(DM) - Capitolo 31

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Busso, perché al contrario loro, anche potendolo fare, non mi imbuco in casa degli altri senza permesso

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Busso, perché al contrario loro, anche potendolo fare, non mi imbuco in casa degli altri senza permesso. Aspetto che venga ad aprire, sono andato perfino nel suo ufficio stamattina, scoprendo solo dopo che si era preso un giorno di permesso. Per uno stacanovista come Blaise, è un evento più unico che raro.

Spero con tutto il cuore che sia ancora a casa perché con Ginny sia andata bene piuttosto perché ieri sera io gli abbia fatto male sul serio.

Compare due minuti dopo con la faccia assonnata e perfettamente intatta, posa i suoi occhi su di me e, una volta che mi ha messo a fuoco, lo vedo fare un minuscolo passo indietro. Il braccio di Zabini è largo quanto la mia testa e lui indietreggia davanti a me?

"Se vuoi colpirmi ancora, non mi difenderò" dice, cogliendomi alla sprovvista, "so di aver sbagliato, so di meritarmelo quindi..", allarga le braccia, come a voler sottolineare la sua tesi.

Mi strizzo il ponte del naso con due dita, stupido Blaise, non poteva insultarmi, rendendomi le cose più facili? Ma no, lui deve darmi ragione, deve ammettere di aver sbagliato.

Razionalmente, so che a Pansy non interessa più nulla di quella vecchia storia, so che è inutile per me vivere ancorato al passato ma io mi ricordo. Mi ricordo di Pansy in lacrime nel dormitorio, mi ricordo di come evitasse l'argomento anche se, conoscendola da sempre, capivo quando stava male.

Tiro un profondo sospiro, puntando gli occhi nei suoi. "Non ho intenzione di scusarmi per averti colpito, te lo sei meritato", dico, anche se sia Theo che Hermione ieri sera hanno provato a convincermi del contrario, "e non dovevi tradire Pansy, ma non ho nessuna intenzione di colpirti ancora".

"Ah" mormora rilassando le spalle, inizia a guardarsi le unghie, "credevo che potessi usare quello che è successo come pretesto per.."

Si schiarisce la voce, tiene puntati gli occhi in basso, prendendo coraggio solo all'ultimo per alzarli verso di me. "Pensavo volessi vendicarti per come mi sono comportato al sesto anno".

"Quando hai impedito a me e Theo di fingere di essere fieri del Marchio? Quando ci hai fatto capire che non eravamo soli ad affrontare tutta la merda di Voldemort?", quasi scoppio a ridere per l'assurdità delle sue parole, "non essere ridicolo, ti sono grato per quello".

Blaise mi fissa a bocca aperta, sbatte le palpebre un'infinità di volte facendomi dubitare di quello che ho detto, c'era qualcosa di sbagliato?

"Draco.." mormora mentre un gigantesco sorriso si apre sul suo volto, "tutta la merda di chi?"

"Voldemort" ripeto, noto il suo sorriso che si espande ancora di più. Mi afferra per una spalla, scuotendomi un paio di volte. "Lo hai chiamato per nome" dice, quasi meravigliato.

È come una secchiata di acqua gelida quando meno te lo aspetti. "Non ci ho nemmeno pensato", sussurro spalancando anche io la bocca di poco. Non ero mai riuscito a chiamarlo così, non per rispetto o riverenza, ma per paura. Come se dovesse tornare in vita e smaterializzarsi al mio fianco da un momento all'altro, come se potesse punirmi per averlo chiamato in quel modo senza un valido ed urgente motivo.

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