Con una copertina assolutamente meravigliosa e intrigante, Arcanum noctis: segreti della notte di CorinnaLynx attrae subito l'occhio del lettore.
Il viola, colore del mistero, avvolge con un velo una figura altrettanto misteriosa che pare volerci guidare attraverso i segreti proposti dal titolo; scritta messa in evidenza da una leggera sfocatura luminosa che fa la spiccare sul resto con eleganza. Un tocco particolare è dato dalla T capovolta di "noctis", dettaglio che mi ha colpita particolarmente.
La cura con cui è stata realizzata questa copertina è lodevole, ma in caso il disegno non fosse proprio dell'autrice consiglio vivamente di ricercare il vero artista e di apporre i giusti crediti, in forma di rispetto.La quarta di copertina è breve ed efficace, non guasta alcuna sorpresa, ma allo stesso tempo è carica del giusto mistero che spinge il lettore a cimentarsi nella lettura dell'opera. Viene posto come tema centrale l'effettiva incognita della storia: il sospetto arresto dei genitori della giovane strega protagonista, Corinna.
Immergendoci all'interno della storia, l'autrice ci accoglie con una dedica incoraggiante, mirata a spronare il lettore a darsi la forza e a brillare nella propria unicità. Quale miglior modo per introdurre una storia che parla di creature fantastiche ed uniche nel loro genere?
Le effettive porte del racconto si aprono con una notte di tempesta sia nel cielo che nel cuore della protagonista, descrizione che dipinge l'atmosfera oscura la quale permea nei capitoli successivi con un continuum di emozioni turbolente e contrastanti messo in evidenza dalla prospettiva in prima persona in cui sono narrati gli eventi. Man mano che si legge sembra così di star sfogliando il diario personale di Corinna, adornato da ritagli di immagini che separano le interruzioni temporali della storia e da canzoni che scandiscono ancor più l'atmosfera interiore ed esteriore.
Il ritmo è veloce e incalzante, le descrizioni chiare e semplici sono accompagnate da immagini a fine capitolo che aiutano a rendere meglio l'idea di come siano le fattezze dei personaggi. Questi ultimi sono piacevolmente variegati per specie, etnia, caratteristiche fisiche e via dicendo, garantendo al racconto una varietà unica.
Grammatica impeccabile; non ho riscontrato nessun errore raccapricciante, soltanto qualche leggerissima svista che ho segnalato nei commenti, spero in modo poco indiscreto. La lettura è scorrevole e priva di ulteriori intoppi. Il lessico garantisce descrizioni efficaci e schiette; particolari sono le formule in latino, che garantiscono quel tocco magico in più.
E adesso veniamo alle critiche.
1) Personalmente deciderei a priori in modo chiaro l'utilizzo di corsivo e grassetto, scegliendo con categorie separate quando usare l'uno e quando usare l'altro. Nella storia si trova invece una commistione di questi due diversi tipi di scritture che, sì, aiutano ad imprimere più decisione in certi pensieri o discorsi diretti, ma che spesso potrebbero essere giocati in modo diverso.
Ad esempio, nel primo capitolo il primo discorso diretto è scandito dal corsivo, ma i successivi non lo presentano. Allo stesso modo il grassetto sembra sottolineare i pensieri più intimi della protagonista solo di tanto in tanto.Suggerisco quindi all'autrice, ad esempio, questa semplice soluzione:
— il testo normale per i discorsi diretti;
— il testo corsivo per i pensieri dei personaggi e gli appunti mentali della protagonista; per le formule magiche e quei termini particolari legati al vocabolario fantasy della storia;
— il testo grassetto, come fatto fin'ora, per i titoletti esplicativi delle immagini correlate all'aspetto dei personaggi; per scandire il cambio di punto di vista (POV) dei personaggi e quello di tempo/luogo quando essi sono indicati ad inizio capitolo - come già è stato fatto dall'autrice nel capitolo "Attraverso gli occhi di Nova".2) Il mio secondo consiglio per l'autrice, tra l'altro amante del dark fantasy, è quello di spaziare giusto un pizzico in più con le descrizioni. Ho notato che queste ultime sono molto rapide e spesso sostituite da vere e proprie immagini. Credo che se l'autrice si dedicasse a vere e proprie sequenze descrittive potrebbe fare un ottimo lavoro. Ad esempio, quando Corinna perde il controllo nel quarto capitolo, si susseguono una serie di azioni che spiegano cosa fa la protagonista senza però soffermarsi in modo dettagliato sulle descrizioni fisiche e ambientali. Avrei aggiunto qualche metafora e similitudine, qualcosa che paragoni l'accaduto a un evento grottesco e potente scendendo nei minimi particolari in modo da tenere il lettore con il fiato sospeso e l'immaginazione in fermento.
La storia ha in sé tutte le caratteristiche base per farlo, basta soltanto una spinta in più.Sono contenta di essermi dedicata a questa lettura e sono curiosa di scoprire come si evolverà la storia. Fin'ora, il mio capitolo preferito è stato il sesto, con la scena riguardante il filo d'argento che conduce Corinna nella prigione dove sono incarcerati i genitori. È stato un momento delicato e toccante. Per questo posso affermare che il coinvolgimento da parte del lettore c'è stato.
Auguro un in bocca al lupo all'autrice e le auguro anche immensa creatività per poter continuare a tessere questo racconto che presenta tante perle nascoste, come una probabile storia d'amore colorata con le sfumature dell'arcobaleno.
Detto ciò, la mia prima recensione si conclude qui.
Sono apertissima ad un riscontro da parte dell'autrice e ad altri commenti.
Vi ringrazio per essere stati con me, a presto!Mars
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Recensioni: L'Orbita di Mars
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