L'ultima notte la passo con te

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L'ultima notte la passo con te
Prompt: stelle

Era una serata come le altre, quel primo di Maggio; tutte uguali, interminabili, lunghe e difficili. I ragazzi erano confinati nella stanza delle necessità da così tanto tempo che sembravano passati anni.

All'ennesimo pianto isterico e litigio, Neville si alzò da terra e iniziò a camminare avanti e indietro: non poteva essere così. Non aveva senso. Dovevano solo aspettare? Quando sarebbe finito tutto? Quand'è che Voldemort si sarebbe presentato? Quell'attesa era snervante, lo stare chiusi in quell'enorme stanzone metteva a dura prova tutti e ormai anche Hogsmeade era pattugliata da Ghermidori e Mangiamorte.
"Non ce la faccio più..." Si lagnò, come un ragazzino del primo anno, continuando a camminare nonostante zoppicasse come una vecchia col bastone.
Subito una mano si infilò fra le sue dita e lui sentì il nervosismo scivolargli giù dalle spalle. "Hannah" mormorò, senza neanche voltarsi, stringendo le sua dita e rallentando il passo.
"Vuoi andare fuori?" gli chiese lei, avvicinandosi al suo orecchio per non farsi sentire dagli altri: Neville non permetteva a nessuno di uscire, se non a qualcuno del settimo anno, perché era troppo pericoloso, ma a volte anche lui aveva bisogno di un po' di pace, per poter reggere tutto.
"Potremmo andare nell'aula di divinazione" propose ancora la ragazza e lui finalmente si voltò verso di lei, che gli sorrise dolcemente.
"È pericoloso. Se ci dovessero beccare..." Neville aveva bisogno di quei momenti solo con Hannah, ma il problema era sempre quando dovevano tornare nella stanza delle necessità: la porta d'entrata era lontana e lui aveva il terrore che qualcuno si accorgesse di loro e potesse far del male alla ragazza.
Lei sorrise senza dire niente e si strinse a lui. Però... in fin dei conti avrebbero potuto provare. La stanza di divinazione non era così lontana dal settimo piano... Le portò una mano sulle spalle e si mosse con cautela verso il muro: forse così non si sarebbero fatti notare...

*

Hannah strinse forte la mano di Neville quando lui l'aiutò a salire dalla botola: alla fine erano usciti dalla stanza delle necessità anche se per il Grifondoro era molto pericoloso perché i Carrow ormai erano diventati spietati e gli ultimi incantesimi che avevano lanciato loro erano stati tremendi: sapeva che un anatema che uccide non era da escludere.
Neville si stese sul tappeto davanti al camino e Hannah si sedette accanto a lui, sfiorandogli il viso e le sue ferite che, anche dopo una settimana, non erano guarite del tutto. "Ti fa male?" gli chiese e lui scosse le spalle: era così coraggioso. Buono, leale e coraggioso; erano così fortunati ad averlo come guida. Si chinò a baciargli il taglio che aveva sulla guancia e una lacrima le scivolò oltre le ciglia.
Neville le fece una carezza. "Finirà presto" disse e lei annuì; sapeva che era vero anche se a volte sembrava veramente impossibile. "Te lo prometto".
Hannah sorrise tristemente. "Non dovresti fare promesse che non puoi mantenere, Neville".
"Vorrei farti ben altre promesse, Hannah. E quelle le manterrei."
Lei non disse altro e continuò ad accarezzargli i capelli. Poi, senza preavviso, Neville si tirò su a sedere e si avvicinò a lei per baciarla: non era diventato coraggioso solo con gli incantesimi difensivi e la protezione degli studenti, ora lo era anche con lei e Hannah, con lui, si sentiva al sicuro.
Ricambiò il suo bacio e gli portò una mano al viso quando dal fondo dell'aula sentirono il rumore di uno sgabello spostato. Neville scattò in piedi con la bacchetta spianata. "Chi va là?" chiese, con un tono basso e roco. Hannah era riuscita solamente a voltarsi: lui, invece, era stato velocissimo.
La professoressa Cooman uscì da quello che sembrava un nascondiglio dietro a una poltrona e barcollò verso di loro. Hannah vide Neville abbassare leggermente la bacchetta, ma non del tutto.
"Professoressa Cooman?" la chiamò, ma lei non sembrava lucida. "È ubriaca, secondo te?" le chiese il ragazzo quando la strega non gli rispose. Hannah alzò le spalle.
"È stanotte. È stanotte. Sarà una notte di stelle..." incominciò a parlare, con una cadenza strana.
"Che succede? Cosa dice?"
Neville strabuzzò gli occhi. "Penso... Penso sia una profezia..."
Hannah spalancò gli occhi, tornando a posare lo sguardo sulla donna che ora sembrava guardare un punto fisso, ma senza vederlo veramente.

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