Attenzione, prima di iniziare a leggere, le parti scritte in corsivo possono disturbare un pubblico particolarmente sensibile, se non volete leggerle andate avanti.
Mi trovavo in una stanza buia, completamente nudo su un materasso sporco circondato da quattro paletti, uno ad ogni angolo, ad ognuno dei quali era legato un mio arto, il tempo scorreva segnato solo dal rumore che faceva il mio sangue cadendo sul pavimento.
Mi avevano lasciato lì, i primi giorni si erano divertiti con me, ferendomi, insultandomi, violandomi, non mi davano tregua, appena uno di loro finiva arrivava un altro a dargli il cambio, ero andato avanti così per una settimana, sette giorni e sette notti di torture, fame, umiliazioni, e proprio quando credevo di essere al limite, di essere sul punto di impazzire loro mi avevano lasciato lì, come un giocattolo rotto che ormai è solo da buttare, ed in effetti così mi sentivo, uno scarto: non mi sentivo più umano, solo una marionetta in mano altrui.
Improvvisamente si accese una luce ed entrò Niji: -Scusaci per l'attesa puttanella, ma abbiamo dovuto fermare i tuoi amici che erano venuti a riprenderti, uno in particolare non si voleva arrendere, lo spadaccino , ma alla fine gli abbiamo fatti scappare con la coda tra le gambe-.
-Bastardi, cosa gli avete fatto-
-Non ti preoccupare per loro li abbiamo lasciati vivere preoccupati per te pittosto- detto questo prese un pezzo di ferro rovente e me lo posò sopra una ferita ancora fresca sul mio fianco, ma non feci in tempo ad emettere alcun suono che Yonji, entrato sensa che me ne accorgessi mentre Niji parlava, mi infilò il suo membro in bocca impedendomi di urlare.
Il dolore era insopportabile ed alla fine il mio corpo non resistette più e svenni.
Mi svegliai improvvisamente con il fiatone, con l'ustione sul fianco che faceva più male del solito e il corpo coperto di sudore freddo, erano passati tre mesi e nonostante piano piano stessi superando anche quei traumi gli incubi tornavano ogni notte, come a ricordarmi che di quello non me ne sarei mai liberato.
Tentai di alzarmi ma sfortunatamente una brutta ferita al ginocchio decise di riaprirsi proprio in quel momento così mi cedettero le gambe e caddi rovinosamente a terra, infatti se piano piano la mente iniziava a guarire il mio corpo non accennava a rimarginarsi, ma questo lo sapevamo solo io e chopper, gli avevo chiesto di mantenere il segreto per non farli preoccupare più di quanto non avessi già fatto, già pensavano che le mie ferite fossero molto gravi, se gli avessi detto che non si rimarginavano si sarebbero preoccupati ancora di più ed io volevo che fossero allegri.
Con una smorfia di dolore mi alzai per andare a preparare la colazione, fortunatamente non mi aveva visto nessuno o almeno così credevo.
Spazio autrice
Scusate questo era un capitolo veramente corto ma sono molto indecisa su cosa scrivere, commentatemi con delle idee <3
STAI LEGGENDO
SONO QUI PER TE
FanfictionÈ la mia prima ZoSan, quindi siate clementi con me, commentate per dirmi come vorreste vada avanti la storia, se posso inserirò le vostre idee, buona lettura;)<3 Post Wano