𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝐈

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Anche se non lo avrebbe ammesso, Damalis era preoccupata

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Anche se non lo avrebbe ammesso, Damalis era preoccupata. E anche tanto. Aveva fatto i conti, e per arrivare da Rocca del Sultano a Leil, capoluogo di Sarasin, ci voleva solo un'ora e mezza. Quindi, se contava sia l'andata che il ritorno e altre due ore per la missione, ci avrebbe dovuto mettere cinque ore. E invece era via da quasi sei.

Una volta che Nasir le intimava di non venire con lui e una volta che lui spariva nel nulla per sette ore. Dov'era finito il Principe della Morte?

La giovane Sarasin se ne stava lì, all'ingresso della reggia con le mani incrociate, aspettando che il suo migliore amico tornasse a casa. Con le braccia incrociate, non riusciva a trattenere un movimento nervoso della gamba.

«Da quanto tempo sei qua a... fissare i cancelli ballando la yagmur dansi con una sola gamba?» chiese una voce alle sue spalle. La ragazza sobbalzò e si girò lentamente.

A parlare era stato Altair Al-Badawi, il generale del sultano. Era una ragazzo alto, con il capelli biondi ben sistemati nel turbante rosso, intonato alla camicia ricamata in oro. Non lo conosceva bene, ma sapeva che Nasir non lo sopportava. Non aveva mai ben capito perchè, sembrava una persona così affabile...

«Da circa mezz'ora. Perchè?» replicò la giovane sarasin, ignorando la frecciatina al movimento involobtario della gamba. Il biondo sorrise.

«No niente. Quindi tu non sei qui perché stai cercando di digerire la shurba del pranzo come il sottoscritto, buon per te. Aspetti il principino?»

Damalis annuì. «E' in ritardo»

«Di solito non vai con lui?» domandò Altair. La ragazza annuì ancora. «E perché non ci sei andata?»

«Nasir ha deciso di darmi un giorno di vacanza non richiesto» sospirò. Vide con la coda dell'occhio il generale sorridere. «Che c'è? Che ho detto di strano?»

«Nulla» rispose Altair, con il suo solito sorriso smagliante «è buffo il fatto che tu non usi i titoli per riferti a lui. Non ti ho mai sentita chiamarlo Principe della Morte o principe ereditario nelle situazioni non ufficiali»

«Perchè dovrei? E' il mio migliore amico, siamo cresciuti insieme»

«E' per questo che non lo temi?»

Damalis alzò le spalle. Era vero. Non lo temeva, non l'aveva mai fatto. Sapeva tutta la storia e conosceva il principe più di chiunque altro, anche di più di Kulsum. Non le era mai piaciuta quella ragazza ed era in cuor suo contenta che Nasir aveva iniziato ad evitarla dopo quello che le aveva fatto il Sultano. Non se lo meritava, certo, ma quella serva non gliela raccontava giusta.

«Forse» rispose. «Nemmeno tu lo temi, o così si dice. Perché?». Altair non rispose, si limitò ad ignorare bellamente la domanda ed indicò un cavallo che si avvicinava al trotto. Afya, la giumenta di Nasir, con il giovane principe in sella.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 25, 2023 ⏰

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