sul dorso del Gaamo

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Il mio urlo si smorzò quando caddi su qualcosa di morbido grande come un letto matrimoniale.
Era un enorme volatile color carbone e cenere.
No, non poteva essere lui. Era una ventina di volte più grande.
-Ga'am?- chiesi.
-si -
-come, come hai fatto?-
-essere un Gaamo ha qualche vantaggio.
Rimasi zitto un bel po', esterrefatto poi chiesi.
-che ne sarà dei miei compagni?
- ai tuoi compagni sarà cancellata la memoria. Anche alla tua insegnante. Risulterà come se non fossi venuto a scuola. Anche la tua famiglia lo crederà, dirà che sei in un campeggio in montagna con degli animatori.
Pensai a quanto casino era successo per colpa mia.
-Ga'am, perché il mio amico Piazza poteva vederti?
-vedi, Roger, anche lui e un prescelto, fra cento giorni della terra di Theal, anche lui dovrà partire per l'Antica Terra.
Tacqui un attimo, poi chiesi.
-Gaamo?
-si Roger.
-Quanto sono cento giorni di Thean?
-Theal, con la L, comunque sono circa una settimana terrestre.
Tacqui un po' pensando alla grande differenza temporale tra questi due stati.
-Come... come raggiungeremo il posto che tu dici?
-Con i sogni Roger Breem, con i sogni si possono raggiungere posti lontanissimi.
Pensai che fosse una bugia, ma non dissi niente.
Guardai sotto di me, le case correvano veloci; sembrava sera ma erano solo le dieci di mattina.
Il cielo era ancora nero, con dei riflessi rossi, ma aveva smesso di piovere, cosa che apprezzai dato che non avevo alcunché con cui ripararmi.
Ringraziai solo la mia buona stella che a scuola avevano spento i caloriferi quindi avevo già su il giubbino.
-Ga'am, quanti ce ne sono di... si insomma come me?
-La tua scuola ne ha un numero molto alto, con te siete in cinque. Due figli di Thurin e tre figlie di Roxalisy.
-Due che?
-I figli di Thurin sono gli umani discendenti da Theal maschi, le figlie di Roxalisy sono femmine. Nella tua scuola siete in quattro prescelti nella tua classe, una in un'altra. È tua sorella.
Mi confortava il fatto che anche mia sorella fosse una figlia di Roxalisy.
-non è strano che sia io che mia sorella discendiamo da Theal?
-oh, no, no, è facile che due famigliari abbiano le stese origini. Sangue dello stesso sangue, capisci?
Rimasi zitto per qualche minuto, poi chiesi:- Ga'am?-.
-per un po' ho sperato che non facessi più domande. - rise - siete curiosi voi umani.
-non capita tutti i giorni di volare sopra una cornacchia, e di scoprire di discendere da una terra accessibile solo dal mondo dei sogni.
-fa la tua domanda Roger.- forse irritato dal fatto che lo avevo chiamato cornacchia.
-da cosa discende la mia famiglia?
-La tua famiglia discende dall'antico popolo degli elfi del sonno, i portatori dei sogni.
Oh, no! Pensai Ecco hanno sbagliato tutto, non sono io chi cercano.
-ti riferisci al mio cognome vero? Avete sbagliato non sono io, il mio cognome si legge 'brim' no 'drim' come dream, sogno.
-è elfico, Roger Breem!- disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
Ah ma certo, che sciocco che sono, elfico! Come ho fatto a non pensarci?! Pensai sarcastico.
<ti sento Breem>
Non gli rivolsi più la parola finché non mi addormentai.

***

I piedi scalzi correvano veloci sulla sabbia candida, la lunga veste bianca e oro le ondeggiava sulle caviglie.
Lo aveva sentito... un Aremoto.
Segno che qualcuno aveva varcato il mondo dei sogni, ed era entrato nell'Antica Terra.
Si chiese se era un figlio di Thurin o era una discendente di Roxalisy.
Il rombo dell'Aremoto e l'aria che si muove e trema, risuonavano ancora nell'aria.
Era in ritardo, lo sapeva.
Socchiuse gli occhi per lo sforzo, e due splendide ali da farfalla trasparenti le spuntarono dall'esile corpo.
Continuava a correre fino a che i piedi cominciarono ad alzarsi come se salisse una scala trasparente.
Continuò ad avanzare sempre più veloce, le ali che battevano rapidissime mandando scintille luminose.
Lo vedeva, aveva quasi raggiunto l'arco che delimita il passaggio tra il mondo dei sogni e Theal.
Era curiosa anche di vedere com'era il suo Benner'hin, Accompagnatore.
Prese quota e accelerò il battito d'ali.
Ora poteva vedere bene, erano un figlio di Thurin e un Gaamo.

***

Sulla schiena del Gaamo sognai:
Stavamo volando leggeri nel buio del cielo piovoso, a un certo punto una nebbia densa ci avvolse, in parte a noi volavano pesci enormi dai baffi lunghi.
Ad un certo punto il Gaamo atterrò su una sorta di nuvola enorme, grande come una città, bianca, tutto sembrava di quel colore, in ogni punto in cui si guardava, si vedeva solo e soltanto bianco.
Atterrammo ai piedi di un grande arco.
-Sto sognando Ga'am?
-Sì Roger Breem. Ma non per questo significa che non sta succedendo davvero.
Mi ricordai che mentre si sogna non si ha la capacità di chiedersi se è un sogno. Mentre si dorme, si crede che sia la realtà.
Allora non doveva davvero essere un sogno in tutto e per tutto.
-Dove siamo, Ga'am?
-Questo è il Limber'hil, il confine tra sogno e realtà.
Poco dopo che eravamo arrivati atterrò una ragazzina minuta sui quindici anni aveva delle splendide ali che mandavano bagliori cristallini.
-Benvenuti nel Limber'hil.- la sua voce era cristallina come una cascata in montagna.
-G...grazie.- era giovane, ma metteva soggezione.
-Ben trovata Beinlyn. - disse Ga'am.
-anche lei Ga'am. Bene suppongo sappiate la procedura, -disse - ma devo ripeterla, dopo aver oltrepassato l'arco, ti troverai davanti a una porta, la aprirai e al tuo risveglio ti troverai in un'isola nei paraggi di Theal. Qui incontrerai il tuo Hobrill.
Mi ero dimenticato che stavo sognando.
Contai mentalmente, poi dissi:-ho tre domande.
Vidi Ga'am che alzava gli occhi, ma lo ignorai.
-poni i tuoi quesiti giovane umano.
Era strano sentirsi chiamare umano.
Dissi:-primo, che cos'è un Hobrill?
-un Hobrill è colui che ti darà la tua missione.
-la mia che?
-vale come seconda domanda?
-no.
-allora non avrà risposta.
Strinsi gli occhi.
-bene,- dissi- la seconda è: Gaamo verrà con me?
-si.
-terzo, con cosa apro la porta?- dissi facendo il tre con le dita.
-con la chiave, mi sembra ovvio.
-quale chiave?
-quella che hai in tasca.
-Ma io in tasca non ho nessuna ch...- avevo messo la mano in tasca per dimostrare, ma con mio sommo imbarazzo l'avevo trovata.
-...ah questa chiave!- Dissi colpevole mostrandola.
La fata mi guardò superba.
Oltrepassammo l'arco e ci ritrovammo di fronte a una porta candida.
Non era incassata in nessun muro, sorgeva così, dalla sabbia bianchissima.
<apri la porta Roger Breem> disse il Gaamo nella mia testa.
-Ga'am, da quanto tempo siamo qui?
-circa venti minuti.
Quindi sono via dalla scuola solo da circa tre minuti ,e nessuno si ricorda che sono stato a scuola per due ore.
<apri!>
-ciao Beinlyn.- Dissi.
Infilai la chiave nella serratura, e aprii la porta.
Una luce immensa ci avvolse e sparimmo.
Beinlyn scrutò triste la porta da cui eravamo spariti, sgretolarsi.
Sarebbero passati altri cento giorni prima che un prescelto e il suo Benner'hin venissero a trovarla.

cronache di Theal (libro 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora