Una storia

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Lo aspettava da tanto.
Quel giorno finalmente arrivò.
La lettera per la più prestigiosa scuola di magia del mondo era stata recapitata a casa sua in pieno centro di Londra.
Era il momento.
Il momento di iniziare veramente la sua vita.
Il suo destino era stato scritto molto tempo prima della sua nascita.

E con il suo anche quello dei suoi genitori.

La madre, Leah, era nata nel mondo magico e abituata a viverci ne diventò pienamente consapevole: non lo capiva.
Per lei era strano anche il fatto di possedere sangue Veela nelle vene, come fin da piccola le avevano sempre rammentato in quella vecchia storia troppo simile ormai a una leggenda. A lei di questo proprio non interessava nulla anche perché dei poteri giacenti nella sua anima non se ne vedeva traccia, l'unico tratto riconducibile realmente a quella sua peculiare caratteristica erano gli occhi verdi vispissimi e sempre attivi, neppure troppo tipici di quelle creature per Leah così lontane quali sono le arpie Veela.
Proprio per queste motivazioni ammirava da lontano i mezzosangue oppure i nati babbani fortunati (o disgustosi a detta dei suoi compari) che potevano vivere tra gli umani, gli voleva bene e non capiva perché alcuni dei maghi li evitassero. La sua famiglia era appena ritornata "una stabile e rispettata casata purosangue" dopo che sua nonna aveva sposato un babbano nel suo secondo matrimonio, con il quale aveva addirittura avuto un figlio (ovviamente illegittimo) e aveva infangato il loro cognome.

Il padre Payton, invece, girava fin da bambino il mondo con la sua famiglia allargata ma tornava sempre alla sua terra, quale era l'America (ecco il perché del nome così inglese della figlia). Il papà discendeva da una famiglia antichissima (ma non purosangue cosa terribile a quanto dicevano i parenti di Leah) di maghi che prima e dopo essere stati in una scuola di stregoneria convivevano per scelta con coloro che non avevano magia. Payton proprio per questo imparò Babbanologia ad Hogwarts, e non alla  Scuola di Magia e Stregoneria di Ilvermorny come alcuni dei suoi familiari fecero. Dopo anni insegnò quella stessa materia nello stesso luogo il quale per primo gliel'aveva fatta conoscere e amare: Hogwarts.

Sua madre, l'allora signorina Bulstrode, si trasferì dalla noiosa scuola femminile "Accademia della magia di Beauxbatons" (situata in Francia) quella che aveva tutte le streghe "perfette" e "aggraziate".
Arrivata ad Hogwarts iniziò il suo settimo anno e conobbe il suo professore di Babbanologia: il signor Payton Davis.

Tra i due fin da subito nacque un intesa indescrivibile che prima passò inosservata ma pian piano si fece evidente. L'esempio più palese di ciò erano gli sguardi e le battutine fatte senza malizia, almeno all'inizio, durante le lezioni.
Se ne accorsero da ultimi proprio i diretti interessati, quando, un giorno felice, si baciarono per la prima volta, dopo un classico "Bulstrode, lei si fermi dopo la lezione".

Non ci fu nulla da fare. Quello era amore. E lo è ancora. Al professor Davis fu chiesto in seguito allo scandalo (insomma oltre ad essere un professore, lei aveva diciassette anni e lui ventisei) di abbandonare la cattedra: così fece, ma ottenne una moglie da quell'esperienza.

I novelli sposini si trasferirono a Londra nel mondo babbano, che poi impararono a chiamare umano, e diedero alla luce la loro figlia unica: la nostra Jane. Dobbiamo precisare che in verità non era l'unica figlia infatti Payton e Leah avevano già avuto un figlio, il cui nome era Jacob, alcuni anni prima della nascita di Jane ma che si spense in giovane età a causa di un Avada Kedavra scagliato da un seguace di voi-sapete-chi a causa della resistenza dei genitori di Jane che non si vollero schierare dalla parte dei cattivi durante le ricerche per seguaci del Signore Oscuro: i Mangiamorte avevano catturato Jacob e la neonata, lui per evitare che il loro "messaggio" ricadesse sulla piccola si era sacrificato. Diverso è quello che Jane pensa a riguardo; comunque di questa faccenda sa ben poco e nessun Davis ne parla mai.

La bambina fin da piccola vivace crebbe conoscendo e ammirando il mondo magico e sperando che un giorno arrivasse anche a lei quell'incredibile lettera.
Jane ha dei capelli mori e lisci (regalo del padre) che porta a caschetto; gli occhi verdi, tanto che i più belli fra gli smeraldi assai glieli invidiano; è bassa per la sua età ma sa come farsi rispettare; la carnagione fin troppo chiara.
È solare, permalosa, altruista, intraprendente e odia molto le bugie.
Ha un coraggio esagerato, addirittura l'anno scorso un uomo aveva preso la borsa della madre e lei senza pensarci un attimo ha inseguito il ladro e quando lui si era fermato lei gli aveva tirato un calcio tra le gambe, recuperata la borsa era corsa via.

Ma tornando ad ora...

Jane prende tra le mani la lettera e la apre. Trema. Vuole assicurarsi che sia per lei quella busta. Ma in effetti non avrebbero mai potuto sbagliare.
Legge il nome.
È il suo. JANE FLAMINIA DAVIS.
I suoi genitori le hanno sempre detto: "Quando la lettera arriverà partiremo per il mondo magico".

Jane ammirava la magia quando i genitori la usavano e questo accadeva raramente e solo se necessario. Ora avrebbe potuto usarla anche lei.

La famiglia iniziò a comperare il necessario per la scuola e arrivato il fatidico giorno si salutarono con le lacrime agli occhi anche se si sarebbero trasferiti più vicino a lei.

Jane salì sul treno e partì.
Prese posto in una carrozza vuota, non che le dispiacesse la compagnia ma voleva riposare per essere al massimo delle forze e così fece. Arrivò davanti all'imponente castello e con gli altri primini entrò. Era magnifico.
Pian piano smistarono i bambini disorientati dagli applausi e dalla folla fino a quando arrivò il turno di Jane.
Prese posto sulla sedia e istintivamente iniziò a ripetersi "Ti prego non Tassorosso, non Tassorosso!"
Al che il cappello le chiese: "Come mai no?" Tranquillamente rispose: "Giuro che ho provato ad essere gentile in ogni occasione ma poi capita sempre che faccio un casino, mi prendono per cattiva e rovino tutto e questa volta non voglio che succeda come al solito".
"Mhh" riprese il cappello "Grifondoro!"
Jane inizió a saltellare per felicità e si sedette al suo nuovo tavolo, mentre sorrideva ai commensali.

Sua madre era una Tassorosso e suo padre un Corvonero ma era troppo scalmanata per la prima casa e troppo poco riservata (e sveglia) per la seconda. Per Serpeverde non aveva paura. Tutti li giudicavano infimi ma lei no. Purtroppo o per fortuna quella bambina non aveva abbastanza malvagità dentro sé per finire con loro.
Scontata quindi la scelta del cappello.

Col passare degli anni Jane si fece molti nuovi amici ma quelli che incontrava più spesso erano di certo i grifoni, Ginny (sua amica stretta), il fratello Weasley, anche se, talvolta, si dimostrava un poco strano, il Prescelto e la mezzosangue Hermione, che era un po' diffidente e ostile proprio per il fatto che senza studiare nulla era tra le prime della classe.

Non mancavano le interazioni con le altre casate peró: tra i Corvonero aveva un amica speciale, Luna; Cedric (l'unico più grande di lei) lo aveva pescato tra i tassi e infine nelle serpi aveva scoperto un mondo, il quale conteneva il mitico Blaise, il freddo Draco e la cara Daphne.

Jane era convinta che il cappello parlante avesse bevuto qualcosa di strano perché proprio alcune di questi non corrispondevano alla propria casa: Luna era una Tassorosso mancata, Cedric doveva finire in Grifondoro e Hermione sembrava una corvo. Questa era solo una stupida idea che immaginava ogni tanto.

Col passare del tempo, mentre faceva conoscenze, dentro di Jane si dilatò l'idea che anche con lei si fosse commesso un errore perché più andava avanti più gli altri Grifondoro corrispondevano alle caratteristiche della casa e lei cambiava...

AUTRICE:
Ciao a tutti sono nuova e questa è la mia prima storia! Forse avrei dovuto dirlo dopo...vabbè
SCUSATE GLI ERRORI!
Naturalmente non ci sarà solo narrazione poi arriva il pov di Jane!
Baciiii

Il mio brivido sei tu | Draco Malfoy 🔴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora