Capitolo 3

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Alisha si svegliò madida di sudore e spaventata sedendosi sul letto, lo aveva sognato ancora. Si stese buttando la schiena all'indietro e iniziando a fare respiri profondi per calmarsi. Pensò che ci sarebbe voluto ancora del tempo prima di poter smettere di sognarlo, che questo sarebbe stato il suo nuovo inizio e che il pensiero di Lui non le sarebbe più dovuto tornare in mente. Doveva cancellarlo dalla sua testa, anche se non sarebbe stato un percorso facile, era convinta nel volerci riuscire.

Quando ebbe finito di calmarsi, Alisha guardò l'orario, si alzò dal letto e si diresse verso lo scatolone dove prese un cambio d'abiti, l'accappatoio e il necessario per farsi un doccia. Uscì da camera sua e notò che la porta del bagno era chiusa, ma nessun suono proveniva da dietro di essa; di conseguenza, per precauzione, decise di bussare e non ricevendo alcuna risposta entrò. "Vuoto" mormorò felice, ansiosa di togliersi tutto quel sudore appiccicoso da dosso, chiuse la porta dietro di se a chiave e decise di sbrigarsi, le era rimasto poco tempo per riuscire a farsi la doccia entro mezzogiorno.

Alisha scese in cucina appena in tempo, Marco stava per chiamare i figli per andare a tavola per mangiare; ma vedendo Alisha in quella stanza, chiamò solo Derek. Non sentendo risposta dal figlio si diresse al piano di sopra verso la sua camera, aprì la porta e lo trovò ancora addormentato.

Derek si sentì chiamare e scuotere una spalla, non voleva destarsi da quel bellissimo sogno. Era in un parco e stava rincorrendo una ragazza che non era riuscito a riconoscere, non aveva ancora visto il suo volto.

"Derek, su svegliati, se non lo fai io e Alisha ci mangiamo tutte le lasagne da soli!"

"Va bene papà, adesso mi alzo, un attimo e scendo."

Derek non si sarebbe perso le lasagne fatte in casa da suo padre per nulla al mondo, le reputava uno dei piatti più buoni che avesse mangiato nella sua vita. Si vestì di fretta, prendendo ciò che aveva lasciato sulla sedia della sua scrivania il giorno prima e si diresse in cucina, dove trovò Marco parlare in italiano con la figlia. Derek pensò che le stesse spiegando dove avrebbe potuto trovare i piatti, che una volta riempiti, avrebbe poi lasciato sul tavolo.

Per Derek, Marco era come un padre, anche se lo conobbe solo a sette anni, fin dall'inizio lo aveva chiamato papà. Non aveva mai conosciuto il proprio, morì poco dopo aver compiuto il primo anno di età, di lui aveva solo delle foto scattate dalla madre. Un giorno di quando aveva da poco compiuto sei anni, andò con sua mamma nel suo posto di lavoro e vide quest'uomo. L'uomo vedendolo annoiato, si mise a giocare e disegnare insieme a Derek, mentre aspettava l'appuntamento con una delle assistenti della succursale americana della ditta. Poco dopo Karen chiamò l'uomo nel suo ufficio e si stupì quando lo vide con il proprio figlio. L'anno dopo lui si trasferì in quella ditta e pochi anni più tardi si sposò con lei.

"Aly, poi cosa hai intenzione di fare oggi? Finisci di sistemare camera tua o vai a fare un giro con Derek?"

"Penso che oggi starò in camera, ieri ho sistemato solo ciò che avevo nello zaino, devo ancora trovare posto a tutto quello che c'è nello scatolone."

"Va bene, io dopo devo andare a lavoro, quindi se Derek esce starai da sola in casa, è un problema per te?"
"No, non credo papà, tanto devo solo stare in camera mia a sistemare."

Alisha finì di mangiare solo mezza porzione per poi dirigersi in camera sua quando gli altri ebbero finito la propria. Si stese sul letto: avrebbe giocato un po' con il telefono prima di sistemare ciò che era rimasto dentro lo scatolone. Aveva portato con se anche i suoi videogiochi, sistemati in modo ordinato dentro una scatola rosa con il suo nome, lo aveva scritto sul coperchio con il pennarello indelebile nero quando era più piccola. Mise i vestiti nell'armadio e notò che era pieno solo a metà, non aveva tanti vestiti perché le piaceva indossare sempre le stesse stoffe e gli stessi abiti che la facevano sentire protetta. Per ultimo posizionò su uno scaffale, posto sopra la scrivania, i suoi amati libri e un portagioie in legno con un carillon all'interno, nel quale teneva tutte le fotografie che nel corso degli anni aveva voluto stampare.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 01, 2023 ⏰

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