Mels:
7 anni fa:
Mamma:"tesoro ti prego,non fidarti mai di nessuno,la gente è malvagia..le persone a volte non sono come credi che sono..mi prometti che prima di fidarti aspetterai un pò e me ne parlerai..vero Mels?...""Mamma..perché mi dici questo.."
"Tesoro non saprei come dirtelo.. sei ancora piccola.."
"Mamma..dirmi cosa?..ho 10 anni..non sono piccola.."
"Tesoro,mi dispiace..ma papà ci ha abbandonate..è andato via di casa con la sua nuova amante..mi dispiace tesoro"
In quel momento il fiato mi mancò,dissi di non essere piccola..ma sembrava proprio che io lo fossi mentalmente..non ero pronta per questo..non l'avrei mai immaginato.
Iniziai a piangere ininterrottamente senza rivolgere parola a mia mamma..
Mi sentii il cuore fuoriposto..la mia vita cambiò.7 anni dopo:
*suono della sveglia*
Mi alzo di colpo con un respiro affannato perché il sogno,o meglio,incubo che avevo fatto era il solito,ma anche il più doloroso..
E ovviamente inizio a pensare tra me e me:"perché ogni notte le immagini che si ripetono nei miei incubi devono sempre essere di quel giorno,quel momento,e quelle persone,7 dannati anni fa.."
Mia mamma mi chiama inaspettatamente,urlando:
"Mels sono le 8 del mattino,non hai sentito la sveglia?! È il tuo primo giorno di scuola quì a New York alla St. Smith"
Mi agito e inizio a pensare che mi sono persa un pò troppo a pensare.
Urlo a mia mamma:
"oddio mamma 5 minuti e sono pronta! 5 minuti!"In preda al panico vado dal mio armadio prendo dei vestiti a caso e mi catapulto in bagno per cambiarmi e prepararmi,non faccio niente di che per il trucco,metto un rossetto color pelle e un pò di blush sugli zigomi per risaltarli e infine un pò di mascara,il mio preferito,quello verde della essence.
Mi metto dei cargo bianchi e un top blu con una stampa di una macchina bianca,sopra metto un bomber blu e bianco,infine prendo le mie cuffie bianche,quelle non possono,ne devono, mai mancare.
Come acconciatura non faccio nulla di che,scelgo di raccogliere i miei capelli in una semplice coda di cavallo e corro dalle scale,sfortunatamente cado e quella caduta magari mi ha dato una raddrizzata perché improvvisamente ricordo di aver dimenticato la cosa più importante,lo zaino.Corro su per le scale prendo lo zaino e corro di nuovo giù.
Senza degnarmi nemmeno di un pancake già fatto con la nutella come ogni mia colazione salgo in macchina e dico a mia mamma di correre perché sennò avrei fatto ritardo al mio primo giorno di scuola e sarebbe stato un gran colpo basso per me.Mentre sono in macchina i miei pensieri sono rivolti solo ad una cosa,ovvero al fatto che oggi pomeriggio sarebbe arrivata l'altra famigliola felice ad abitare in casa nostra e avrei incontrato il figlio,l'idea mi disgusta parecchio,mi perdo a pensare per un pò e di conseguenza non mi accorgo che siamo già davanti ad una scuola da urlo,è fatta di mattoni grigi e blu e c'è un ponte per entrarci,mando un'occhiataccia a mia mamma e la saluto,si la scuola è bella ma è troppo,e poi cosa siamo,nel medioevo? Pure il ponte,bah.
Corro dannatamente veloce solo quando mi accorgo di starmela prendendo troppo con calma appena do un'occhiata all'orologio e noto che si sono fatte le 8 e le lezioni iniziano alle 8:05,quindi corro verso la mia classe,la mia prima lezione è quella di sociologia,frequento il liceo delle scienze umane,in realtà la cosa mi da solo che sollievo perché so che di solito questo è il liceo con più ragazze che maschi,vi chiederete perché il pensiero mi da sollievo,beh,solo perché sono "strana",io non ho mai avuto amici maschi,o anche solo rapporti con essi e anche se vorrei averli mi sentirei parecchio a disagio.
Come potete notare,si ero di nuovo con la testa fra le nuvole,infatti,sbatto contro qualcuno che stava per entrare nella mia classe.
Mi alza su prendendomi delicatamente per le spalle,come se fossi un pezzo di vetro in preda al rompersi.
Lo guardo negli occhi.
Ha un paio di occhi blu mischiati con il grigio,mi sta guardando anche lui e passiamo esattamente 5 secondi senza rivolgerci una parola,però improvvisamente mi dice:
"Ma tu da dove vieni? Vedi di stare più attenta o la prossima volta non la passerai liscia"
Ride ma io sono veramente in preda alle lacrime per la rabbia sta volta,improvvisamente viene preso dai suoi amici per entrare in classe,allora raccolgo la mia roba e prendo posto accanto una ragazza che di faccia sembra simpatica,anche se come dice il detto:"mai giudicare un libro dalla copertina" e per me non vale solo per i libri,ma anche per le persone,prendo posto e la saluto presentandomi,lei mi guarda stranita e finalmente,in modo gentile,mi rivolge parola,dicendomi:
"Hey,sei nuova? Non ti ho mai vista,io sono Pennie ma puoi chiamarmi Pens"
E ovviamente non poteva mancare un sorrisetto dolcissimo da parte sua.
Io rispondo con un semplice:
"Sono nuova,vengo dall'Arizona,mi chiamo Mels,tu?"
In realtà non mi aspettavo che mi parlasse in modo così gentile,pensavo fosse più scortese dato che le ragazze di New York sono tutte perfettine,certo,lei è bella,ma non sembra affatto perfettina di carattere.
Ricambio quindi il sorriso dolce di prima.
Inaspettatamente il ragazzo con cui mi ero scontrata prima si mette vicino a me,il che è un vero imbarazzo e tra l'altro è un vero stronzo ma dannatamente bello,ok penso di essere in bilico tra una crisi nervosa e una crisi nervosa.
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In a heartbeat
ChickLitV è una ragazza che ha una vita che non è degna di essere chiamata così,lei sta sempre male e si sente come legata in un punto fermo della vita. È un'appassionata della lettura e scrittura di libri. Tyler è un ragazzo appassionato di lettura ma non...