1 Capitolo

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Mi svegliai di soprassalto per un rumore che sembrava venire dal piano di sotto. Aprii subito gli occhi e immediatamente guardai l'ora sul cellulare: 8:32.
Era ancora presto e se fossi stata a casa mia avrei continuato tranquillamente a dormire ancora per qualche ora, ma quel giorno avevo dormito da Sebby, il mio migliore amico e da quel che vedevo lui si era già alzato.
Filai dritta in bagno a prepararmi velocemente e poi scesi le scale, forse con eccessivo entusiasmo, tanto che rischiai di cadere inciampando sull'ultimo scalino.
- Buon compleanno Seb!- gli corsi incontro e gli gettai le braccia al collo, anche se gli auguri glieli avevo già fatti a mezzanotte.
- Quante volte ancora hai intenzione di farmi gli auguri oggi, eh? Grazie Giò- e mi scompigliò i capelli, già abbastanza arruffati da prima.
-Tua madre è già uscita? -
chiesi mentre mi sedevo a tavola, guardandolo fare i pancake.
-Certo, sennò non sarei qui a cucinare! -.
Andai ad aiutarlo e poi dopo aver mangiato, lui andò a vestirsi e io mi stesi sul letto ad aspettare che fosse pronto per fare un giro. Avevo i capelli castano chiaro raccolti in una coda alta, indossavo pantaloncini di jeans per il caldo di fine giugno e un top di un fuxia acceso.
Io e Seb ci conoscevamo dalla prima media, quindi vantavamo quasi 6 anni di vera amicizia. Io lo avevo sempre visto come un fratello, per me rappresentava protezione e sicurezza e inoltre era da sempre la mia spalla su cui piangere e ovviamente lui poteva dire lo stesso di me.
Mentre mi fermavo a pensare che Sebastiano e io avevamo già 17 anni, lui tornò in camera, evidentemente appena uscito dalla doccia, con un'asciugamano legato in vita a mo' di gonna.
Non potei fare a meno di pensare a quanto fosse sexy in quel momento e arrossii subito cercando di scacciare via quel pensiero. Lui però, dovevo ammettere che fosse davvero bello. Dopo i suoi problemi di peso, negli ultimi due anni si era impegnato molto e aveva ottenuto ottimi risultati, per cui adesso si ritrovava il fisico scolpito di un dio greco. Aveva i capelli biondo cenere e occhi color nutella che si addolcivano spesso in mia presenza. Ovviamente non pensavo a lui come un fidanzato, nonostante questo, anche perché non avevo mai pensato a una minuscola possibilità di noi due insieme. Un'amicizia troppo bella per esser rovinata da un amore adolescenziale.
- Ti da fastidio se mi cambio qui?-
disse mentre già si scioglieva il nodo dell'asciugamano, dandomi le spalle.
- Non ti interessa molto della mia risposta vero?- dissi ridendo.
Si mise i boxer rossi e mi corse incontro per farmi il solletico, che ho sempre sofferto moltissimo.
- Smettila Sebbyyy! Aiutooo!- ma le mie parole non si riuscivano neanche a decifrare perché la mia risata stessa le soffocava. Finalmente si decise a smettere, e io ebbi un attimo di tregua per riprendermi, sicura che presto avrebbe ricominciato. - Stronzo, bastardo, scemo, cretino, deficiente che non sei altro! - lo insultai continuando a ridere. La mia risata fu interrotta dal suono del campanello. Seb scese le scale e andò ad aprire.
- Ei ciao Anto! Entra pure-
- Auguri fratello! Come va? -
- Tutto ok, stavo per fare un giro con un'amica, vuoi venire con noi?-
Non appena finì di pronunciare quella frase entrai io nella stanza che mi ero affrettata a scendere per la curiosità.
-Ah, e io sarei un'amica qualunque? -
dissi facendo la finta offesa.
- Sebby hai la fidanzata e non lo vuoi dire? -
fece il suo amico ridacchiando e porgendomi la mano per presentarsi.
- E che bella fidanzata! - aggiunse poi con un sorriso malizioso.
- Ah si scusa, non sei una semplice amica, sei l'amica più rompipalle che ho!-
Dopo qualche risata qua e là, uscimmo tutti e tre da casa e andammo alla sala giochi,proprio come a Seb, e a quanto pareva ad Antonio, piaceva fare.
Io mi inserivo nei loro discorsi e talvolta giocavo, ma non mi sembrava per niente divertente quel posto. Più che altro fissavo quel ragazzo, che sembrava bello almeno quanto il mio migliore amico. In realtà gli somigliava anche tanto, con i suoi occhi color Nutella e i capelli poco più chiari di quelli di Seb. La differenza più eclatante era l'altezza, in quanto Antonio era molto più alto di Seb.
A mezzogiorno li salutai entrambi perché mamma mi aspettava a pranzo. - Ciao ragazzi, torno da mia madre che sennò sta in pensiero! Ci vediamo dopo Seb. -
- Vedrai dopo anche lui, ci sarà alla festa stasera.-
- Ah ok, comunque piacere di averti conosciuto! - e così, cercando di nascondere l'euforia per la notizia, tornai a casa.

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