la prima cotta

0 0 0
                                    

E quando l'ho visto mi sono sentita meglio, finché, lui non mi ha abbracciato. Mi sono sentita schiacciare ma allo stesso tempo mi sono sentita meglio.
Sentivo di nuovo tutto ciò che provavo per lui e tutto ciò che non ho mai provato, mi sono sentita schiacciata, oppressa ricordando cosa lui non provasse per me.

Sentivo il suo abbraccio caldo e familiare. Avrei voluto starci per ore.
Sentivo il suo odore, si era appena fatto la barba, quanto avrei voluto dargli un bacio li, nei suoi zigomi, ma non potevo.
Quanto avrei voluto riabbracciarlo subito dopo.

Dopo quando sono arrivate le sue amiche, lo so che mi sentivo male. Sentivo la delusione e la perdita di un amico a me caro, mi sentivo esclusa quando aveva detto che stava comunque vicino a me.
Mi sentivo stupida.

Ma dopo, quando sono andata via. Perché mi ha seguito? Perché?

Io gli avevo detto di non venire ma lui ha insistito, cazzo, continuavo a dirgli di tornare indietro ma lui non mollava.

Alla fine però, proprio alla fine il colpo di grazia.
Perché... Perché ha dovuto farlo? Perché mi ha abbracciata? Lì tutto di un colpo ho risentito tutto ciò che avevo sentito prima.

Avevo sentito di nuovo il suo buonissimo profumo e le sue braccia calde perché mi facevano sentire protetta, al sicuro, tutto ciò che volevo dirgli era "resta" ma alla fine me ne sono andata io.
In treno poi sono esplosa, non ho pianto, ma c'ero quasi.
Non ce la facevo più; ho ripensato a tutti ciò che era successo il pomeriggio, ho ripensato all'ultima volta che ci siamo incontrati e alla prima in cui eravamo entrambi rossi per l'imbarazzo.
Ma basta non ne posso più...

Nota bloccataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora