Pt.1

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Carlotta si era da poco trasferita in una nuova città per via degli studi.
aveva completato il 5 anno di liceo brillantemente e ora le aspettava l'università.
Milano era una città molto grande e lei non era abituata a tutte quelle persone, ad una città come quella insomma.
il giorno prima aveva scoperto che suo nonno era venuto a mancare, era stato un giorno complicato per lei e lo sarebbero stati anche gli altri a venire.
i suoi nonni erano importanti, l'avevano cresciuta dato che i suoi genitori non avevano avuto tempo da dedicarle per via del lavoro, ma non gliene faceva una colpa.
aveva alcune conoscenze in città, persone conosciute su instagram uno o due giorni prima della sua partenza, giusto per non essere completamente isolata.
nel pomeriggio forse li avrebbe incontrati e così si sarebbe sentita meno sola.

la morte del nonno, la fine della scuola, un trasferimento in una città tutta da sola.. sono momenti che lasciano il segno.
era da un po' che aveva deciso di lasciarne uno sulla propria pelle con ago e inchiostro e mentre camminava aveva visto uno studio di un tatuatore.
sembrava ben curato, l'aveva ispirata.
decide di entrare, prendendolo come segno del destino.
il tatuatore era un ragazzo, secondo lei era sui 20 anni all'incirca.
aveva i capelli biondi ricci, due occhi verdi lievemente tirati, da gatto insomma.
aveva qualche tatuaggio sul braccio.
il suo stile era davvero bello, uno stile grunge, sembrava un ragazzo alternativo.
«buongiorno, serve la prenotazione giusto?
scusa se mi fiondo qui così ma in un certo senso mi ha portata il destino»
gli dice non notando nessun altro.
il ragazzo alza un sopracciglio non capendo, ma annuisce.
«si serve la prenotazione però non c'è nessuno adesso, sei stata fortunata.
se è qualcosa di piccolo posso fartelo anche ora»
le spiega andando dietro al bancone prendendo il tablet e la penna aspettando la descrizione dell'immagine da disegnare e tatuare.
carlotta fa un sorriso avvicinandosi a lui, rimanendo dall'altra parte del bancone.
«vorrei tatuare una data, quella in cui i miei nonni si sono sposati, ieri purtroppo mio nonno è venuto a mancare.. mi sono appena trasferita, mi sento spaesata e avere questo tatuaggio significherebbe portarli sempre con me»
sussurra aprendosi con lui, fidandosi. 
sembravano parole banali ma in realtà le aveva dette con il cuore.
«ho sempre voluto questo tatuaggio, ma ora, in questa situazione in cui mi trovo, mi è apparso il tuo studio davanti e come ho detto prima l'ho interpretato come un segno del destino.»

tra i due nasce una sorte di connessione, una tensione.
dopo aver fatto il tatuaggio carlotta si reca alla cassa per pagare ma nota che il prezzo è davvero basso.
era il suo primo tatuaggio, non era esperta in materia ma aveva letto qualcosa sui prezzi e il più economico non scendeva oltre i 70.
«mi hai fatto uno sconto?»
«esatto»
«lo fai ai nuovi clienti?»
«solo alle più belle»
carlotta fa un sorriso imbarazzato porgendogli una banconota da 50€.
«come ti chiami? ti devi registrare»
chiede il giovane tatuatore.
«Carlotta Fiasella Garbarino, tu?»
«Kim»
«wow è un nome insolito.. non sei italiano vero?»
«si, solo che sono non-binary»
le fa l'occhiolino incassando i soldi.
«bene carlotta, ora hai un nuovo amico in città, stasera ti porto a cena così conosci il posto, che ne dici?»

da quella sera i due cominciarono a conoscersi e a frequentarsi ma quel ragazzo non la contava giusta alla bionda.
era davvero strano, aveva una camera completamente buia, senza finestre, con numerosi poster di band rock, simboli di altre religioni, candele, libri vecchi, tavole ouija..
inoltre si comportava in maniera contorta.
aveva un rapporto con la sua ex: Lola.
ma lui lo definiva amichevole e invitava la bionda a non preoccuparsi di questo legame con la ragazza.
furono tante le volte in cui lui provò ad avvicinarsi a carlotta, a toccarla.
na nonostante stessero insieme lei non volle mai, nel suo cuore sentiva che non era il momento giusto, o forse non era la persona giusta.

un giorno carlotta torna a casa con dei biscotti a forma di cuoricino, erano per Kim.
si aggiusta dopo una lunga giornata all'università e scende al piano di sotto, i due abitavano nello stesso palazzo infatti, che coincidenza!
quando kim le apre, lo sguardo della bionda cade sul suo collo, aveva numerosi succhiotti e sapeva con certezza di non essere stata lei a farli.
iniziano a discutere, il cuore di carlotta si stava spezzando..

il litigio non si era risolto ma nonostante questo lei aveva bisogno di prendere aria,motivo per cui esce di casa.
decide di fare una passeggiata, il suo volto era contornato dalle lacrime che avevano portato via un po' del mascara presente sulle ciglia.
mentre cammina va a sbattere contro una ragazza, le chiede subito scusa, mortificata.
appena alza il viso nota che anche ella stava piangendo.
«stai bene?»
le chiede, le dispiaceva davvero.
«non tanto.. tu?»
«non tanto nemmeno io.. posso chiederti cosa è successo? non ti conosco ma mi dispiace vederti così»
carlotta era davvero una brava ragazza.
«la mia ragazza mi tradiva e l'ho scoperto ora»
«oh mio dio anche io!
ho scoperto ora che il mio ragazzo mi tradiva!»
le due si sentivano sollevate in un certo senso, sapevano che l'una capiva l'altra e viceversa.
si sentivano comprese e meno sole.
«come ti chiami?»
domanda carlotta.
«arianna, tu?»
«carlotta piacere»
«e il coglione che ti ha fatto soffrire?»
domanda la bruna.
«Kim, la tua?»
«Lola»
avevano appena scoperto che Kim, il ragazzo di carlotta l'aveva tradita con la sua ex, lola, la fidanzata di arianna.
«oh mio dio»
esclamano le due incredule all'unisono.

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