CAPITOLO 43

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HARLEY

Verso sera tardi io e Keira usciamo dall'ospedale.

Non potevamo rimanere a dormire con Evelyn, anche se avrei tanto voluto, ma in fin dei conti domani esce da questa struttura infernale.

Sono contenta che mi abbia dato questa notizia. Oggi è stata una giornata davvero orribile e ciò che mi ha detto la mia migliore amica, non dico che me l'ha completamente migliorata, ma almeno mi ha sollevato il morale.

<<Ti va di bere qualcosa?>> domanda Keira ad un certo punto.

<<Dio si.>> stavo cercando in tutti i modi di prolungare il momento in cui sarei tornata a casa.

Non voglio andare nella mia villa e incontrare i miei fratelli, mio padre e probabilmente, visto la testa cocciuta che ha, anche Kai.


Dopo mezz'ora siamo in un bar non troppo lontano dall'ospedale, infatti ci siamo arrivate a piedi.

<<Perché non vuoi tornare a casa?>> domanda Keira incuriosita.

Durante il viaggio a due zampe che abbiamo fatto, mi sono lasciata sfuggire di non voler fare ritorno in patria.

Mi sto rigirando le parole in bocca, cercando una versione dei fatti che non mi faccia sentire patetica, ma per qualche motivo, alla fine mi arrendo raccontando tutta la verità.

<<Lo vuoi sapere Keira?>> domando prendendo un sorso di scotch, per poi continuare a parlare.

<<Hai presente il ragazzo che era con me quel giorno in ospedale? La prima volte che ci siamo incontrati?>>

Keira annuisce con la testa, sorseggiando anche lei il suo drink al bancone.

<<Ecco diciamo che siamo diventati una coppia, più o meno. Ma oggi ho scoperto che sia lui che tutta la mia famiglia stanno cercando Baker alle mie spalle e, anche che Kai era pagato per stare con me. Quindi tutto quello che è successo con lui era solo una stronzata.>>

<<Mmm. E aspetta Baker non è...>>

<<Si. L'uomo che ha ucciso...>> non riesco nemmeno a continuare la frase.

<<Cazzo.>>

<<Già.>>

Keira si spoglia della giacchetta in pelle che ha sulle spalle.

<<Ma non è solo questo. È iniziato tutto due giorni fa. Ne è successa una dietro l'altra. Barry aveva scoperto -mi soffermo un attimo a pensare al termine da usare- una cosa privata su di me e ha ben pensato di dirlo davanti a tutti i miei fratelli. Poi c'è stato il messaggio della signora Richards che mi avvisava delle condizioni critiche di Evelyn, e poi questo disastro.>> ammetto con un sospiro finale.

Sia io che Keira finiamo di bere il nostro drink, per poi ordinarne subito un altro.

Dopo aver smesso di parlare la parola tocca alla ragazza al mio fianco.

<<Io ho conosciuto Evelyn lo stesso giorno in cui siamo venuti qui e mi hai spaccato il naso.>>

Entrambe ci mettiamo a ridacchiare.

<<Anzi a proposito. Ti devo ringraziare. Se non mi avessi rotto l'osso del naso non avrei sbagliato camera e ora non conoscerei Ev.>>

<<Non credevo fossi lesbica.>> mi lascio sfuggire senza un minimo di tatto. Un po' perché sono brilla e un po' per pura e semplice curiosità.

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