Capitolo 1: La scomparsa

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<<Rosa...Rosa...Rosa!!>>

<<Sono sveglia che succede!?...Ah sei tu Bella...mi hai fatto prendere un colpo. Che vuoi saputella?>>

Ci fu un lungo momento di silenzio poi l'undicenne Bella iniziò a parlare:

<<Sorellona oggi è l'anniversario di babbo e mamma...ma mamma non c'è!!>> Bella si fermò di scatto poi cambiò discorso:

<<Rosa vatti a cambiare e vieni a fare colazione, se non vuoi arrivare in ritardo a scuola perché io non voglio!>>

Detto questo uscì dalla camera.

Rosa era rimasta pietrificata nel sentire la sorellina dire quelle cose ma alla fine decise di alzarsi.

In cucina l'aspettavano la sorella, già con lo zaino in spalla e il giubbotto viola scuro addosso, ed il padre...la tristezza si vedeva nei suoi brillanti occhi verdi:

<<Ecco Rosa dormigliona si è svegliata!>> esclamò Bella appena la vide; Rosa accennò solamente una piccola smorfia mentre prendeva lo zaino e si avviava verso la porta.

***

Tornata a casa dopo scuola Rosa si buttò sul letto, in mano stringeva un volantino blu dove c'era scritto che il 21 dicembre, ovvero il giorno del solstizio d'inverno, alle 21 sarebbe iniziato il ballo in maschera della scuola media Falcone.

Rose sudava al solo pensiero che avrebbe dovuto ballare difronte ad un miliardo di occhi che l'avrebbero fissata con un inquietante sguardo vitreo e giudicatorio. In quel momento la sorella entrò di scatto dissolvendo i pensieri di Rosa ed urlò spaventata:

<<Questa mattina, mentre tu ancora dormivi, ho trovato questi tre palloncini blu sul davanzale della finestra...chi ce li può aver messi?>>

Rose non rispondeva, la fissava

Quando finalmente rispose cambiò discorso

<<Tu ci vai al ballo? Quello del giorno del mio compleanno?>>

Bella arrabbiata perché la sorella non aveva risposto disse con tono acido:

<<Sì ci vado e tu invece? Sono sicura che lunedì prossimo ci andrai con Michele vero?>>

Michele era il ragazzo più bello della scuola; aveva dei soffici capelli biondo scuro e limpidi occhi azzurri e Rosa ne era innamorata dalla prima media.

Bella riprese:

<< Tornando al discorso iniziale, secondo te la scomparsa di mamma e i palloncini blu sulla finestra sono solo una coincidenza?>>

<<Se ti interessa no, non ci vado con Michele...forse non ci vado proprio!>>

Bella ormai al limite della pazienza le urlò contro :

<<Non m'importa un fico secco del ballo e di Michele! Ora per favore mi ascolti!.. Secondo te la scomparsa di mamma e i palloncini sul davanzale della finestra sono solo una coincidenza?!>> <<Non lo so Okey! Non lo so...!>> rispose preoccupata Rosa. I suoi occhi brillavano di tristezza era tutta sudata, la sua bocca balbettava parole inconcepibili.

In quel momento si sentì girare la serratura del portone principale...fortunatamente era il babbo! Bella gli corse in contro, ma si bloccò quando vide una signora in cucina. Non era tanto alta, un po' cicciottella, con due piccoli occhi a mandorla posti uno alla destra ed uno alla sinistra dell'inizio di un enorme naso; sembravano due piccole grotte scavate dentro un'imponente montagna. Aveva capelli corti color terra, portava un talleur rosa abbinato con la giacca. Bella la squadrò subito. Quando la signora si girò esclamò spaventata:

<<Oh santo cielo! Non lo fare mai più okey zuccherino? Oh su non guardarmi male io sono tua zia Maria! Starò con voi finché non vi abituerete all'assenza di vostra madre...a proposito condoglian...>>

<<Lei non è morta! Sarà soltanto uscita ma sono sicura che tornerà>> Si udì dalla camera delle sorelle; da lì usci Rosa e con un'aria fiera ripeté:

<<Lei non è morta e in tal caso tu non la sostituirai mai!>> Bella ne approfittò per dire la sua così aggiunse subito:

<< Esatto! In più io conosco tutti i nostri parenti e tu non sei nell'enorme albero genealogico che nonno Pippo mi ha fatto vedere l'anno scorso!>> Zia Maria digrignò i denti mentre scrutava da capo a piedi le due adolescenti che le stavano davanti fiere e sicure. La "zia" ruppe il silenzio in modo falsetto:

<<Oh su ragazze forse non sono nell'albero genealogico perché...perché...>> Bella subito urlò:<<Vedi ti sei ingannata da sola! Se fossi veramente della famiglia Caputo sapresti il perché...i Caputo sanno sempre tutto!>> Detto questo andò a chiamare qualcuno...nessuno sapeva chi chiamasse, ma mentre Rosa era assorta nei suoi pensieri si accorse che la "zia" si stava per sedere nella poltrona dove da piccola la madre le leggeva "Harry Potter".

Lei adorava quella storia, la mamma le aveva letto tutti e sette libri della saga. Nessun altro a parte la mamma poteva sedersi su quell'antica e comoda poltrona: era di stoffa pregiata a fiori rossi e rosa con lo sfondo color cannella e bordata di pizzo bianco, aveva dei grandi braccioli dove la mamma ci appoggiava le sue belle braccia fissando l'orologio in paziente attesa e, quando finalmente questi batteva le otto, immancabilmente si vedeva Rosa, già in pigiama, che correva attraverso il lungo corridoio con uno dei libri di Harry Potter in mano.

Rosa afferrò Maria per un braccio mentre diceva:

<<Nessuno a parte la mamma può sedersi su quella poltrona! Né io, né tu e nessun altro può! Intesi!>>

La sua voce era forte e sicura come non era mai stata. La "zia" si era fatta seria:

<<Senti ragazzina ora tua mamma non c'è ed io la sostituirò! Siete più intelligenti di quanto credevo...io non sono vostra zia, questo è ovvio! Prima che tuo padre conobbe Pina, vostra madre, io ero la sua migliore amica; poi si conobbero all'università e da quel momento io non fui più nessuno! Ma se c'è una cosa che odio e che ho sempre odiato è che qualcuno mi metta i bastoni fra le ruote, quindi tu e quella "so tutto io" di tua sorella fatevi da parte!>>

Detto questo andò in cucina. Rosa non ci capiva niente "fatevi da parte" che cavolo voleva dire!? Dopo pochi secondi Rosa corse in camera per riferire tutto alla sorella ma, come al solito, la trovò davanti al suo blog di scienze che balbettava qualcosa fra se e se. Mentre prendeva i libri per studiare riferì tutto alla sorella che rimase pietrificata per qualche secondo poi disse:

<<Strano, molto strano...ci sono!>>

Vedendo la faccia interrogativa di Rose spiegò:

<< La nostra casa è una villa storica costruita nel 16^ secolo, abbattuta per metà nella prima guerra mondiale e ricostruita in seguito. Dopo la seconda guerra mondiale ricostruita un'altra volta a causa di una distruzione quasi totale. Da quel momento in poi ci ha sempre vissuto la nostra famiglia ...ecco perché è così grande!>>

Rosa, che ancora non aveva capito, chiese:

<<...e questo cosa c'entra con Maria e col fatto che ci dobbiamo fare da parte...?>>

<<E' semplicissimo! Questa villa è storica ed è avvolta nel mistero...una volta nella loro vita i discendenti Caputo scompaiono e ricompaiono dopo pochissimi giorni senza il secondogenito e si è detto che chiunque ne comprenda il motivo riceverà 3.000.000 euro...guarda questo vecchio articolo di giornale:

"22 dicembre 1947

Giovanna e Carmela Caputo sono scomparse ieri sera intorno alle dieci e solo stamattina presto, Giovanna è tornata in lacrime senza la sorella minore. 3.000.000 di lire saranno donati dal sindaco di Messina a chi riuscirà a trovare una spiegazione."

Gli ultimi discendenti siamo noi per questo, credo, che Maria sia qui per svelare il mistero e ricevere la ricompensa; anche se ancora non ho capito perché ci ha detto di starcene in disparte.. Magari sa qualcosa che la può portare alla ricompensa più in fretta e così si spiegherebbe anche perché si è arrabbiata tanto quando babbo si è sposato. Forse essendoci amica sperava di essere la più vicina alla soluzione ma si è vista sfumare tutto il giorno del loro matrimonio.>>



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