di meglio al mondo che una cugina e migliore amica come lei.
Avete iniziato davvero a legare quando 17 anni fa lei e la sua famiglia si sono trasferiti da Madrid nella tua città natale. Ricordi molto bene quel periodo: la riccioluta bambina castaña che aveva iniziato a riempire le tue giornate con la sua presenza, e che inizialmente un po' detestavi, tornava sempre da scuola con i lacrimoni agli occhi. Non sapeva una parola di italiano e a 7 anni i bambini sanno già essere abbastanza crudeli con chi è diverso: la escludevano e nessuno la considerava. Spronata un po' anche da tua madre decisi di utilizzare tutta la tua buona volontà per stringere amicizia con la cuginetta più piccola e cercare di farla sentire ben accolta in un ambiente a lei sconosciuto. Da quel momento siete cresciute insieme e non vi siete mai più separate.
"Hola guapa, ho preso sushi d'asporto e una bottiglia di vino" i ricci scurissimi le incorniciano ancora il volto e una frangia ribelle ricade sulla sua fronte, spegne la sigaretta e ti manda un bacio con la mano
"Hola AlMi" il suo nome completo è Alma Maria, ma da sempre usi un diminutivo di Alma che è anche l'unione di Alma e Maria "grande, ho bisogno di bere dopo questa giornata. Ti devo raccontare del tipo in treno e della figura di merda con la professoressa figlia del demonio".Le racconti tutto per filo e per segno, come siete ormai abituate a fare e lei scoppia a ridere
"Pobrecito, era carino almeno?" gli anni passati qui non hanno cancellato il suo forte accento spagnolo e nonostante tu sia mezza spagnola da parte di madre non riesci a non notarlo
"Si dai, ma chissenefrega non lo rivedrò mai più" da quando la tua ultima relazione si è conclusa 3 anni fa con una convivenza finita male ti sembra che il mondo intero non aspetti altro di sentirti dire che ti sei fidanzata di nuovo.
"Peccato...finirai zitella e gattara se continui così Cla" dice sorseggiando un po' di vino e indicando con un cenno della testa Paco, il mio Scottish Fold di 2 anni acciambellato sul divano e intento a schiacciare uno dei mille pisolini della giornata.
"Smettila con questa storia, quando sarà il momento te lo farò sapere. Comunque ho di meglio da fare e soprattutto ho un progetto di ricerca che mi attende e sarà a..." con mani un po' tremante apro la busta, leggo alla velocità della luce una serie infinita e inutile di convenevoli per arrivare al punto fondamentale. Lancio un urlo ed inizio a saltare come una pazza "SARÒ NEL LABORATORIO DELLA DOTTORESSA ADRIANO!! NON CI CREDO" AlMi mi abbraccia felice, senza capire la solennità del momento
"È il miglior laboratorio di ricerca della Regione e uno dei migliori in tutta Europa eh eh.. Oddio mi sento male, non ci credo! Stanno lavorando ad un progetto importante sull'antibiotico resistenza" Mi scappa una lacrima di gioia, forse le cose stavano finalmente iniziando a girare per il verso giusto. O forse no.
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Coincidenze
RomanceUn incontro casuale (o quasi) stravolgerà la vita romantica di Clara, una giovane ricercatrice, e creerà scompiglio anche nella sua carriera lavorativa e universitaria: perché se la fortuna è cieca, la sfortuna ci vede benissimo.