Capitolo 4 (Aggiornato!)

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Il giorno seguente iniziarono le lezioni. Sul sito della scuola erano stati pubblicati gli orari delle varie materie. L'inizio era previsto per le 8:00 ma la sveglia la impostammo alle 6:00 per iniziare a prepararci (lentamente per il sonno) e per evitare la confusione per la colazione .
Naturalmente, il suono "digitale" della sveglia fu un trauma.
Era sempre il nostro primo giorno e anche se Kevin era abituato ai ritmi di questa scuola, era tentato di buttare il suo telefono (aveva impostato lui la sveglia) fuori dalla finestra.
Alla fine, entrambi rassegnati, ci alzammo dal letto per iniziare a prepararci.

Fortunatamente nella sala mensa c'erano poche persone: sarebbe stato un secondo trauma per le mie orecchie sentire troppi studenti parlare contemporaneamente.
Mentre mangiavamo ebbi la possibilità di conoscere meglio Kevin.
Mi raccontò principalmente della sua famiglia: sua madre era a capo di un'importante catena di alimentari e suo padre progettava modelli di automobili sportive per marchi abbastanza famosi. Sua sorella Sophie, che era un anno più grande di lui che fequentava l'ANC (la scuola femminile vicino alla nostra). Aveva anche un cane di nome Bob.
Quando fu il mio turno suonò fortunatamente la campanella per l'inizio delle lezioni e gli promisi che gli avrei raccontato di me più tardi, anche se in realtà speravo che si dimenticasse di questo argomento.
Parlare della mia famiglia... non era facile per me. Ultimamente c'erano stati molti cambiamenti nella mia vita, troppi!

Entrati in classe io e il mio compagno ci sedemmo vicini.
La nostra aula era solo per chi era, naturalmente, composta solo da Green Lions del 4° anno. Ogni dormitorio, infatti, aveva le proprie classi e ciò permetteva di poter approfondire meglio le proprie abilità (nel campo dello sport, della poesia, dell'arte, etc.).

La giornata passò abbastanza in fretta. La maggior parte delle lezioni, fino alle 16:00 (tolta un'ora per la pausa pranzo), erano sport. Facemmo un'ora basket (lo sport che preferivo di più), cricket, calcio, golf e scacchi (*). Kevin se la cavava in tutto ma notai che era molto più bravo in sport di concentrazione e calma come gli ultimi due, al contrario di me.
Tornammo comunque in camera sfiniti. Kevin fu il primo a farsi la doccia e quando finì si ricordò della "promessa" che gli avevo fatto.
Io per un momento rimasi in silenzio, poi, sedendomi a gambe incrociate sul letto iniziai.
Fui molto sintetico.
Mia madre era un medico e mio padre era proprietario di alcuni campi da baseball. Io ero figlio unico.
Detto così, gli dissi che avevo bisogno di una doccia.
Chiusi la porta del bagno, appoggiai la schiena su di essa e piano piano scivolai giù per sedermi a terra.
Misi la tra le ginocchia e iniziai a massaggiarmi il collo cercando di rilassarmi e far svanire l'ansia
Ciò che avevo detto a Kevin era vero, ma riguardava il passato...

(*Gli scacchi sono a tutti gli effetti uno sport. In Italia sono riconosciuti dal CONI ma non sono ancora riconosciuti a livello olimpico)

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