Il Torneo degli Estratti - La Finale

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Buongiorno, splendidi Wattpadiani!

Finalmente siamo arrivati alla finale del nostro Torneo!
Undici di voi ce l'hanno fatta (abbiamo avuto anche un pari merito), ma non è ancora il momento di gridare alla vittoria. Vi chiediamo un ultimo, piccolo sforzo per poi stappare le bottiglie e accendere i fuochi per i festeggiamenti.

Siete pronti a votare i vostri estratti preferiti? Ricordiamo che ognuno di voi potrà esprimere soltanto 2 preferenze, scrivendo i numeri corrispondenti qui sotto ai commenti.

Ma – rullo di tamburi – abbiamo un colpo di scena! Da questo momento scenderanno in campo gli Avengers con i loro scudi e le... Ehm, ci siamo lasciati un po' trascinare dalla battaglia. Dicevamo, da questo momento scenderanno in campo gli Ambassadors che voteranno insieme a voi!
Non ve lo aspettavate, vero? E chissà che il nostro voto, come uno chef afferma, non sia capace di ribaltare il finale! Del resto, ogni Torneo che si rispetti è senza esclusione di colpi.

Solo in 5 raggiungeranno il tanto agognato podio, quindi... mano alle lance, stringete le selle, calate gli elmi e pronti a votare: tre, due, uno, via!

1.    <<Perchè? Perché proprio io? Sono un casino dentro>>
<<Perché sei un po' come la luna, mostri solo quello che vuoi che gli altri vedano di te e tieni nascosto il lato più fragile. E poi sai cosa si dice di un battito d'ali di farfalla?>>
Faccio segno di no con la testa.
<<Si dice che sia in grado di provocare un uragano dall'altra parte del mondo. Dal momento in cui hai messo piede nella mia palestra, che mi hai sfidato, hai provocato un uragano nella mia testa, che non riesco più a riordinare>>

4. "Io e Rylee eravamo diventati fuoco contro fuoco. Lei, con le fiamme del suo ardente desiderio di vivere, e io, con le sole ceneri di ciò che il mio piromane passato aveva distrutto.
Rimaneva un mistero: se avessimo iniziato a giocare, chi si sarebbe scottato?"

8. Eravamo due cuori dannati, sbeffeggiati dal destino, uccisi lentamente da un fato impietoso, disillusi dalla vita, avvinti da un martirio invisibile ma costante.
Quell'incidente era stato fatale, aveva cancellato la nostra infanzia con un colpo di pennello, catapultandoci in una disillusione silente, in una tribolazione amara, in un'angoscia pura.
Era stato il nostro battesimo del fuoco, uno schizzo di veleno sull'esistenza, una scivolata su un lago ghiacciato.

10. Non ti illudere ragazzina... Cosa credi di fare? Vuoi provare a entrare in un mondo non tuo? Stai al tuo posto! Resta quello che sei, una povera disadattata senza famiglia che non ha diritto a nulla. Questo sei! Una povera zingarella albanese che vive in una casa famiglia, senza neanche la cittadinanza italiana. L'ultima degli ultimi. Senza ambizioni, senza aspirazioni. Il nulla assoluto.
E pensare che io vorrei solo amare ed essere amata...

12. «Sai, quando tutti ti dicono che sei cattivo, alla fine finisci per crederci» le disse, «E per me è molto più semplice credere di essere cattivo anziché buono. Non conosco altri modi per essere migliore, perché forse non sono migliore di così»

27. Sono tornata a casa, e mio padre si sta prendendo cura di Leo, nel frattempo che io preparo il pranzo. 《 Tua madre ha chiesto di te,》mi comunica papà 《 davvero!? Non l'avrei mai detto, dopo tutti i maltrattamenti nei miei confronti. Che voleva?》ribatto.

31. I nostri genitori ci avevano abituati a vivere insieme ed eravamo diventati come un corpo unico, io la parte sinistra e lei la destra. E non puoi vivere senza la metà del tuo corpo. Non puoi reggerti in piedi perché l'altra gamba non ti aiuta, ciò che dici sai che non potrà essere capito senza l'altra metà della bocca, il mondo visto da un occhio soltanto è meno brillante perché l'altro ti aiutava a cogliere dettagli di cui non ti accorgevi.

32. La luce della luna pioveva distorta, in un tetro gioco di ombre, riflettendosi sulle spade ritorte, sulle armature ammaccate, sui carri distrutti e sulle pire ormai arse. Il sacrificio era stato compiuto, in un altro tempo, e tutti i druidi con i loro fedeli erano cenere dispersa nell'aria cupa. Poco più in là, la pietra scolpita che fungeva da altare echeggiava ancora delle grida dei sacrifici. Solo i teschi e le ossa mancavano, dissolti dal tempo.

33. Questa è la storia di una rinascita e di una morte. Di un cuore incapace di battere a tempo, di una ragazza sbagliata, di una famiglia imprevista e di due oscurità in collisione. È un po' come la vita: strana, imprevedibile e, il più delle volte, ingiusta. Quando i personaggi soffrono, se muoiono, so che nascono e vivono solo nella mia testa. Qui invece le tracce del dolore sono ancora vive e non moriranno mai, tagliano come lame sottili. Torturano. Straziano.

37. Il suo corpo sembrava così fragile, una macchia di seta rossa distesa sulla sua pelle diafana, imbeveva le coperte bianche che l'avvolgevano. Ed io ero il fortunato spettatore, finito lì per caso per quella che era stata una svista, e nonostante mi fosse stato conferito l'onore di assistere da così vicino allo spettacolo che lei costituiva, mi sentivo come in gabbia.

43. "Ci siamo conosciuti un inverno particolarmente piovoso, Ricordo il suo sguardo, mi seguiva mentre cercavo di infilarmi nel bar colmo di persone, Mi ritorna alla mente la strana affermazione di un signore: "queste bombe d'acqua." Ma non riuscii a prestare attenzione a quello che diceva perché le nostre mani si sfiorarono..."

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