Pt.2

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le due potevano capire perfettamente il modo in cui l'altra si sentiva, stavano vivendo la stessa situazione.
«come ha fatto a fare una cosa del genere?
sembri così.. dolce»
sussurra la bionda avvicinandosi per abbracciare arianna, stringendola tra le braccia.
quest'ultima reagisce con un sorriso, ricambiando l'abbraccio dandole anche un bacino sulla guancia.
«potrei dire lo stesso di te.
non ti merita affatto, carlotta»
dopo qualche minuto di sguardi rubati la mora ricomincia a parlare.
«ti va di andare al parco? per respirare un'aria diversa, sai.. più tranquilla»
carlotta annuisce seguendola.
non conosceva la città, sarebbe stata arianna a guidarla.

appena arrivate si siedono su una panchina cominciando a parlare, a conoscersi.
carlotta era andata in confusione, durante l'abbraccio che si erano date poco fa aveva sentito qualcosa.
aveva sentito il desiderio di arianna di prendersi cura di lei.
con kim non era mai accaduto, per la prima volta forse si era sentita al sicuro.
un abbraccio che aveva fatto zittire tutti i suoi demoni.
«ti va un'aranciata?»
arianna la risveglia dai suoi pensieri con questa domanda, alla quale carlotta risponde positivamente.
«te la voglio offrire»
le dice la mora.
«anche io voglio offrirtene una»
sussurra la Fiasella ridacchiando leggermente.
si recano alla bancarella e acquistano un'aranciata scambiandosela poi.
«ecco a te»
dicono insieme, scoppiando a ridere per quella coincidenza.

«si sta facendo sera, casa mia dista poco da qui, ti va di venire?»
carlotta non se lo fa ripetere due volte e annuisce timidamente.
pochi minuti dopo le due sono a casa della Del Giaccio.
«è un po' piccolina»
ammette la cantante ma subito carlotta scuote la testa.
«è carinissima, è molto accogliente»
poi prosegue guardandosi intorno.
«ci sono un sacco di strumenti musicali, ti piace la musica?»
«si molto, io canto in realtà»
«wow, mi piacerebbe sentire qualcosa, se non ti dispiace ecco»
carlotta era molto timida e sulle sue.
sembrava essere perfetta per la mora.
in poco tempo arianna si siede su una sedia con la chitarra tra le braccia.
intona "quel bar" muovendo le dita tra le corde dello strumento con una delicatezza immensa, angelica.
carlotta non riesce a far a meno di arrossire.
arianna era davvero brava, la sua voce era ipnotizzante, arrivava al cuore e vederla così concentrata le faceva sentire le farfalle nello stomaco.
non sapeva bene perché, lei non aveva mai provato qualcosa per una ragazza, infatti le sembrava tutto molto strano.

«ti è piaciuta?»
«s-sei bravissima..»
sussurra sentendo il viso andarle a fuoco.
si butta tra le braccia della Del Giaccio nascondendo il viso nell'incavo tra collo e spalla.
voleva nascondere il suo viso rosso, non voleva che arianna potesse capire qualcosa.
«che c'è?»
sussurra la mora accarezzandole la schiena.
«niente.. volevo solo abbracciarti»
la cantante fa un dolce sorriso stringendola di più.
quell'abbraccio continua per qualche minuto e carlotta, per non rendere il tutto più imbarazzante di quel che era già, le parla per non rimanere in silenzio in quell'abbraccio.
«comunque sei veramente.. brava»
«me l'hai già detto»
sussurra arianna, ridacchiando per quella situazione. 
«l'abbraccio più lungo che io abbia mai dato»
le dice facendo arrossire maggiormente carlotta, che non aveva la minima intenzione di alzare il viso.
«dai solleva il viso, voglio guardarti..»
carlotta la stringe di più scuotendo la testa.
«non posso»
«ah no? perché?»
«perché.. insomma.. beh si ho un motivo molto valido!»
«e sarebbe?»
arianna la trovava davvero carina, aveva capito che era molto in imbarazzo, ma non capiva perché.
insomma stava cercando di metterla a suo agio ad ogni modo.
«perché ti sto..»
«mi stai?»
risponde la del giaccio a voce bassa, le era uscita una voce roca e quasi sensuale, probabilmente non l'aveva nemmeno fatto apposta.
infatti poco dopo si schiarisce la gola.
quel sussurro però aveva mandato fuori di testa carlotta, che era arrossita ancora di più!
aveva anche cominciato a tremare leggermente per l'imbarazzo che era tantissimo.
«ti sto.. ecco io sto..»
cercava in tutti i modi di trovare una giustificazione in fretta! ma nella sua testa c'era il vuoto.
«stai tremando.. stai bene?»
«mh.. s-»
«hai freddo?»
«si!»
esclama la bionda contenta che arianna abbia trovato una soluzione per lei, per quel tremore il cui vero motivo era il tremendo imbarazzo e la cotta immensa che si era appena presa per lei.
«allora vado a prenderti una maglia aspetta»
le dice la mora facendo per sciogliere l'abbraccio.
«no arianna no! non puoi andare!
io.. ti sto odorando!»
la mora alza un sopracciglio ridacchiando.
«in che senso?»
carlotta si era messa in un imbarazzo maggiore, tremava davvero tanto, il cuore le batteva a mille, sarebbe voluta rimanere lì per sempre, con il viso nascosto nell'incavo della sua spalla, a contattato con il suo collo.
«hai un buon profumo e voglio indovinare qual è»
sussurra timidamente, era una scusa perfetta ed era contenta di averla trovata.

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