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Manuel, in realtà, ancora cerca di capire per quale grazia quell'anno sia riuscito ad arrivare al quinto superiore. L'anno prima era rimasto al limite della bocciatura fino alla fine, aveva la sufficienza scarsa in alcune matere, in altre nemmeno quella, fatta eccezione per filosofia. Quello di cui si è reso conto quell'estate, però, è che non ha intenzione di rimanere con quest'ansia costante per un altro anno intero, non vuole arrivare alla fine senza sapere a cosa andrà in contro, perché una volta uscito da lì sarà solo lui a dover gestire la propria vita e fino a quel momento non aveva fatto un buon lavoro.

Per questo, non appena si presenta l'occasione di candidarsi come rappresentante d'istituto, guadagnando anche crediti in più, non ci pensa due volte a prendere Pietro, Jasmine e Cristian e trascinarli all'assemblea con i vecchi rappresentanti e con chiunque volesse candidarsi.

Sono seduti in penultima fila quando inizia a far vagare lo sguardo sull'aula magna che si sta pian piano riempendo, ma quello studio spasmodico di tutte le persone lì presenti si ferma non appena una figura slanciata varca la soglia sottobraccio con una ragazza bionda e con dietro altre due ragazze.

«oh, ce sta Balestra» il tono di Pietro è divertito, come anche la gomitata che colpisce il fianco di Manuel subito dopo.
«a Bale', ma quanto rimorchi?»

Manuel ha un sorriso beffardo sul viso, mentre guarda il sorriso di Simone svanire e gli occhi saettare verso di lui nel giro di pochi istanti. È quando i loro occhi si incontrano che il maggiore sente immediatamente quella scarica elettrica che percepisce ogni volta che discute con lui per i corridoi. Le palpebre di Simone si chiudono in una fessura mentre prende un respiro profondo per evitare una scenata lì davanti a tutti, piuttosto allenta la presa sul braccio di Laura e si gira leggermente verso di lui.

«Manuel hai diciotto anni, cresci» dice, prima di riprendere a camminare per sedersi qualche fila più avanti rispetto a loro.

Continua a sentire lo sguardo del maggiore sulla propria schiena e può giurare di aver sentito anche la sua amica ridere e borbottare un "sei un coglione", che non fa altro che aumentare il proprio sorriso soddisfatto non appena i vecchi rappresentanti cominciano a parlare.

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Alla fine l'assemblea si rivela essere abbastanza inutile, fatta eccezione per l'organizzazione di un'altra assemblea davanti gli studenti per presentare il proprio programma. Questo costringe Manuel a doverlo progettare, un programma. Che lui si era presentato lì principalmente per i crediti extra, ma questa paura del futuro fuori da scuola continuava a mettergli in testa il tarlo che non sapesse davvero niente del mondo lì fuori, che nessuno gli aveva mai insegnato niente sulle tasse, sull'inps o su qualsiasi cosa riguardasse il mondo dei grandi, né a lui né a tutti i suoi compagni o a quelli che sarebbero venuti.

Gli viene spontaneo, quindi, mettere come punto fondamentale del proprio programma una settimana di autogestione in cui avrebbero invitato qualcuno per parlare di tutte quelle cose utili per il proprio futuro, ma che la scuola non aveva interesse nell'insegnare.

E non è nemmeno troppo sorpreso quando entra all'interno della palestra gremita di studenti e come unica controparte trova Simone con le sue compagne, già seduti davanti a tutti i ragazzi. Sta già parlando quando loro prendono posto e dalle sue parole Manuel si rende conto che poi, alla fine, i loro ideali sono anche abbastanza simili, c'è solo solo un piccolo, insignificante, dettaglio che contraddistingue i loro programmi.

«a che cazzo serve 'a cultura se poi esci da qua e 'nte sai fa n 730?» Manuel interrompe il suo discorso causando dei versi di assensenso da tutti i ragazzi seduti sul pavimento della palestra, Simone invece, dal lato opposto al suo, lo guarda con gli occhi di chi ha tutte le intenzioni di alzarsi e prenderlo a pugni fino a togliergli quel sorriso strafottente dal viso.
«e come pensi di risolvere questo problema?» risponde con tono duro.
«co l'autogestione, chiamamo qualcuno che spiega tutte ste cose»
«durante l'autogestione l'unica cosa che puoi controllare è che la gente non scopi nei bagni» Manuel alza le spalle.
«perché lo dovrei controlla'?»

Give-and-take. | Simuel.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora