Epilogo

175 10 21
                                    

Regno di Seilas, 1276

Valein finì di preparare il cavallo e sistemò le due sacche ai lati. Aveva organizzato i vestiti, le provviste e un po' di soldi. Ephon nitrì felice quando lui gli accarezzò il muso.

«Sì, amico mio, tra poco partiamo» disse all'animale, strusciandosi con la guancia sul suo manto.

In quell'anno appena passato erano cambiate molte cose. Per il regno, ma anche per lui. Da quando la maledizione era cessata, diversi problemi avevano iniziato a colpire Seilas. Raccolti difficili, qualche protesta e tante altre piccole cose che Laira era comunque riuscita a gestire bene. La nuova regina si dava da fare per garantire pace e sicurezza alla popolazione. Aveva iniziato a ideare un nuovo sistema per favorire l'istruzione anche per le classi più povere, fornendo aiuti gratuiti e facendo quanto era in suo potere per ridurre il livello di analfabetismo. Ma c'era tanto altro in programma: sostegno economico, agevolazioni, misure volte ad aiutare i più deboli e ad attenuare il divario tra le varie classi. Se la fetta di popolo più povera vedeva la nuova regina come una benefattrice, lo stesso non poteva dirsi dei nobili, che non apprezzavano l'aumento delle tasse sui loro possedimenti.

Valein aveva cercato di aiutarla il più possibile. Adelia gli aveva insegnato a leggere e il suo entusiasmo e la voglia di imparare lo avevano portato in poco tempo a saper distinguere da solo le parole sulla carta. La sua lettura era ancora un po' incerta e titubante, specie quando affrontava libri complessi o decifrava i documenti di Laira, ma era sicuro e determinato a migliorare sempre di più.

Ghelos si occupava insieme a Rehina dell'esercito. Sebbene quello che stavano vivendo fosse un periodo di pace e tranquillità, i due soldati erano convinti che le truppe dovessero essere sempre ben addestrate e pronte. Mai abbassare la guardia.

Dai Regni di Mental e Lorian non avevano più avuto notizie. Il regno di Everay restava invece un vero e proprio alleato. Jerehim e Laira si scambiavano spesso missive e consigli, e la situazione nell'Ovest si poteva dire tranquilla.

«Vi siete ricordato tutto, principe Valein?» chiese Adelia, avvicinandosi.

«Sì, credo di aver preso tutto il necessario. Grazie per avermi aiutato.»

La domestica gli accarezzò il viso. «Mi raccomando, cercate di stare attento. E tornate presto.»

Lui le baciò il palmo e abbandonò la guancia nella sua mano. «Non starò via molto. Quando tornerò, sarò diventato ancora più bravo nella lettura e ti leggerò qualcosa.»

«Non vedo l'ora che arrivi quel momento.» Si sporse in avanti e lo strinse in un abbraccio veloce. Anche il ragazzo imitò il gesto, avvolgendola tra le braccia.

Talvolta Valein ripensava ai suoi genitori. Non aveva potuto vedere sua madre e suo padre, poiché erano mancati prima che a lui tornasse la vista. Il rapporto con loro era sempre stato freddo, distaccato, ma era dispiaciuto che fossero morti. Provava un profondo dolore per aver perso per sempre la possibilità di parlare e chiarirsi su ciò che gli avevano fatto.

Laira e Ghelos lo raggiunsero nelle stalle. Adelia si congedò e tornò a palazzo.

«Come va, Laira?» chiese Valein, vedendo il volto stanco e tirato della sorella.

«Va tutto bene, Val, non devi preoccuparti» lo rassicurò lei, «ci sono ancora molte questioni rimaste in sospeso da sistemare, ma io e Ghelos ce la caveremo. Tu pensa a divertiti.»

L'altro sorrise. Quando aveva detto ai suoi fratelli che voleva viaggiare qualche settimana per la terra di Elnath, non ne erano stati entusiasti. Cercavano sempre di proteggerlo, di tenerlo al sicuro, ma infine avevano compreso che era giusto che anche lui potesse fare le sue esperienze.

La Lacrima dei Nove [BL]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora