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Te quiero.

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La porta continuava a suonare così mi asciugo le lacrime alle guance esausta immaginando già chi era.
D'altronde chi poteva suonare così ripetutamente.?

Vuoi che vado io?

Mi chiede Zalewski ricordandomi della sua presenza in casa

No tranquillo.

Mi alzai esausta andando alla porta mettendomi subito davanti vedendo la figura di paulo davanti a me

Posso?

Io scuoto la testa bloccando il passaggio
Lui rimane con la testa bassa

Quindi sei convinta che quello ero io?

La sera prima tu eri in discoteca, il giorno dopo mi manda quella foto.

Non significa un cazzo.
Non l'avevo manco vista. Mi fai entrare?

No.

Lui sbuffa seccato facendomi indietro con forza e entrando rimanendo impassibile alla figura di Nicola coricato sul divano

è uno scherzo?

Trattiene le lacrime

Io rimango in silenzio abbassando lo sguardo

Mi prende incazzato dal polso sbattendomi con forza fuori casa chiudendo la porta

Paulo.

Piango a singhiozzi

Che dimmi? Che?

Mi chiede incazzato a bestia mentre mi tocco il polso

Appoggia la testa alla porta provandosi a calmare mentre vedo due lacrime scendere lungo le sue guance

Entra, fai proprio venire il vomito.

Scende le scale incazzato nero

Io vero?

Mi mordo le labbra seguendolo su per le scale

Mi stavo solo sfogando e mi stava ascoltando paulo.

Lo provo a bloccare

Non me ne fotte un cazzo.
Fai il cazzo  che ti pare che io c ho la coscienza pulita e mi so rotto il cazzo.

Esce dal portone mentre lo presi dal polso con il fiatone

non stavamo facendo nulla

A me non fotte un cazzo ok? Non me ne fotte un cazzo. Poi quella foto che hai messo!? Che mi rappresenta?

Chiede gelosissimo di me

Non si vedeva niente

Mi sposto pronta a rientrare in casa salendo su per le scale

Rimane davanti il portone con la testa bassa a guardare fisso il pavimento

Te quiero. PauloDybala | Instagram |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora