Capitolo 1

1 0 1
                                    

"No! Ti prego! Basta!" Alisha gli stava urlando contro di smetterla, non ce la faceva più a sopportarlo.
"Se fai come ti dico finirà in fretta, però solo se mi ascolti" le rispose lui guardandola in modo serio, con un tono che non accetta un "no" come risposta.
Alisha cercò di mettere tutte le sue forze insieme e si mise a correre verso la porta che Lui aveva lasciato aperta, ma quando la stava per varcare Lui le prese il braccio.
"Sai, volevo essere gentile, ma mi hai fatto arrabbiare. Preparati."
"No, ti prego. No!"

"Sono sveglia. Respira, è stato incubo. Tranquilla, respira. Non sei più in quella stanza." si sussurrò Alisha svegliandosi di soprassalto. Ancora quel sogno, quell'incubo che ormai la perseguitava da due anni il quale, come al solito, la svegliava ancor prima che la sveglia suonasse e la spense prima che potesse iniziare a suonare. Tutte le sere continuava ad accenderla, sperando di riuscire a dormire serenamente fino all'attivazione del suo suono stridulo alle 7 di mattina, senza alcun incubo.
Prese un cambio d'abiti per poi dirigersi in bagno, si spogliò e aprì l'acqua della doccia per poi infilarsi sotto il getto caldo, il dolce suono dello scrosciare dell'acqua sul suo corpo le ricordava il mare. Le ricordava l'estate, che presto sarebbe arrivata, e il divertirsi con le sue amiche facendo il bagno e giocando a tirarsi con le mani quell'acqua salata che le mancava tanto. Uscì dalla doccia, si asciugò e infine si rivestì.

Andò in cucina e notò che sua madre aveva già preparato la colazione per lei e suo fratello, prese una fetta di pane tostato e bevve una tazza di the freddo per poi tornare in camera sua per finire di prepararsi prima di andare a scuola.
Quel giorno sarebbe stato il primo della sua ultima settimana del secondo anno di superiori e, con l'imminente arrivo delle vacanze estive, si sarebbe trasferita da suo padre negli Stati Uniti. Quel pomeriggio sarebbe andata con la madre alle Poste per spedire gli scatoloni contenenti la maggior parte delle sue cose, mentre quelle di uso quotidiano e alcuni vestiti li avrebbe messi in uno zaino che si sarebbe portata con lei in aereo.

Arrivata a scuola, Alisha vide le sue due migliori amiche, Sofia ed Eleonora, che la stavano aspettando di fronte al cancello della scuola, senza di loro non sarebbe nemmeno riuscita ad entrare in quel posto. Le chiamò con un urlo e corse loro incontro, le abbracciò e parlarono fino al suono della campanella che le fece entrare in classe. Un ragazzo mise le sue mani di fronte agli occhi di Eleonora e le chiese chi fosse, la sua risposta fu immediata: "Gian non scherzare, so che sei tu!" e si girò a dargli un bacio. Gianluca era il ragazzo di Eleonora e subito, dietro di lui, comparve Filippo, il fratello di Eleonora, dicendo loro che dovevano scostarsi dal centro della porta della classe. I due ragazzi, scambiato un paio di parole, salutarono le ragazze e tornarono nella loro classe mentre quest'ultime si sedettero ai loro posti.

Durante la prima ora di lezione di quel giorno Alisha pensò che le sarebbe mancato tutto ciò, quei due erano gli unici ragazzi che riusciva a tenere vicino a se senza iniziare a sentirsi male, ma non riusciva a fidarsi di nessuno dei due. Gianluca era un ragazzo a cui non piaceva rimanere per troppo tempo con la stessa ragazza ed Eleonora lo sapeva, ma non le importava, le piaceva follemente quel ragazzo; mentre Filippo era più il tipo di ragazzo che amava divertirsi ma non troppo, rispettando sempre i limiti che decideva a cui non piacevano le relazioni. Piuttosto che far soffrire una persona, preferiva troncare tutti i rapporti con le persone che non gli interessavano sul nascere. Ad Alisha piaceva questo suo essere così diretto, ma essendolo troppo non riusciva a fidarsi di lui. Pensava che se avesse provato ad aprirsi, lui le avrebbe detto che non era suo amico, che doveva rivolgersi alle sue vere amiche e non a lui.

Dopo tre ore di lezione suonò la campanella che annunciava l'inizio della ricreazione e Alisha, finito di mangiare la propria la merenda, decise che sarebbe uscita nel cortile interno per prendere un po' d'aria. Giunta lì si stese su una panchina, si mise le cuffiette per ascoltare la musica e chiuse gli occhi senza più curarsi del mondo esterno. Proprio per questa sua noncuranza, non vide Gianluca entrare in cortile con Marta, una sua compagna di classe, e recarsi in un punto nascosto in modo naturale da un albero di quercia. Si accorse di loro solo quando suonò la campanella e vide Eleonora entrare in cortile per cercarla. Alisha vide che la sua amica non stava guardando lei ma qualcosa alla sua sinistra, si voltò e seguì con gli occhi lo sguardo di Eleonora. Quello che vide la sconvolse: Marta seduta sulle gambe di Gianluca per poterlo baciare; non capiva come una ragazza potesse sistemarsi fra le braccia di un ragazzo così facilmente. Alisha sarebbe voluta andare da loro per poter dare a Gianluca uno schiaffo in pieno volto, ma aveva paura sia di avvicinarsi per toccare la sua pelle sia delle conseguenze che ne sarebbero seguite.

Eleonora, dopo un primo momento di sorpresa, andò da loro e rimase ferma immobile per una decina di secondi prima di colpirlo sul naso con un pugno, facendolo sanguinare; rispetto ad Alisha, non si curava delle conseguenze della sua azione la quale, fortunatamente, non ebbe ripercussioni sulla sua vita scolastica.
Alisha corse da lei, la prese per un braccio, era portò via da loro; aveva paura della reazione che avrebbe avuto nei suoi confronti, ma ancor di più di ciò che avrebbe fatto a quei due se fosse rimasta lì.
"Non mi toccare!- Eleonora tolse il proprio braccio dalla mano di Alisha -Perché li hai lasciati fare?"
"Non li avevo visti... ero arrivata che non c'era nessuno"
"Quindi vorresti dirmi che non li hai visti?"
"Si, se li avessi notati te lo avrei detto subito! L'hai visto pure tu che non stavo nemmeno guardando!"
"Perché mi hai fermata? Gli avrei spaccato la faccia!"
"Ti sei risposta da sola- le rispose Alisha alzando le spalle -non volevo che finissi nei guai. Sei la mia migliore amica e non vorrei ti giocassi l'anno per una cosa del genere."
"Gli avresti spaccato la faccia pure tu?"
"Se potessi farlo lo farei... ma sai quello che mi è successo, non riuscirei mai ad avvicinarmi a lui... avrei troppa paura di quello che mi farebbe dopo."
Eleonora abbracciò Alisha, spesso diventava vittima dei suoi ricordi, tendeva spesso a ripensare al suo passato e ad agire di conseguenza. Alisha ricambiò l'abbraccio dell'amica e le accarezzò la schiena, era Eleonora ad essere stata tradita, era lei a dover essere consolata.

Finite le ore scolastiche fece la strada per tornare a casa con le sue amiche ed Eleonora chiese loro consiglio su cosa fare con il proprio ragazzo.
"Sai come è fatto e sai cosa ti avrebbe fatto. Non dovresti stare male a causa sua, ti ha tradita con Marta per sottolineare il fatto che la vostra relazione, per lui, è stata solo una storiella e niente di più." le rispose Sofia.
"Non essere così diretta, sembri suo fratello. Leo, non dovresti starci male per lui, è solo un idiota dopotutto, ne troverai miliardi migliori di lui. Dovresti solo lasciarlo perdere... Non dovresti starci male ma è ovvio che ti importa di lui. Solo ti chiedo di pensare che esistono situazioni peggiori all'essere tradita, può aiutarti a farti stare meglio." rispose loro Alisha.
"Hai ragione, scusami. Dovrei solo lasciarlo..." rispose Eleonora ad Alisha.
"Ed è qui che ti sbagli. Dovresti dirgli che sai tutto quello che ha fatto con Marta da tempo e che non ti è mai importato veramente di lui." le rispose Alisha, era brava a parole e, di conseguenza, quando loro avevano bisogno di un consiglio chiedevano sempre e solo a lei.
Trascorsero il primo pomeriggio insieme parlando e mangiando della piadina comprata ad un chiosco vicino a scuola per poi andare a sedersi sul prato, all'ombra di una quercia, di un parco poco distante da dove erano prima.
Parlarono di tanti argomenti, ma il più discusso fu su ciò che avrebbero fatto nei giorni successivi fino alla partenza di Alisha.

Tornata a casa finì di mettere nei pacchi, che avrebbe spedito in America, gli ultimi oggetti che aveva lasciato in camera sua nei giorni precedenti. Quando la madre la chiamò per andare in Posta, Alisha, aiutata dal fratellastro, portò gli scatoloni in macchina della madre. Avendo fatto il tutto online avrebbero dovuto solo consegnarli per poi tornare a casa, ci avrebbero messo 5 giorni per essere consegnati a casa di suo padre.

Il giorno seguente si incontrarono al cinema della loro zona per vedere un film e cenare lì poiché al suo interno c'erano anche dei ristoranti che offrivano una promozione; essa consisteva nel avere cena e biglietto del cinema ad un prezzo inferiore rispetto a quanto sarebbe costato in una giornata diversa da quella della promozione. Avrebbero guardato un film horror nonostante Eleonora e Sofia non volessero che Alisha avesse gli incubi la stessa notte; mentre quest'ultima sperava che vedendo un film di questo genere potesse sognare qualcosa di diverso dal solito, sia che fossero incubi o sia che fossero sogni; ma così non accadde, anche quella notte sognò il suo solito Incubo.

Il pomeriggio del giorno seguente lo passò con Carlo, il proprio fratellastro, essendo che pioveva e grandinava nonostante ormai fosse estate. Passarono il tempo a giocare a dei videogiochi con la loro console mobile e la sera giocando a dei giochi di società con il resto della famiglia.
Alisha, in quelle ultime giornate, fece in modo di divertirsi sia con la famiglia che con le proprie amiche, fino all'arrivo dell'ultimo giorno di scuola.

Niente senza di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora